Finalmente si è concluso un anno in cui quasi nulla è andato come doveva andare, ogni reparto ha mostrato passi indietro rispetto ai propri standard. Analizzando ogni singolo reparto, è veramente difficile salvare qualcuno. Anche gli ultimi arrivati, partiti col botto, hanno poi finito con l'offuscarsi, inghiottiti da una sorta di nebuloso oscura che ha spento letteralmente l'intera squadra.

La colpa a mio avviso è da ricercare nelle scelte di mercato, ancora una volta (come l'anno scorso), quasi completamente errate. Dico quasi perché nel corso dell'anno, nel mercato invernale, l'acquisto di Vlahovic prima e l'inserimento in prima squadra di Miretti, restano le uniche note positive di un'annata deludente.

Ciò che sta mancando negli ultimi anni a Torino sono due cose: l'oculatezza nel fare mercato e la fiducia nei giovani.
Vi spiego cosa intendo. Quando affermo che manca l'oculatezza nelle scelte di mercato, mi riferisco nelle decisioni di prendere calciatori poco funzionali al progetto e purtroppo non si può non nominare Arthur, Ramsey e Rabiot, giocatori che è vero che sono stati presi a zero, ma pagando grosse cifre ai procuratori e con ingaggi stratosferici (Rabiot 7 mln, quanto percepiva Dybala per intenderci). Ramsey  poi, oltre allo stipendio Monstre, a mio avviso era sbagliato prenderlo anche perche poco funzionale al progetto tattico. Infine Arthur, super stipendio, doveva fare il regista... ma anche lì bastava ragionarci un po' su e capire che il Barça voleva liberarsene... Quindi!
Con quei soldi la Juve poteva prendere benissimo un buon regista che nel campionato italiano magari già ci giocasse, visto che i tempi di gioco ed il tatticismo estremo sono ben diversi dagli altri campionati Europei, ma invece NO. Perché oggi come oggi, nel mercato non conta tanto prendere un giocatore funzionale al progetto e magari anche giovane ed italiano, perché non fa ECO, perché non c'è il nome da sbattere in prima pagina sul giornale...

Rimpiango il calcio tra gli anni '90-2010, il calcio in cui l'Italia si faceva rispettare, il calcio in cui non ci si vergognava a lanciare un Del Piero a 19 anni in campo e poi titolare, Totti e Pirlo a 16 anni, chi non ricorda poi l'esordio di Antonio Cassano in quel Bari-Inter del 18 Dicembre del 1999? Rimpiango quei giorni in cui vedevi nascere una Stella, ora invece in Italia devono prima dimostrare dimostrare dimostrare e poi... come diceva la canzone "Uno su mille ce la fa".

Il messaggio che vorrei trasmettere è il seguente: abbiate fiducia nei giovani, credete in loro dandogli l'opportunità di farlo. Abbiamo bisogno di un regista, ne abbiamo uno in casa che sta già dimostrando di volerla quella maglia da titolare e già questo dimostra che mentalmente è un vincente, uno con DNA Juve, parlo di Nicolò Fagioli, autore di un ottima annata alla Cremonese. Non sprecate ancora quei pochi soldi a disposizione in minestre riscaldate che poi a fine stagione, tirando le somme, forse andava meglio far giocare Miretti al posto di un Rabiot o Arthur.
Credete in Nicolò, affiancategli Poul Pogba e uno tra Locatelli e Zakaria e credete in lui, credete anche in Miretti che sarà lì pronto ad entrare per dimostrare che è da Juve.
In attacco Vlahovic e Chiesa, entrambi giovani, affiancategli Di Maria, che ha esperienza internazionale, Cuadrato e Kean pronti a subentrare. In difesa, Gatti è un giocatore importante, ha mentalità, fisico e voglia di imporsi, tra Bonucci e De Ligt, può imparare e quando avrà l'occasione, saprà ripagare tutta la fiducia che avrà ricevuto.
Così farà Fagioni, così farà Miretti...
Forza ragazzi, viva i giovani!