Le statistiche del match dell’Olimpico di Roma alla voce 'tiri' mostrano un netto 11 a 4, quelli in porta 5 a 3, con una delle due squadre che nel primo tempo non ha tirato in porta nemmeno una volta. I calci d’angolo sono 8 a 1 e il possesso palla è quasi pari con un 53% a 47%. Sembrerebbe facile associare i dati alla rispettiva squadra sapendo che una delle due è la Juve di CR7…

E se vi dicessi che quegli 11 tiri e quegli 8 calci d’angolo non fossero della squadra bianconera? E se vi dicessi anche che è stata lei, per la prima volta dal 2005, a non tirare mai in porta nei primi 45 minuti?
Voi mi prendereste per pazzo, ma è tutto vero: la gara della domenica sera della 21ª giornata di Serie A ci ha mostrato sorprendentemente la Lazio più bella dell’intera stagione contro la Juventus più brutta della sua stagione per distacco.
Anche in questo caso, direste voi, sarebbe facile allora intuire chi ha portato a casa i tre punti ieri sera… Buon senso e logica direbbero Lazio, ma il bottino pieno è ancora una volta andato all’ombra della Mole: Lazio splendida + Juve orribile = Vittoria bianconera.

Chiaramente se ci fermiamo allo strato superficiale, ossia a quei dati in serie che ho messo all’inizio di questo articolo, sarebbe ovvio concludere l’analisi di gara con la sensazione che qui abbia vinto la squadra sbagliata, che non sia giusto che sia andata così. In realtà questo è vero in parte. Ecco perché:
Non occorre ripetercelo: la Juventus di ieri sera è stata a lunghissimi tratti semplicemente imbarazzante e l’analisi viene dagli stessi protagonisti. “Per i primi 60 minuti è stata la Juve più brutta della stagione” “Per un’ora siamo stati inguardabili”, “Stasera secondo me la colpa è del magazziniere, ci hanno dato dieci maglie di dieci colori diversi”. Parole, in ordine, di Chiellini, Szczesny e Mister Allegri.

La squadra scende in campo molle e senza grinta, non riesce a fare tre passaggi in sequenza e il gioco è totalmente assente. Emre Can come vice Pjanic è un totale disastro (culminato con l’autogol), gli errori tecnici non si contano perché infiniti, mentre i tiri in porta nel primo tempo non si contano anch’essi solo perché non ce ne sono. Per fortuna che ci sono Szczesny e Rugani.

In sponda biancoceleste nulla da dire, una gara preparata alla perfezione da Mister Inzaghi che manda in campo 11 leoni, pieni di grinta, cattiveria ma anche ordine, senso tattico e capacità di costruire buone trame di gioco. Insomma, per la prima volta in stagione la Juventus si trova schiacciata nella propria metà campo in totale apnea. Ed ecco che nella ripresa arriva il vantaggio biancoceleste.

Ma, c’è sempre un ma… ad un certo punto succede qualcosa, e non stiamo parlando della fortuna che decide di schierarsi, ma dei cambi di Allegri che ancora una volta riesce a trovare il pezzo giusto per rimettere in moto la sua fuoriserie: fuori Matuidi e Douglas Costa, dentro Bernardeschi e Cancelo. Il 4-3-3 diventa un 4-4-2 con Cancelo che spesso si porta in posizione offensiva e le cose cambiano totalmente, la Juve porta a casa la gara. Prima Cancelo su ottima galoppata di Bernardeschi dopo tiro ribattuto di Dybala e poi, sempre su galoppata del 33 juventino Lulic tira giù in area Cancelo senza palla: rigore per la Juve e vantaggio firmato CR7. Lazio ammazzata. Ci sarebbe spazio per un 3 a 1 che sempre Cancelo spreca per eccesso di buonismo preferendo tentare un passaggio al tiro in porta.

La vittoria in poche parole arriva perché la Juve riesce a riportarsi mentalmente in partita e, cosa davvero incredibile, riesce a fare in 15 minuti quello che la Lazio non è stata in grado di fare in 70: segnare, con le uniche occasioni da gol create.
Il gol e il cinismo per chiudere la gara, questo è mancato alla Lazio nonostante le infinite occasioni. Grande merito al portierone bianconero, ma grandi demeriti anche ad Immobile che si divora il possibile gol del K.O. (non dimentichiamoci che il vantaggio dei padroni di casa è comunque un autogol - gollonzo di Can su calcio d’angolo e non frutto di un’azione propria).

Morale della favola? Se in Champions al ritorno contro il Manchester si era trovata a perdere 1-2 una partita dominata per 80 minuti causa due gol nel finale su palla inattiva, ora con la Lazio gioca vagamente da Juve per un quarto d’ora, quanto basta per rimontare e ribaltare il risultato e portare a casa i 3 punti.
La Juve ringrazia e corre a +11 sul Napoli, riscoprendosi ancora una volta ricca di carattere, stracolma di risorse e con un condottiero illuminato. Ma soprattutto capisce che con la grinta e il sacrificio può vincere anche le partite che meriterebbe di perdere alla luce del gioco profuso.
Insomma, se le cose stanno così viene da chiedersi: in Italia chi la può fermare?