I tifosi bianconeri devono aver esultato all'annuncio della formazione, quando hanno avuto la certezza che la Juve avrebbe giocato col tridente andaluso-argentino (Dybala-Higuain-CR7). Calciomercato, proprio da queste pagine, era stato buon profeta ed aveva anticipato la decisione di Maurizio Sarri, vale a dire che avrebbe impiegato il tridente offensivo sin dal primo minuto. Ma al di la della piacevole constatazione, quello che sorprende maggiormente del tecnico bianconero non è tanto la decisione in se stessa, ma il cambio di valutazione tecnico tattica che deve averlo spinto e convinto alla decisione di impiegare i tre attaccanti sin dall'avvio della gara.

Infatti si ricorderanno le perplessità di Sarri sull'impiego contemporaneo dei tre giocatori in relazione alla loro scarsa attitudine alla fase difensiva, che in qualche modo ne sconsigliavano l’impiego se non solo in determinate situazioni di  gioco; come ad esempio quella della fase finale della gara di Leverkusen, con i padroni di casa in una situazione di evidente calo fisico. Insomma fino alla partita con l’Udinese, la convinzione generale era quella che il tecnico bianconero avrebbe utilizzato il tridente andaluso argentino solo per spezzoni di partite e contro avversari di non eccelso valore. Per questo motivo, l'aver impiegato il tridente contro i friulani dal primo minuto rappresenta un’eccezione, meglio sarebbe dire un cambio di rotta sostanziale di quelle che sono le convinzioni tattiche del tecnico, che come è noto fa dell’integralismo tattico una delle sue maggiori peculiarità, se non uno dei suoi "limiti" più evidenti. Per cui se l'esperimento avrà un seguito, potrebbe essere l'inizio di un cambio di mentalità da parte del tecnico, naturalmente sempre a livello tattico, che potrebbe avere un riscontro decisivo sia sul campo che sulla gestione dello spogliatoio. E non ultimo anche sulle strategie della società in vista dell’imminente mercato invernale. Perché l'aver trovato la soluzione tattica più efficace per sfruttare al meglio le potenzialità offensive della squadra, avrebbe il potere di conferire maggiore tranquillità ai giocatori, e di indicare con certezza alla società la strada da seguire per cercare di potenziare i due reparti che sembrano più bisognosi d’intervento, vale a dire il centrocampo e l'attacco.

Per quanto riguarda il primo, stante la lunga assenza di Khedira che tornerà disponibile non prima della prossima primavera, risulta più che mai necessario un centrocampista con spiccate caratteristiche di incontrista. In proposito circolano già dei nomi e si parla di un possibile scambio tra Emre Can e Leandro Paredes del PSG; un centrocampista venticinquenne con un non eccezionale passato italiano (fra Empoli e Roma), che ha caratteristiche più da regista basso davanti alla difesa che da incontrista. Non credo che possa essere il profilo giusto del giocatore che serve alla causa bianconera; forse sarebbe meglio ripensare alla opportunità o meno di vendere Emre Can, ma probabilmente il giocatore verrà allontanato dalla Continassa non per motivi tecnici ma solo per cause di natura comportamentale. Mentre per quanto concerne l’attacco, soprattutto se si continuerà ad insistere sull'impiego del tridente andaluso-argentino, serve la disponibilità di una prima punta; vale a dire di un centravanti forte fisicamente che possa dare il cambio ad Higuain e allo stesso Cristiano Ronaldo. Diverso il discorso per l'eventuale sostituzione di Dybala, al quale può essere alternato alla bisogna sia Douglas Costa che Ramsey, senza considerare  Bernardeschi, il più utilizzato fino ad ora come trequartista.

Comunque il tecnico bianconero nella conferenza del dopo gara con l’Udinese, a precisa domanda se continuerà ad impiegare il tridente con continuità, è rimasto un po' sul vago e non è sembrato del tutto convincente. Non solo, ma è tornato sul suo vecchio concetto che i tre attaccanti si possano impiegare contemporaneamente solo contro avversari chiaramente inferiori sul piano del palleggio. Mentre contro squadre con palleggio più o meno simile a quello della Juve "bisognerà fare delle valutazioni". Ed è stata proprio quest'ultima frase che ha fatto storcere il naso ai fautori del tridente, soprattutto alla luce di quanto ha dichiarato Cristiano Ronaldo dopo la doppietta rifilata ai friulani, che in un certo senso ha smentito il Sarri-pensiero e ha detto nella sostanza che la soluzione del tridente è la migliore, ed è quella la strada che bisogna seguire. Per cui siamo alle solite, nel senso che da una parte abbiamo a che fare con l’ormai atavico integralismo tattico di Maurizio Sarri, e dall'altra la volontà della squadra di cui si è fatto portavoce CR7 che vuole continuare a giocare col tridente offensivo. A questo punto credo che il tecnico bianconero non potrà non tenere conto della volontà dei giocatori, e sono convinto che sotto sotto e dall'alto della sua lunga esperienza, stia anche un po' "barando"; e che abbia assunto questo atteggiamento con una destinazione ben precisa, vale a dire quella di non dare certezze ai tre attaccanti e di tenerli in questo modo costantemente sulla corda. Per cui è lecito pensare che il tecnico si sia ormai convinto che la soluzione offensiva da adottare sia quella col tridente andaluso-argentino, e che è molto probabile che se ne avrà conferma sin dalla prossima partita che vedrà la Juve impegnata contro la Sampdoria nel turno infrasettimanale. Non resta che aspettare, perché siamo in pieno clima natalizio, che è il periodo in cui notoriamente si diventa più "buoni"; ed è pure il periodo in cui possono avvenire anche le "conversioni" più clamorose. Ed è proprio quello che si augura lo sterminato popolo bianconero.