"Nella vita niente è sicuro finché non accade" George Weah 

Dalla baraccopoli di Clara Town a Monrovia, in Liberia, al trono del calcio mondiale. Questa è la storia di uno dei più forti calciatori africani di tutti i tempi. Questo è la storia del "Re Leone, "King George", "Big George" e "Giorgino". Soprannomi con il quale è stato conosciuto George WeahGeorge Weah è stata una leggenda del calcio mondiale e del Milan in particolar modo. Ex attaccante formidabile e completo, è stato un idolo per il popolo rossonero. Sia per le sue qualità tecniche ma anche per lo spessore umano e per la sua simpatia. Ex attaccante potente dalla tecnica sopraffina, dalla incredibile velocità e dalla imponente forza fisica, era un bomber forte di testa, altruista, capace di giocare con entrambi i piedi e altruista. Aveva dribbling, senso del gol, in poche parole era un centravanti modello che era alto 1.85 per 82 kg.

George Weah è nato a Monrovia in Liberia, il primo Ottobre del 1966. È stato il primo calciatore non europeo a vincere il Pallone d'Oro nel lontano 1995, con la maglia del Milan. Nello stesso anno ha vinto il Fifa World Player e il premio come calciatore africano dell'anno. Nella stagione 1996/97, con la maglia del Milan, in Serie A, contro il Verona, è stato protagonista di uno dei più bei gol della storia del calcio di sempre: annata 1996/97, prima giornata di campionato di Serie A, siamo a San Siro e il Milan è impegnato contro il Verona. C'è un calcio d'angolo per la squadra veronese, Weah nell'area rossonera recupera il pallone che la squadra veronese da calcio d'angolo ha crossato dentro l'area difensiva del Milan, il calciatore liberiano stoppa il pallone con l'esterno destro e, dalla sua area parte palla al piede, supera in velocità e con una piroetta tre avversari del Verona, che non riescono a stargli dietro, percorre 90 metri di campo, se li fa di corsa palla al piede, arriva dentro l'area del Verona e con un tiro di piatto, con il piede destro, la palla si insacca all'angolino, alla sinistra del portiere del Verona. Un gol favolosa. Leggendario. Un coast to coast clamoroso degno di una leggenda del calcio come Weah.  Sempre lo stesso anno, annata 1996-97al termine dell'incontro Porto-Milan è protagonista di un episodio controverso: siamo ai preliminari di Champions League di quella annata e George Weah nel tunnel degli spogliatoi colpisce il difensore lusitano Jorge Costa con una testata al volto procurandogli la frattura del setto nasale. Ne scoppiò una rissa e successivamente Weah fu squalificato per 6 giornate dalla Uefa. Weah motivò tutto questo parapiglia asserendo di essere stato, da parte del capitano di quel Porto, oggetto di sputi e continui insulti razzisti.

I suoi gol sono stati spesso decisivi per il Milan. Non solo il meraviglioso gol contro il Verona. Nel dicembre del 1995 segnò all'ultimo minuto il gol vittoria contro la Lazio e nel 1999 al Delle Alpi di Torino segnò una doppietta contro la Juventus con corsa finale mano nella mano con il suo compagno di squadra Zvonimir Boban. Ma i suoi successi non sono solo in campo calcistico. Anche in politica Weah ha raggiunto traguardi leggendari: divenne presidente della Liberia il 22 gennaio 2018. Weah in Liberia è una figura centrale sia a livello umanitario che politico e si è sempre impegnato a fondo nella lotta ai problemi che attanagliano la Liberia. Avrebbe potuto scegliere di giocare con la nazionale francese ma ha scelto di restare fedele al suo paese giocando con la nazionale liberiana. Il celebre cantante liberiano Michael B. Clock per sostenerlo politicamente gli dedicò la canzone Run African Star. Weah si è sempre prodigato anche economicamente in prima persona per aiutare il suo popolo e la sua Liberia. George Weah viene dalla povertà e prima di diventare un calciatore e quindi arrivare ad avere la possibilità di spostarsi all'estero lavorò per la Liberia Telecommunications Corporation come centralinista.

