E' evidente che la Juventus non costituisce un test attendibile per valutare il Milan e Gattuso. Ciò per una serie di ragioni che vanno esposte con un certo ordine e raziocinio, quantomeno per non comportarsi come Tarzan, quando incontra la sua bella e le dice: "Guh... me Tarzan... Tu Gein!" (non è un refuso, ho proprio scritto "Gein" per rendere l'idea dell'idioma tarzanesco).

1) La Juventus è più forte del Milan, non fosse altro perché ha già di fatto vinto il campionato, mentre il Milan è quarto tallonato da altre squadre. Va precisato, anche se dovrebbe essere ovvio, che ciò non legittima gli aiuti che 9 volte su 10 vengono elargiti ai bianconeri, altrimenti nessuna partita potrebbe concludersi, come a volte avviene, con la vittoria a sorpresa del meno forte. E' chiaro, comunque, che in partenza i valori sono a favore della Juventus.

2) La Juventus è, tuttavia, di fatto già scudettata ed è attesa dal turno di Champions contro l'Ajax.

3) Considerando il punto 1, un'eventuale sconfitta, anche netta, non potrebbe essere rimproverata alla squadra e all'allenatore, perché, nonostante la sorpresa sia sempre possibile, costituisce pur sempre l'eccezione rispetto all'avverarsi del pronostico, cioè alla vittoria della Juventus.

4) Considerando il punto 2, è possibile che la Juventus entri in campo distratta o demotivata, per cui anche un successo del Milan contro pronostico, potrebbe essere solo un episodio e non un sintomo di superamento della crisi da parte dei giocatori e di Gattuso.

Ora, quanto allo schieramento del Milan, credo che vada privilegiato, almeno inizialmente, il punto 1 (Juventus più forte). Sarebbe, allora, corretto se Gattuso schierasse il prediletto 4-5-1 o 4-4-1-1 (spacciato impudentemente per 4-3-3 da qualcuno). La formazione dipende, infatti, da molti fattori, spesso contingenti e non è possibile, quantomeno per una ragione di buon senso, pensare che si possa giocare sempre allo stesso modo in qualunque occasione. Per la zuppa di legumi usiamo il cucchiaio, mentre per la bistecca usiamo forchetta e coltello, così come il panino, di solito, lo afferriamo con le mani per portarlo alla bocca. Finora il problema di Gattuso è stato di voler mangiare la zuppa di fagioli con la forchetta, ma se oggi ricorresse al solito assetto, non avrebbe torto, quantomeno nel caso specifico.

Riprendendo i versi di Kipling (Recessional),  alla fine della battaglia, quando i Capitani e i Re lasceranno idealmente il campo (the Captains and the Kings depart), il Milan potrebbe ancora ritrovarsi 4° per effetto dei risultati altrui, dal momento che l'Atalanta giocherà a San Siro contro l'Inter. Il vero campionato dei rossoneri, in sostanza, potrebbe ricominciare dalla partita successiva ancora da una posizione di vantaggio. Non è detto, tuttavia, perché se la Lazio ha sbancato San Siro, può farlo l'Atalanta che è molto in forma. E poiché c'è sempre l'eventualità di cui al punto 2 (Juventus distratta dalla Champions), il Milan dovrà dare il tutto anche per conquistare almeno un punto, spesso decisivo a fine campionato.

In ogni caso, comunque finisca l'annata, Gattuso non ha più la fiducia incondizionata della società. Il Milan cerca, in sostanza, un altro tecnico e, solo se non trovasse  figure di livello alto, ripiegherebbe sull'allenatore attuale.
Da quello che leggo qua e là, tuttavia, intuisco che si cercherebbe di spacciare il divorzio per una scelta di Rino, ma non sarà così.