Comincio lo sviluppo del busillibus che fa da titolo a questo post dal seguìto blog di @ivanfcardia  su TuttoJuve che ripropongo per questa rubrica, ovviamente in parte e tra virgolettato, per chi non lo avesse letto.

Molti vorrebbero vivere "...in un mondo parallelo, Cristiano Ronaldo ha già fatto sei gol in tre partite con la maglia della Juventus. Tutti su assist di Paulo Dybala. Massimiliano Allegri ha inserito alla perfezione il portoghese nel suo disegno tattico, la Juve vola sulle ali dell’entusiasmo e del bel gioco, le triangolazioni a centrocampo fra Pjanic ed Emre Can fanno impazzire i tifosi, mentre Leonardo Bonucci segue tutte le partite rigorosamente seduto su uno sgabello. La Juve, ovviamente, ha ottenuto nove punti nelle prime tre giornate di campionato. 

Nel mondo reale, l’unica cosa che non cambia sono i punti: sempre nove. Che poi è la cosa che conta al fine di assegnare un titolo o meno.

Il tema, comunque, è diventato opinabile di recente: secondo alcuni vince chi fa più passaggi, o più possesso palla. L’ultimo scudetto andava assegnato alle migliori triangolazioni.

Nel mondo reale: Ronaldo attende con (fin troppa) ansia il primo gol in campionato, Dybala è diventato l'unico vero caso della squadra, Khedira resta il più amato da Allegri e il secondo più odiato dai social (dopo Allegri stesso). Niente di nuovo sotto il sole? Più o meno, perché partire col bottino pieno non sembra più sufficiente.  Anche se Allegri è 9 punti e le critiche dovrebbero stare a zero. Salutate la capolista un bel niente, di questi tempi: i tifosi cantano (o meglio twittano) contro le scelte del proprio allenatore.

Allegri tiene in ostaggio la Juve. Con la complicità del suo sgherro Khedira.

Se un osservatore venuto da Marte dovesse limitarsi a controllare i commenti alle prime tre uscite bianconere, ne dovrebbe trarre l’unica logica conseguenza possibile: la Juve ha perso le prime tre partite, è finita l’era delle vittorie. Invece la squadra di Allegri continua a suonare lo stesso spartito. Il che conta davvero troppo poco, a quanto pare. Perché tanto gioca comunque male.

Ora, tanto per cominciare sarebbe opportuno stilare un decalogo molto ben dettagliato su cosa voglia dire giocare bene e giocare male .....".

La verità è che lo scopo di questo gioco è fare gol  (1°) e non farsene fare (2°).

Dopo la fase pioneristica del calcio quando si giocava con il 2.3.5, la piramide, nella fase "scientifica" del calcio, sin dagli albori di questa (Carcano, Meitz e Pozzo con il Metodo da una parte e Chapmann ed i suoi epigoni dall'altra, col Sistema) la prima cosa (fase di possesso) è la conseguenza della seconda (fase di non possesso).

Noi tutti abbiamo le nostre idee sul calcio che vorremmo veder giocato, io personalmente sono per un calcio diverso da quello proposto da Allegri, Simeone, Mourinho e tanti altri, ma tant'è, ne vien sin dalla definizione, anche questo è un modo di fare calcio.

Tutti i castelli teorici che andiamo costruendo attorno al gioco obbediscono alle due regole suddette, il fine del gioco del calcio, tentando di raggiugerlo con 2 metodi diversi, non con 1 in un caso ed il "culo", la fortuna, il caso, l'approssimazione nell'altro.

Per citare il nostro Ivan Cardia, "....estremizziamo: la Longobarda gioca 90 minuti senza mai tirare in porta. Fa al massimo tre passaggi di fila, poi all’improvviso lancio lungo,attaccante che salta l'ultimo uomo, su difesa scoperta e passa tra le gambe del portiere. Vittoria. Bene, se succede in una partita possiamo parlare di culo. È un fattore casuale. Se invece succede 38 volte su 38, non è culo: è un disegno, e la Longobarda sta giocando bene secondo il suo disegno. Nel senso che sta ottenendo gli obiettivi che si era prefissata, nei modi che aveva programmato".

