Otto punti di vantaggio sulla Lazio e potenzialmente sull'Inter (sono 11 ma lunedì c'è Inter - Torino) e 9 sull'Atalanta a sei giornate dal termine. La Juventus ha un piede e mezzo nello scudetto, il nono consecutivo nell'ultima decade. Un risultato straordinario che rimarrà nella mente di tutti per l'eccezionalità dell'evento. Gli obiettivi dei Bianconeri però, soprattutto in questa stagione, erano altri.

Con l'avvento di Maurizio Sarri si era scelto di dare un taglio al passato, fatto si di vittorie, ma mai ottenute tramite la costruzione, il dominio, la bellezza del gioco. In effetti qualche cambiamento, soprattutto di mentalità, lo si è intravisto in questa stagione. La squadra cerca di avere il pallino del gioco e di pressare alta, ma le trame di gioco risultano lente e prevedibili. Contro i bergamaschi, magistralmente diretti da Gasperini, si sono viste le lacune di una squadra che ha subíto per 90 minuti lo strapotere fisico e tattico di una squadra, l'Atalanta per l'appunto, che gioca a memoria e domina l avversario. Quello che sogna di diventare la Juve. Magari ci vorrà del tempo, chissà, ma per adesso, soprattutto dopo aver visto questa Atalanta allo Stadium ieri sera, è bene che la Juve si "accontenti" di vincere, meritando tra l'altro, quest'ennesimo campionato della sua storia, aspettando di arrivare su, nell'Olimpo dei più grandi, tramite il dominio e la bellezza del gioco.
DA DEA INSOMMA.