Ci sono tre squadre che rappresentano l'Italia nella competizione calcistica più ricca e prestigiosa.
In ordine alfabetico: Inter, Milan e Napoli. Tutte impegnate negli anticipi del sabato. Il Milan a Bologna, il Napoli in casa contro il Verona e nel match serale, l'Inter a San Siro contro il Monza. Nessuna delle tre squadre ha vinto.

Solo Mister Pioli ha proposto una rotazione quasi totale dei giocatori che avevano affrontato e battuto il Napoli, mercoledì sera, confermando solo il portiere. Mentre Mister Spalletti ha effettuato pochissimi cambi e lo stesso ha fatto l'Inter, forte anche del giorno di riposo in più a disposizione, prima di affrontare il Benfica. Milan e Napoli pareggiano, mentre l'Inter perde, in casa, la sua undicesima partita di campionato, con un solo punto conquistato nelle ultime cinque partite di campionato.
Se pensate che nelle ultime otto giornate di calendario la squadra allenata da Mister Inzaghi sarà in trasferta per ben cinque volte, dovendo anche affrontare Roma e Napoli, mentre Atalanta e Lazio dovranno giocare a Milano, appare abbastanza evidente che arrivare fra le prime quattro formazioni sia particolarmente difficile proprio per la squadra nerazzurra di Milano. Lo avevo scritto mesi fa, la scelta di Sarri di privilegiare il campionato, snobbando Coppa Italia e l'Europa, aveva una sua logica ed infatti la squadra del Presidente Lotito ha inanellato una serie di risultati importanti, staccando le rivali e conquistando un meritatissimo secondo posto, dietro al Napoli che anche rallentando è avviato alla conquista del suo terzo scudetto.

Ma torniamo al Milan. Davanti a Maignan, Mister Pioli ha schierato questi dieci giocatori, Florenzi, Kalulu, Thiaw, Ballò Tourè, Wrancks, Pobega, Salamekers, CDK, Rebic, in veste di capitano e Origi. Una formazione inedita, ma con i soli Ballò e Wrancks, con pochissimo minutaggio sulle gambe, poichè tutti gli altri sono entrati nelle rotazioni proposte dall'allenatore, anche se per pochi minuti e con alterne fortune. Una scelta più che comprensibile, ampiamente ripagata dalla prestazione della squadra, nonostante il vantaggio del Bologna dopo soli trenta secondi.

Non era facile raddrizzare la partita, specialmente perchè la squadra felsinea, allenata da un bravissimo Thiago Motta, è in forma e reduce da ottimi risultati.
Diciamo subito che il Milan meritava molto di più del punticino finale e che, ancora una volta, viene penalizzato da decisioni arbitrali totalmente incomprensibili. A mio giudizio, mancano due rigori, uno per tempo, ma se come successo contro l'Empoli, il VAR non interviene a correggere lo sbaglio umano, allora torniamo a domandarci a cosa serva aver introdotto la tecnologia se non viene usata in modo appropriato. Mi fermo qui, perchè indietro non si può tornare e sono solo recriminazioni di nessuna utilità pratica. Dispiace solo sentire l'allenatore avversario affermare che non c'era nulla, quando sa perfettamente di mentire. Nell'occasione concessa da Mister Pioli a molti, abbiamo potuto vedere che sono in tanti a poter garantire prestazioni più che positive. Kalulu e Thiaw, sono praticamente titolari. Ottima la prestazione di Pobega, arricchita da un bellissimo gol con un tiro, secco e preciso, scagliato dal limite. Bene Ballò Toure, anche meglio di un Florenzi apparso appannato e che si è messo in evidenza solo con una bella punizione dal limite. Generosi, Salamandra e Rebic, anche se speravo in una prestazione migliore. Mentre Wrancks, positivo nel primo tempo, ha pagato il fatto di aver giocato troppo poco, finendo calando una prestazione ugualmente positiva.

Le note negative sono rappresentate dai due giocatori sui quali la Dirigenza aveva puntato maggiormente: CDK e Origi. Il Milan ha praticamente giocato in nove e se l'attaccante ex Liverpool sembra anche appesantito e incapace di qualsiasi tipo di spunto personale, la partita del ex gioiellino di Brugges è tutta racchiusa in un cross, preciso, per lo stacco di testa di Rebic, FINE. Sembra intimorito, scarica passaggetti all'indietro, senza cercare il dribbling o lo spunto personale, quasi obbligatorio per chi è stato spesso seduto in panchina a guardare i compagni. Un corpo estraneo alla squadra, incapace di trovare gli spazi o di farsi trovare libero. Con tutta sincerità, nutro molti dubbi che possa inserirsi in questo tipo di gioco e costruirgli la squadra intorno mi sembrerebbe un rischio troppo grosso. Molto bene anche il rientro di Messias e l'utilizzo del sempre affidabile Gabbia. Gli ingrassi poi dei vari, Calabria, Diaz e Leao, ha confermato la validità di una rosa, giovane e consolidata, che ha solo bisogno di quei due o tre inserimenti, di spessore, che aspettiamo da due anni.

Si torna da Bologna con un punto solo, ma non per colpa della squadra, avendo fatto riposare tutti i giocatori che giocheranno a Napoli e con molte certezze. Bakajoko, Dest e Adlì, possono già salutare e partire con Tatarusanu e Mirante, se poi realmente arriveranno anche offerte per Origi e CDK, sarebbero da accettare senza tentennamenti, perchè sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, ma con il Milan c'entra poco.