Nel calcio post pioneristico esistono due modi di difendersi e per conseguenza, poi vedremo perchè, fare calcio.

Esiste un calcio di tipo reattivo, in cui ci si difende scappando all'indietro, chiudendo gli spazi, lavorando sugli intercetti e l'anticipo, con successiva ripartenza.

Ed esiste un calcio di tipo proattivo, in cui ci si difende aggredendo il portatore di palla, per recuperargli il pallone, chiudendo gli spazi con un pressing coordinato dove, almeno 3 uomini si dispongono in triangoli di aggressione tesi ad aggredire il portatore di palla ed i suoi compagni più vicini per intercettare la linea di passaggio o, con la pressione, favorire l'errore e poter avere una successiva ripartenza.

Il calcio di Allegri, Mourinho, Simeone è un calcio di tipo reattivo.

Il calcio di Sarri, Kloop, Guardiola è un calcio di tipo proattivo.

Non si tratta di gioco e non gioco, si tratta di due metodi di gestione della partita diversi.

Ed è giusto sottolineare che ci sono le vie di compromesso. Ancelotti e Conte, prima di loro  Lippi, in tal senso son un esempio di mediazione tra le due varianti. Soprattutto Conte, già Conte, in teoria perfetto quanto Lippi ma anche più di Lippi, olto più di Lippi ingestibile alla distanza, nel lungo periodo.  

Dicevamo prima che la fase di costruzione e realizzazione nell'era della tattica, quindi del calcio ragionato è conseguente anche nel suo sviluppo a questo modo di gestire la partita. Perchè?

Perchè in un meccanismo in un calcio di tipo proattivo, proprio perchè con una fase di non possesso gestita coordinando i movimenti di 3-4 almeno uomini per l'aggressione e riconquista del pallone vien da sè che anche la stessa fase successiva diviene figlia di questa visione coordinata, progettata di gestione del campo.

Cioè anche quando passi alla fase di possesso ti muovi in campo secondo quelle medesime direttrici con l'idea di conquistare lo spazio di campo che ti fa centrare il tuo obiettivo, il gol. Lo fai, creando lati deboli o relativamente scoperti di campo per isolare nell'uno contro uno il tuo uomo più abile a saltar l'uomo e creare la superiorità numerica tra le linee, lo fai con le triangolazioni tese ad attrarre i difensori avversari verso la palla per crearti l'imbucata con cui puntare alla porta.

E' un calcio organizzato a tavolino, ripetitivo se si vuole talvolta, soprattutto quando troppo lento e con troppo prolungato possesso palla, ma ti accorgi chiaramente che i calciatori recitano un copione preordinato.

Nel calcio reattivo, quello di Allegri  inevitabilmente poichè la fase di non possesso è gestita con una difesa posizionale passiva, scappando all'indietro per chiudere i varchi e cercar l'intercetto negli scambi avversari, la stessa fase di costruzione finisce per essere più facilmente, anche se non obbligatoriamente, Conte ne è un esempio, reattiva al gioco altrui.

Se l'avversario è inferiore tecnicamente infatti, la fase di non possesso è relativamente limitata, hai il campo a disposizione ma il tuo calcio rimane figlio della necessità di una coralità non organizzata, perchè la riconquista non avviene con scientificità preordinata, ma una estemporaneità dettata dall'intercetto non preordinabile nelle varie zone di campo. 

Insomma se il pallone è il tuo avversario e alleato, col gioco proattivo lo riconquisti sapendo come squadra di doverti muovere dove esso si trova, sapendo che lo riconquisteranno o si adopereranno per farlo i 3-4 che si coordinano per l'aggressione ragionata. E quei tre- 4 faran ripartire l'azione verso l'area o avvieranno le triangolazioni necessarie a crearti lo spazio di aggressione alla porta.

 

Se giochi in modo reattivo, attendi l'errore o la capacità di intercetto dei tuoi chiusi a riccio e non essendoci alcuna preordinazione di movimenti, chi riconquisterà e come si svilupperà la fase di possesso diventa estemporaneo, necessariamente avulsa da una sensazione di copione. Insomma finisce per diventare non gioco nell'immaginario altrui.

