Ieri era assente un'ideale colonna portante della squadra, il trio Kjaer-Bennacer-Ibra, e i rossoneri erano al quinto impegno ravvicinato consecutivo, per giunta dopo un match tirato come quello contro il Celtic. Credo, quindi, che anche l'antimilanista più feroce non possa negare che il risultato di 1-2 sia paragonabile a uno 0-4. Il Milan è una squadra giovane e in crescita per cui, messa sotto stress, avrebbe potuto sbarellare e finire fuori corsia. Contro la Sampdoria non è successo, nonostante tutti gli sforzi di un avversario dignitoso. Considerando, poi, che l'obiettivo dichiarato di questa stagione non è lo Scudetto, bensì la qualificazione in Champions, bisogna sottolineare che la squadra rossonera non si è limitata a tenere lontani i levrieri rabbiosi che la inseguono più da vicino, cioè il terzetto Inter-Juventus-Napoli, ma ha guadagnato 2 punti su Roma e Sassuolo ovvero una candidata al titolo e una possibile outsider per il quarto posto. La Lazio vittoriosa non sembra, almeno al momento, una candidata allo scudetto e l'Atalanta non ha giocato a causa del maltempo.

Pioli non mi è sembrato al 100% sul pezzo, almeno all'inizio. Di fatto, assenza di Kjaer a parte, ha riproposto gli stessi uomini schierati contro la Fiorentina, ma ha commesso un errore iniziale, adottando una variante tattica un po' cervellotica. Rebic aveva un raggio di azione più ampio, da prima punta vera e non limitato al centro sinistra, idea ottima. Tuttavia, Diaz non giocava da trequartista alle spalle del croato, ma come raccordo fra centrocampo e difesa, alla Chala per intenderci. Il turco invece era relegato sulla sinistra come ai tempi di Gattuso, quando non rendeva. Il problema è che, Diaz è un brevilineo letale negli spazi brevi, la cui efficacia si restringe quanto più si dilata il raggio di campo in cui deve agire. Ieri, poi, lo spagnolo si è smarrito, finendo a tratti per invadere la zona di Chala, il quale finiva schiacciato ancora di più sulla fascia o costretto, in almeno in un paio di occasioni, a incrociare a destra per trovare il lebensraum. Per tutto il primo tempo, Pioli ha aspettato che il modulo desse risultati. Al rientro in campo nella ripresa, essendo una persona intelligente, ha sostituito Diaz con Hauge e spostato Chala nel ruolo di Diaz, nonostante il Milan fosse in vantaggio. Hauge andava a sinistra, dove pare trovarsi come un sorcio in una forma di parmigiano.

Il vantaggio del Milan si concretava per un rigore realizzato da Kessie, tanto sacrosanto quanto idiota, visto che il braccio blucerchiato era alto e largo, ma il pallone andava più verso l'angolo che verso la porta. In precedenza, Diaz era scivolato in area nel tentativo di raggiungere un pallone che tagliava il prato nell'area di rigore avversaria. Più avanti, Rebic, lanciato lunghissimo da Hernandez, aveva intercettato e saltato il portiere in uscita, poi aveva cercato di spingere la palla in rete di testa, ma era stato disturbato e l'impeto del pallone non era andato oltre la riga, spazzato via come una beffa.  Nel secondo tempo si assisteva a un palo su azione Rebic-Hauge-Tonali, in cui questi deviava di esterno destro in buca d'angolo, da autentico giocatore di biliardo. Seguiva un altro giro di quadriglia a base di Rebic-Hauge-Castillejo. Lo spagnolo, meno fine di Tonali, ricorreva alle maniere spicce piegando le mani ad Audero con un sinistro secco. Ekdal per la Samp faceva meglio di Rebic nel primo tempo, per cui il suo tocco finiva un metro in porta, anche perché Chala, come Rivera a Mexico 70 contro la Germania, disturbava Donnarumma invece di presidiare il palo. In pieno recupero, la fronte di Ekdal riusciva solo a spizzare l'ultima sassata della disperazione scagliata dalla Sampdoria nel fortino rossonero.

Ora, il match ha detto quanto si sa da mesi ovvero che Chala all'estrema sinistra è un giocatore in meno, mentre è un valore aggiunto se lo si schiera come raccordo fra centrocampo e attacco, tanto come mezza ala mancina, libera di tagliare a destra, quanto in posizione centrale con licenza di svariare.  Hauge, poi, è ormai una realtà, perché quando non può puntare alla rete, cerca il compagno e lo serve alla perfezione. Il norvegese ha anche dimostrato di parlare la stessa lingua calcistica di Rebic, cosa importante, visto che il croato è apparso più sciolto nella ripresa che nel primo tempo, quasi-gol realizzato a parte. Romagnoli è in crescita, ma a volte si produce in goffaggini inspiegabili, perché certe braccia alte in area possono essere prese a controverso da più di un direttore di gara.

Va segnalato che i rossoneri, una volta in vantaggio, hanno provato con impegno a fare il possesso di palla alto, ma dopo un certo numero di passaggi ben riusciti, di fronte ai quali gli avversari potevano solo inseguire, si facevano prendere da una specie di angoscia esistenziale e la davano timidamente indietro. In questa maniera, per il principio dei vasi comunicanti, la Samp veniva avanti. Non sono certo che i liguri avrebbero accorciato le distanze, se il possesso di palla alto fosse stato perseguito con più coraggio. Se l'avversario non arriva alla tua porta, non è probabile che segni, quindi devi tenerlo il più possibile vicino alla sua.

Siamo logici, tuttavia, e teniamo conto che questo gruppo non disputa la Champions del 2013-14 e negli ultimi sei anni ha saltato quattro volte le coppe, disputando un paio di edizioni dell'Europa League senza risultati eclatanti. Questo gruppo deve ancora crescere e ciò dà la dimensione dei rischi che il Milan corre a ogni partita, avendo una squadra ancora un po' acerba. Dà, in ogni caso, anche la dimensione del valore di questo gruppo che, pur non essendo del tutto maturo (ed essendo incompleto nella rosa) mostra contintuità di risultati.

A Praga si dia ampio spazio alle riserve. E' improbabile che il Lille non vinca contro il Celtic, quindi spremere i titolari per un primo posto chimerico, potrebbe essere inutile, oltre che rischioso.