La Juventus...
Quando parlo della mia Juve si apre un Mondo, ma no quello del tifoso a spada tratta no, si apre il ricordo e di ricordi ce ne sono davvero a bizzeffe.
Il mio primo ricordo è quello della coppia d'attacco Casiraghi-Schillaci in quelle annate 89-90 dove la Juventus navigava si nelle zone alte ma anche se non vinceva era pronta a dire sempre la sua sia in Italia che in Europa, e il primissimo ricordo fu un Juventus-Inter che terminò 4-2 per noi in una giornata che ricorda molto queste ottobrate a temperature elevate dove entrambe andarono a rete oltre al Divin Codino Roberto Baggio che era appena arrivato in quella stagione da Firenze.
La Juventus per me è stato davvero tanto, ricordo quell'anno che appena 10 anni venni ricoverato per l'appendicite che poi fu riconosciuta come acuta e in peritonite e che fui ripreso davvero per questioni di minuti e la mia vita era legata alle mani di quel primario che non smetterò mai di ringraziare per il resto della mia esistenza, in quel giorno di un dicembre freddo del 1992, quando un mio carissimo zio, oggi non più tra noi, al mio risveglio mi portò le ciabatte della Juve, lui era interista fino al midollo, ricordo l'emozione in quel letto dove ero poco più che un fuscello e che non avevo nemmeno la forza di sorridere quanto dolore avessi in quei punti posti sulla parte bassa della pancia.
Ero emozionato perchè appena riaprii gli occhi vidi il sorriso sia di zio che di papà e la prima cosa che notai furono propio quelle ciabatte giganti con scritto sopra "Voglia di..." su una e "Gool!" sull'altra.
Ero un bambino molto forte, fortissimo tanto che appena il giorno dopo mi alzai dal letto e riuscii ad andare in bagno da solo con la mia mamma pronta a prendermi se le gambe o il dolore mi facevano cedere da un momento all'altro. Quelle ciabatte le misi in cameretta appese al muro perchè mi facevano ricordare quei giorni e soprattutto quello zio che tanto amai che pochi anni dopo se ne andò per sempre. La Juventus era la mia ancora del dopo scuola, era quella sulle figurine Panini, quella che mi faceva festeggiare e piangere, che mi portava in paradiso e all'inferno, e già ero un bambino nato a Roma con amici romanisti e pochi laziali, anzi uno tra tutti giallorossi, e che ogni domenica era pronto a subire le peggiori parole contro la mia squadra sopratutto se c'era una partita che era stata 'regalata' alla mia squadra, forte e tenace anche se solo tifoso bianconero in mezzo a tanti amici agguerriti.

La Juventus... è stata davvero tanto, mi ha dato tanto e gli ho dato tanto, e nel 'dare' è l'amore per quei colori sempre difesi, nascosti alcune volte nei lavori perchè quando si è in pochi è meglio non esporre la propria fede, scelta saggia se poi in quei lavori c'è l'assatanato tifoso romanista o laziale pronto a buttare letame proprio sulla mia squadra, quindi molto spesso per amor della mia squadra dicevo sempre "Tifo l'Italia" oppure proprio ne uscivo fuori con "Seguo il Basket e la NBA", così ne uscivo fuori, mentre dentro ardeva quella voglia di gridare "Forza Juve!".
La Juventus mi ha dato tanto perchè ne ho tappezzato la mia stanza azzurra come il mare, che in ogni dove aveva il poster di Del Piero, Padovano, Peruzzi, Buffon, Nedved, oltre all'aggiunta di Pamela Andersson, Elisabetta Canalis e Monica Bellucci, che per me era un bel vedere nelle loro nudità calendaristiche.
La Juventus è stata tutto per me; gli abbracci con mio padre ad ogni gol, da quando ero poco più che un bambino di 5-6 anni, all'adolescenza all'età matura, i brindisi tra vino per lui e coca cola per me, tra birra per lui e Crodino per me, ad un Aperol Spritz davanti alla nostra tv, ai fuochi d'artificio in quel 1996 dopo la vittoria della Coppa Campioni in quella notte di febbre altissima che mi fece sfiorare il sogno di vederla dal vivo e nel quale mio padre vi rinunciò biglietto alla mano per stare vicino a quel figlio che in lacrime sognava da una settimana quel giorno...
La Juventus non l'ho stampata sulla pelle, perchè a me i tatuaggi mi sono sempre piaciuti ma nel vederli addosso alle altre persone e non sulla mia pelle che preferisco tenere intatta, anche perchè ho sempre pensato che essendo uno che si stanca spesso delle cose sarei sicuro che mi stancherei anche di vedere sempre e solo quel disegno addosso ogni giorno. La Juventus o Juve è stata tutto per me anche quando si è fatta male, in quelle finali perse di Champions, in quei scudetti per all'ultimo secondo o per un campo non proprio regolare per giocare, ma alla fine quella era la squadra per cui tifavo.
La Juventus è stata tutto per me, perchè mi ricorda quelle giornate passate in famiglia, con uno zio super tifoso che noi lo avevamo soprannominato Mazzone, perchè nella seduta e nella visuale assomigliava molto al Carletto romano, seduti tutti insieme davanti a quella tv che ci teneva incollati alle nostre sedie e che portava a vere e proprie bestemmie, lanci di scarti di bruscolini e per poco anche a bicchieri verso di essa, eppure erano quelle domeniche che dopo i pranzi ci si divideva; le donne in cucina a parlare della settimana, e noi nel silenzio più assoluto dove anche lo spiegare le ali di una mosca portavano nervosismo, anche quello zio è volato in cielo troppo presto e anche questo ricordo fa male dentro ma basta aprire la mente per ritrovarlo là sorridente o intento a sedere sulla sua sedia preferita per godersi quella partita. La Juventus è stata ed è tutt'oggi tutto per me e poco conta se ha vinto nove scudetti, se per anni è stata massacrata da tutti, se quella maglia è stata derisa e calpestata anche da chi l'ha indossata, da quelli che pensano in un modo e poi dicono tutto l'inverso per far piacere a quel gruppo di persone che sono pronte a distruggerla in ogni modo.
La Juventus è marchiata nel mio cuore, nella profondità più assoluta seconda soltanto alla mia famiglia natia e quella che poi mi sono formato da genitore, è al terzo posto, anche se le prime due posizioni non fanno parte di nessuna classifica, sono fuori concorso, e se proprio devo dirla tutta anche il legame tra me e la mia Juve non ha davvero eguali.

Sono bianconero dentro al cuore e anche se nessuno o quasi sa davvero che sono juventino, posso dire che le cose più belle vanno sempre tenute dentro il più possibile per non regalare a nessuno il diritto di replica.

#finoallafine Forza Juventus!