Perchè è chiaro che alla riconquista ci si dispiegherà nella metà campo avversaria, cercando di costruire una coordinazione senza sapere da che punto del campo la inneschi. E spesso questo innesco non solo non è coordinato ma è anche più lontano dall'area avversaria dell'altro sistema.

Questo metodo però ha portato l'italia a 4 titoli mondiali, ha portato la Juve agli albori a 5 scudetti consecutivie ed in quasi tutta la sua storia, tranne parzialmente con Lippi e Conte, parzialmente perchè entrambi son dei mediatori tra un calcio proattivo, spesso mostrato, penso alla prima Juve di Lippi ed alla primissima di Conte,  ed uno reattivo.

Non si tratta di un non gioco, ma di un metodo, altrettanto funzionale alla vittoria, ma anche variegato e in alcuni frangenti divertente. Alcuni han la memoria corta ma le vittorie di Monaco di Baviera (2016), Madrid (2018), col Barcellona (2017), con lo stesso Real (2015), in campioanto partite come quella con l'Atalanta a Bergamo (andata dello scorso campionato) son un esempio di come questo calcio può esaltare e risultare piacevole da guardare

Dopo di chè io per primo preferisco un calcio proattivo, che la Juventus come società però mai ha sposato nella sua storia, delle due l'una o si tifa per altro o si accetta il gioco scelto dalla propria squadra del cuore, ma alla fine a calcio si vince non prendendo gol e facendone almeno 1 più dell'avversario.

Riesumo l'articolo di Ivan Cardia, "...Non siamo qui a fare il riepilogo dei risultati di un allenatore che può apparire antipatico. In quattro anni, però, Allegri ha vinto tutto quello che poteva vincere. Pronti via, è arrivato in finale di Champions come se fosse una cena da 10 euro (definizione non sua), due anni dopo ha perso contro la miglior squadra dell’era moderna. In due occasioni è uscito dalla Champions per due errori individuali. In Italia, inutile ricordarlo, ha vinto tutto. Può essere antipatico? Se uno vince praticamente tutte le competizioni importanti a cui partecipa, o ci arriva vicino, pensiamo all CL,  nessuno tiene in ostaggio nessuno.

Fatto il più o meno doveroso (per chi non abbia delle fette di prosciutto davanti agli occhi) panegirico di Allegri, è altrettanto doveroso segnalare che questa Juve ha dei margini di miglioramento innegabili.

Non per questo essi devono diventare una colpa del tecnico,  ricordiamo che il calcio proattivo di Guardiola al primo anno al City ha prodotto una risicata qualificazione alla CL, ha subito sfondato in Spagna ma era al Barca e attorno c'era solo il Real, e quella squadra  era la più forte del mondo, col giocatore od uno dei due, più forte al mondo. Ha inciso subito in germania, ma sappiamo che in germania il campionato è ancora più passarella che in italia.

Lo stesso Sarri partì malissimo attirandosi gli strali di Maradona che lo dichiarò affrettatamente inadeguato ed era a rischio esonero.

CR7 deve trovare un modo di dialogare con i compagni, senza pensare in modo quasi ossessivo al gol.

In questo caso, comunque, è solo questione di tempo e di conoscenza dei suoi movimenti da parte dei compagni e viceversa, essenziale in un calcio pensato in modo reattivo ed affidato più alle caratteristiche dei singoli che al movimento in campo preordinato, come collettività.

Qualcuno ricorderà l’ambientamento di Nedved e dello stesso Zidane, che almeno fino a Novembre sembravano un corpo estraneo.

Poi c’è il capitolo Dybala da chiarire: piaccia o non piaccia, l’argentino è una risorsa per la Juve e deve tornare a esserlo.

Va trovato un modo per farlo convivere, non tanto con Ronaldo, quanto con quello che la Juve era diventata nel momento di maggior compiutezza tattica della scorsa stagione, cioè quando Dybala era fuori per infortunio.

Se vogliamo, è questo l'unico vero caso per la Juve. 