Ma adesso andiamo nello specifico sulla carriera di George Weah calciatore. Weah inizia la sua carriera nel Mighty Barolle nel 1985/86. Successivamente passa nella squadra degli Invincible Eleven, in Liberia, nel 1986/87. Sempre nel 1987 ha una esperienza nell'Africa Sports. Nel 1987/88 passa a giocare in un club del Camerun, nel Tonnerre Yaoundè. Nel 1988 George Tawlon Manneh Oppong Ousmane Weah, questo è il suo nome completo, Ousmane aggiunto dopo essersi convertito all'Islam, arriva a giocare in Europa. Prima tappa, in Francia, al Monaco, dove resta dal 1988 fino al 1992. Nel 1991-92 George Weah realizza 18 gol in campionato con il Monaco, per quello che sarà un record personale di tutta la sua carriera. Con il Monaco vince una Coppa di Francia nel 1990/91. Dal 1992/93 fino al 1994/95 gioca sempre in Francia, ma questa volta nel Paris Saint Germain. Con il Psg vince 2 Coppe di Francia, nel 1992/93 e nel 1994/95, 1 campionato francese nel 1993/94, 1 Coppa di Lega francese nel 1994/95. Nel 1995/96 arriva al Milan per 11 miliardi delle vecchie lireGioca con il club rossonero dal 1995 fino al gennaio del 2000. Con il Milan vince 2 scudetti nel 1995/96 e nel 1998/99. In entrambi gli scudetti rossoneri è stato un assoluto protagonista. Il primo lo vinse con Fabio Capello in panchina, mentre il secondo lo vinse con Alberto Zaccheroni come coach della squadra rossonera. Individualmente, come ho accennato prima, vince un Pallone d'Oro, 1 FIFA World Player ed è stato eletto calciatore africano dell'anno, sempre nel 1995, premio che ha vinto anche nel 1989 e nel 1994. È stato anche capocannoniere della Champions League, con la maglia del Psg, nel 1994/95. Con la maglia del Milan, complessivamente tra campionato italiano, coppe nazionali, Supercoppa italiana e coppe europee in 147 match ha realizzato 58 reti così distribuiti: 114 partite e 46 gol in Serie A, 19 gol e 5 partite in Coppa Italia, 12 partite e 7 gol nelle coppe europee e 2 partite senza reti in Supercoppa Italiana.

Nel gennaio del 2000 passa al Chelsea a 34 anni in prestito dal Milan, dove gioca per 6 mesi e vince la Fa Cup. Nella stagione 2000/2001, passa al Manchester City dove resta per 6 mesi. Successivamente fa ritorno in Francia, nell'O.Marsiglia, dove, anche qui, resta per 6 mesi. Chiude la carriera nel 2001/2002 con l'Al Jazira in Arabia. Si ritirerà dal calcio giocato a 36 anni. Con la nazionale Liberiana ha giocato 59 partite e ha realizzato 16 gol. Finanziò anche la nazionale liberiana e arrivo anche ad allenarla e grazie ai suoi gol la Liberia partecipò anche a due coppe d'Africa nel 1996 e nel 2002. È stato inserito nei FIFA 100 come uno dei migliori giocatori di sempre, nel 2004, mentre nel 2005 è stato insignito del Golden Foot come Leggenda del calcio. Weah era ironico, era solito scherzare ed essere leggero nelle interviste proprio perché venendo da un contesto difficile, fatto di povertà, aveva imparato a comprendere cosa era importante e cosa no. È legato alla sua terra, la sua Liberia, che non ha mai mancato di aiutare. E ha lasciato un segno anche nel mondo del calcio diventandone una leggenda: la leggenda di Weah.

"Ciao a tutti belli e brutti" George Weah. Frase che il "Re Leone" pronunciava spesso all'inizio di ogni sua intervista.

"Weah? Lui è shakesperiano. L'atto puro. L'immediato. Lui è pre-veggente, uno che vede prima. Weah vuol dire Giuoco, nel senso di simbolo del mondo. È il bambino, la trasgressione che il pubblico non s'aspetta, l'accadimento imprevisto". Carmelo Bene