Oggi è il 4 luglio, giorno in cui dal 1776 si festeggia negli Stati Uniti Il giorno dell'Indipendenza, che per tutti gli americani rappresenta soprattutto l'emblema della libertà. 

Per libertà s'intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, proprio ciò che in queste ultime settimane ha tentato di fare Gigio Donnarumma, trovando però solo insulti e prese in giro, come quella più plateale durante la partita valida per la semifinale dell'Europeo Under 21, quando dei tifosi hanno lanciato soldi finti dietro la porta del portiere diciottenne sottintendendo la sua adulazione verso il vile denaro.

Donnarumma oggi ha rinnovato per 6 milioni annui il suo contratto che lo legherà al Milan fino al 2022, cosa ritenuta da molti come una sconfitta per il Milan, sconfitta perché ha ceduto alle pretese di un ragazzino che ha ottenuto solo ciò che vuole: i soldi.
Così non è per me, perché Donnarumma non voleva "solo i soldi", lui voleva senza ombra di dubbio vestire la maglia rossonera come ha fatto in tutta la sua vita.
Gigio, per chi non lo sapesse, ha compiuto a febbraio 18 anni, in questi giorni sta sostenedo l'esame di maturità, maturità sia scolastica che professionale perché non è sicuramente facile gestire una trattativa milionaria a questa età.

Molti si sono soffermati sui 6 milioni come eccessivi, forse lo sono, ma di certo sono anche meritati perché sono quasi tre anni che questo ragazzino difende la porta di uno dei più prestigiosi club a livello mondiale, dimostrando partita dopo partita il suo reale valore da giocatore, mai messo in dubbio da nessuno. Nessuno si è mai lamentato su i vari Koman, Renato Sanchez e Martial, giovanissimi e strapagati, ma non avevano sul collo il peso di essere la nuova bandiera, cosa che Gigio sta pagando, perché a volte non si capisce che essere giovani può essere difficile.

"Si, ma se una squadra la ami davvero firmi in bianco"
Citazione sentita e letta sotto qualsiasi articolo o in qualsiasi bar, ma il calcio ormai non è più lo stesso, le bandiere non saranno più come quelle di una volta, ricordo l'ultimo anno di Del Piero quando firmò in bianco per amore, ma lo fece solo perché ormai la sua carriera calcistica era finita, cosa che non è così per Donnarumma.

Ormai il calcio è un business e devi essere un grande businessman per andare avanti. Io non me la prendo con Donnarumma, anche se le ha anche lui le sue colpe, io me la prenderei più con i procuratori, rovina del calcio moderno ed in questo caso con Raiola, il più importante tra i procuratori e sicuramente il più bravo.
Se la firma è arrivata con due settimane di ritardo il 99% della colpa la darei soprattutto a lui, perché voleva solo fare il suo lavoro, trovare il miglior accordo per il suo assistito, ciò vuol dire firmare col Milan o trovare un'altro club disposto a dare tanti milioni quanti ne chiede. 

Donnarumma ha 18 anni, come ogni ragazzo a questa età si è facilmente manipolabili, soprattutto quando si parla si soldi.
Tu puoi amare quanto vuoi la tua squadra, ma quando ti arrivano offerte di queste portate anche un santo può diventare peccatore. Si è parlato di offerte sui 13 milioni da parte del Real e PSG, forse ci sono state forse no, ma io sono sicuro che se non sono arrivate sarebbe stata solo questione di tempo. Donnarumma ora è felicissimo, non per aver ricevuto un "super contratti", ma è felice di aver trovato un accordo con il Milan, la sua squadra del cuore dove un giorno spera di diventare bandiera e capitano, anche se molti oggi non lo ritengono un vero milanista, ma si sbagliano alla grande.

Concludo dicendo che Raiola ha fatto il suo lavoro riuscendo a trovare il miglior accordo comune tra le parti e che forse l'ha svolto troppo bene.