Dybala ha tre possibili ruoli in campo,

  • uno reale, il suo, quello in cui ha sempre giocato, a 30-40metri dall'area per giocare tra le linee e sfuggire al primo controllo, al contrasto dei mediani e dei centrali difensivi, con o senza altri davanti come al Palermo o come lo fa giocare Allegri, con davanti a sè una prima punta.

Ed in questo ruolo il 4.3.3 non si può fare, perchè anche a farlo giocare dietro due punte, Mandzukic e Ronaldo, per preservare i 3 mediani dietro, poi metteremmo in panca Douglas Costa e Bernardeschi ed è una soluzione a cui  penserei solo se non avessi altra scelta per quello che soprattutto il brasiliano può dare alla squadra ed al gioco della stessa

Due ipotetici,

  • in un caso, bisogna che si adatti alla posizione assunta da Bernardeschi, non è impossibile ma è limitante rispetto alle sue attitudini, rispetto all'italiano infatti questo è un attaccante da oltre 22 gol e 5 assist, fieno da mettere in cascina a cui solo un matto rinuncerebbe a cuor leggero
  • nell'altro caso gioca da centravanti, e non ha il fisico, e la Juve non ha il gioco, per fargli fare il nueve falso o vero che sia.

Io personalmente credo che la possibilità di far coesistere Dybala e Ronaldo con questi'ultimo da Nueve o defilato a sinistra, con Mandzukic centravanti, sia sostenibile.

Lo sarebbe con maggior serenità se avessimo due Emre Can, Matuidi in partite in cui il controllo palla è fondamentale è un problema lì perchè non è uno che ha la costruzione e geometria tra le sue doti.

Allegri però checchè se ne dica sulla sua pavidità e difensivismo, come i migliori allenatori d'europa in mezzo al campo ha voluto, vuole un uomo abile nella gestione del pallone, Pjanic ha il 92% di accuratezza dei passaggi, ha sbagliato 6 palloni su 75 toccati, nell'ultima partita ha toccato il 100% di precisione.

La scelta è legata alla convinzione e necessità che una transizione veloce e pulita assicura la maggiore probabilità di trovare l'imbucata tra le linee a squadra avversaria schierata e non. Ed è legata alla convinzione che se la palla l'hai tu, ti difendi senza subirlo l'avversario e quindi con un minor dispendio fisico, che in squadre destinate a giocar oltre 50 partite conta per arrivar non spremuto nella fase finale della stagione. Quando la freschezza conta ed esalta le tue qualità tecniche.

Senza ricorrere ad un calcio proattivo, che ha dimostrato di reggere un rombo offensivo più un mediano di qualità, pensiamo al Bayern di Guardiola che aveva Vidal ed Alcantara a far quello che noi immaginiamo di far fare ad Emre can, o Khedira e Pjanic rispettivamente, lo stesso dicasi nel City, dove c'è  Fernandinho e 4 uomini di costruzione dietro la prima punta, così stando le cose bisogna che la condizione fisica sia al massimo nei 4 che formano il rombo offensivo ( Dybala, Bernardeschi / Mandzukic, Douglas Costa e Ronaldo) ed ancor più nei due di centrocampo, Pjanic ed Emre Can.

Non compendio Khedira non perchè lo consideri finito ma perchè lo ritengo una mezzala ed in un 4.4.2 che diventa 4.2.3.1 vedo meglio Emre Can, molto più solido nelle attitudini difensive.

Serve soprattutto pazienza, allenamenti e tempo, perchè Allegri costruisce la sua fase di possesso sulla libertà di espressione e recita dei suoi artisti ed essi devono conoscere le rispettive attitudini non essendo pilotati dall'allenatore come per Guardiola.
Lo dico perchè qualcuno si aspetta un fraseggio ben articolato, fluido, e nel mondo di Allegri più che in quelli di Allegri o Sarri, ciò non è impossibile ma ha certamente bisogno di un tasso di tempo più lungo per concretizzarsi.

Il resto, è bene ricordarlo, sono tre partite di inizio stagione vinte, a differenza di chi insegue. Critiche e J'accuse verso un tecnico che non poteva vincere più di quello che ha vinto.