Da tempo a Roma si è diffusa la convinzione che, quanto ai giocatori deputati a correre sulle fasce, vi sia una vera e propria maledizione che aleggia su Trigoria.

È dai tempi di Cafù a destra e Candela a sinistra che nella rosa giallorossa manca un terzino in grado di fare stabilmente la differenza.

Negli anni nel ruolo di sono alternati una moltitudine di interpreti, ma mai nessuno in grado di rivestire con continuità e con successo il ruolo da titolare.

Forse un discorso a parte può essere fatto per Kolarov, ma per quanto il serbo abbia dato in questi ultimi anni il suo contributo alla causa, sopratutto offensivo, resta un giocatore giunto a Trigoria a fine carriera e, come dimostrato nelle ultime due sconfitte con le torinesi, con limiti oggettivi nella fase difensiva e nella tenuta sui novanta minuti.

Per il resto tantissimi buchi nell’acqua.

A destra siamo passati da Cicinho, prelevato a suon di milioni dalla Liga e protagonista di un rendimento altalenante a Roma, poi confessatosi alcolista cronico una volta tornato in Brasile, a mediocri giocatori prelevati per pochi spiccioli come  Torosidis e Piris, finito presto ai margini del calcio che conta ed ora ritornato a giocare in Paraguay, a promesse mancate come i vari Bruno Peres, Karsdorp etc, arrivati a fronte di importanti esborsi con l’allure dei giocatori in rampa di lancio per diventare dei big assoluti nel ruolo e presto rivelatisi dei flop da sbolognare.

A sinistra idem. Sulla fascia che fu di Nela prima, Candela e Tonetto poi, sono passati una quantità di bidoni senza soluzione di continuità.

Da Jose Angel ad Holebas, per giungere a Spinazzola, bocciato in sei mesi dopo essere stato pagato poco meno di trenta milioni, in buona parte dando come contropartita il giovane talento Luca Pellegrini che a Cagliari sta confermando le sue qualità. L’elenco è ben più lungo.

Ad onor del vero due ottimi terzini per la fascia sinistra la Roma li aveva trovati in Lucas Digne ed Emerson Palmieri, ma per questioni economiche anche loro sono stati solo delle meteore nel cielo di Roma.

A rendere ancora più desolante il quadro la miriade di infortuni e problemi fisici che hanno funestato le fascia giallorosse.

Dai due crociati di fila saltati a Florenzi, passando dalla pubalgia cronica di Balzaretti, ai reiterati problemi occorsi a Karsdorp, per finire con la cardiopatia invalidante riscontrata al giovane talento Nura. Anche qui l’elenco è molto più esteso e variegato.

Insomma, il materiale per credere ad una vera e propria maledizione non manca.

Ed ora?

La partenza di Spinazzola, scambiato con Politano anche per far fronte all’emergenza venutasi a creare con l’infortunio di Zaniolo, genera un vuoto alla spalle di Kolarov.

Vista l’età del serbo sarebbe opportuno che arrivasse un giocatore giovane in grado di divenire a breve e di rimanere almeno per un po’ titolare nel ruolo.

Visto l’esperienza di cui sopra il timore è però quello di veder arrivare l’ennesimo flop, ovvero l’ennesima meteora.

Stiamo a vedere cosa combinerà Petrachi in queste due ultime settimane di mercato.

Nel frattempo ci ritroviamo già in piena emergenza nel ruolo, visto che Florenzi e Kolarov saranno assenti per squalifica a Genova.

Certo è che un serio investimento sulla fascia sarebbe un significativo cambio di passo per una società che, con la nuova proprietà americana, si aspetta di arrivare finalmente ed a breve a vincere trofei.