La Juve deve ripartire da Paulo Dybala! Nel calcio, così come nella vita, di certezze ce ne sono poche, e quindi tutto può cambiare in un attimo, ma la sensazione è che se una nuova Juventus deve nascere, dovrà essere la Juventus della Joya!
L'argentino, dopo aver vissuto periodi di alti e bassi, nella sua avventura in bianconero, con le prime tre stagioni ottime, ha un po' abbassato il livello nella scorsa stagione, quando l'arrivo di Ronaldo e la sua necessità di un Mandzukic vicino, hanno praticamente messo ai margini tecnico tattici l'argentino da Allegri. Il Dybala visto lo scorso anno era veramente triste e imbarazzante, si vedeva lontano un chilometro tutta la sua insofferenza. Dover giocare in ruoli o posizioni del tutto innaturali, per fare spazio alle esigenze di altri, lo avevano demoralizzato parecchio. Quest'anno, dopo essere stato ad un passo dalla cessione, per colpa di un colpo di calore di Paratici, Dybala ha puntato i piedi, rifiutato la cessione e ha voluto riprendersi il suo posto alla Juve. Emblematico fu la sua esultanza in estate in amichevole a Trieste, quando dopo un gol capolavoro, si girò e mostro' a tutti il suo nome e il numero dieci sulla sua maglietta, come a dire lo sapete chi sono sì?
Fortunatamente Dybala è rimasto, e come tutta la squadra ha iniziato la nuova avventura targata Sarri. Avventura difficile ma nuovamente stimolante, con tutta l'intenzione di giocarsi le sue carte.
Oggi la Joya si sta ambientando in questa nuova disposizione tattica alla grande. È più decisivo e utile anche di Ronaldo. Aveva concluso prima della sosta per il Covid-19 con il capolavoro contro l'inter e alla ripresa dopo tre mesi è ancora lì a segnare un gol più bello degli altri. A questo punto della stagione ha all'attivo già sei gol totali in più rispetto la scorsa stagione al termine. Ma al di là dei gol Paulo ha letteralmente cambiato atteggiamento, dopo qualche tirata d'orecchi sembra aver raggiunto una certa maturità e consapevolezza che il "dieci" merita e che la fascia da capitano sarà il prossimo passo. Lui lo sa, lo ha capito ed è pronto a raccogliere questa doppia pesante eredità. È un giocatore straordinario, ovviamente non lo metto a paragone con gli dei del calcio, come Messi o Ronaldo, ma sicuramente è meno ingombrante e più utile. La Joya è più un Del Piero, più propenso al bene per la squadra più che ad una gioia personale, è meno personaggio e sicuramente più semplice da gestire. Le sue doti tecniche sono cristalline, se messo nelle condizioni ideali diventa letale. Seconda punta, o addirittura falso nueve, è un piacere vederlo giocare.
Ora con Ronaldo e un esterno come Costa o Bernardeschi, sta trovando la sua posizione, anche se il mio Dybala preferito era quello da seconda punta con un puntero davanti come Higuain ad esempio e un Mandzukic a fare il lavoro sporco esterno. I suoi inserimenti, il suo tiro da fuori, i suoi assist sono da campione. Ha una sua collocazione tattica ben definita, che è esattamente l'opposto di quella della scorsa stagione, e quando è messo in quelle condizioni, Dybala diventa uno dei più forti in circolazione.
Se la Juve sarà in grado costruire una squadra con centrocampo e attacco che parlino la sua lingua, saremo davanti ad un periodo nel quale l'argentino potrà confermarsi a livelli altissimi. Ventisei anni, la "dieci" sulle spalle, la fascia di capitano, è il momento di affidarsi a lui. La Joya lo sta dimostrando in campo e fuori, ora è il momento di fidarsi.