Mi piacerebbe avere la possibilità di parlare ai tifosi e ai media degli spocchiosi ed integerrimi inglesi, tedeschi, francesi e spagnoli, per poterglielo gridare in faccia: LA LEALTA' SPORTIVA NON HA CITTADINANZA!!

Più di una volta mi è capitato di vedere i giocatori di squadre straniere guardare quelli dell'avversaria italiana di turno con disprezzo o di sentire dichiarazioni denigranti l'Italia e la nostra cultura. Certo, non siamo stinchi di santo. Se capita l'occasione che ci porta vantaggio non ci facciamo molti scrupoli interrogandoci sulla correttezza di un certo atteggiamento. Salvo casi eccezionali, generalmente ne approfittiamo.

Gli italiani, sempre tacciati di essere i "furbetti del quartiere", di fare sceneggiate degne di teatranti di basso profilo quando si deve cadere in area o quando si deve perdere tempo, sempre alla ricerca della scorciatoia facile per raggiungere il risultato utile.

Ma, mi ero sempre chiesto, a parti invertite siamo sicuri che gli "impeccabili" e "nobili" avversari stranieri, non si sarebbero comportati allo stesso modo? Più di una volta ho avuto la dimostrazione, quando è capitata l'occasione, che anche gli stranieri non si fanno pregare per approfittarne. 

L'ultima dimostrazione, clamorosa, c'è stata l'altra sera. La caduta in area di Welbeck, appena sfiorato da Rodriguez, era degno dei migliori tuffi di Tania Cagnotto dei tempi d'oro. La parola più usata nei titoli delle pagine sportive è stata "DIVE" (che tradotto significa tuffo). Per fortuna che almeno la stampa è stata obiettiva nell'ammettere il grosso aiuto arbitrale ricevuto dall'Arsenal nel momento in cui il Milan stava mettendo in difficoltà gli inglesi. Magari l'Arsenal sarebbe comunque passato ai quarti, ma lasciamogliela sudare questa qualificazione!!!

Mi vengono in mente le stucchevoli perdite di tempo dei giocatori svedesi nello spareggio per la qualificazione a quest'ultimo mondiale. E che dire del palese biscotto subìto agli europei 2004 orchestrato dagli svedesi (toh... sempre loro) insieme ai danesi? 

Ebbene, che dovremmo dire allora di questi signori commedianti? Che ci hanno provato? Che hanno tirato l'acqua al proprio mulino? Che hanno fatto il loro gioco? Ok, ma non mi si venga poi a fare la morale che gli italiani sono scorretti mentre gli altri sono tutti dei chierichetti.

La verità è che l'occasione di avvantaggiarsi truffaldinamente viene colta da taluni al di là della cittadinanza. E mi rivolgo anche ai tanti tifosi italiani esterofili, pronti a fare il predicozzo quando ci rendiamo protagonisti di simili atteggiamenti, tipici della nostra cultura ecc. ecc... Tutte favole signori miei !! Non ci crede più nessuno !!

 A questi ed agli spocchiosi stranieri pronti a puntare il dito, mi viene da rispondere con due detti piuttosto famosi: il primo, "Tutto il mondo è paese"; il secondo (mi perdonino i napoletani se non sarà perfetta l'interpretazione): "Accà nisciun è fess !!!"