A poche ore dalla scadenza del mercato, fatti salvi affari clamorosi dell'ultima ora, si possono già tracciare i primi bilanci. A detta di tanti, la prossima Serie A sarà di un livello maggiore rispetto a quello delle ultime annate; ad avvalorare tale tesi, l'arrivo di Sua Maestà CR7 (sperando che il suo arrivo, oltre a potenziare la Juventus, faccia da innesco per ulteriori nuovi arrivi di spessore, secondo l'assunto che la qualità chiama a sé altra qualità) e una miglior distribuzione dei calciatori nel mercato interno.

Vediamo, di seguito, una griglia di partenza sul modello dei gran premi della Formula 1, con squadre suddivise per obiettivi e relativo voto al mercato.

SCUDETTO

JUVENTUS: 9,5. Impossibile dare di meno, quando si riesce a portare a casa uno dei più grandi giocatori di ogni tempo a una cifra tutto sommato abbordabile in un mercato pazzo come quello attuale. Ha 33 anni, d'accordo, ma per il calciatore più maniacalmente professionale che la storia ricordi l'età ha un peso relativo: non farà più le veroniche e gli scatti di Manchester, ma i bianconeri non vogliono certo quello da lui. Per il resto, si prosegue nel proposito di avere due portieri titolari, si riporta a casa uno dei migliori difensori italiani in cambio di un giovane come Caldara (bravissimo, per carità) che lo scorso anno non era neppure nella rosa, ci si assicura Emre Can a parametro zero e si rimpiazzano i monumenti Lichtsteiner e Asamoah con i più freschi Cancelo e Spinazzola. Unico neo: non si poteva proprio provare a trattenere il Pipita? Se negli ultimi giorni di mercato arrivasse però la sorpresa di un colpaccio a centrocampo, il voto scatterebbe automaticamente a 10.

ZONA CHAMPIONS LEAGUE

NAPOLI: 6,5. Difficile vedere qualcuno che possa competere con la Juve per lo scudetto e a oggi il Napoli, che lo scorso anno vide concretamente l'opportunità di scipparglielo, sembra lontano anni luce dal ripetere certi fasti. La squadra, in realtà, non si è indebolita: uno tra Meret e Ospina può valere Reina, un play come Jorginho non era nella lista delle priorità di Ancelotti e ha fruttato una super-plusvalenza, in un reparto dove gli azzurri hanno tanti giocatori in rampa di lancio, dal nuovo Fabian Ruiz agli "ex-accantonati" Diawara e Rog. C'è da immaginare un Napoli più camaleontico, con maggiori rotazioni in rosa e che accantonerà quel sarrismo che tanto ha fatto divertire i tifosi negli ultimi anni.

ROMA: 7. Due cessioni, dolorose ma inevitabili: quella di Alisson al Liverpool ha sistemato il bilancio, quella di Nainngolan all'Inter è il frutto di un rapporto ormai logoro tra il belga e la piazza, da società e tifosi passando per Di Francesco. A rimpiazzarli arrivano Olsen e N'Zonzi, debuttanti nel campionato italiano ma giocatori di provata esperienza internazionale: se si riveleranno i sostituti giusti per rendimento e personalità, Di Francesco avrà di che divertirsi, disponendo di una rosa più larga e di un Pastore che può finalmente riprendersi un ruolo da protagonsita.

INTER: 8. Arrivata la Champions League, arrivano gli investimenti. Lungimirante Ausilio nel chiudere tre affari già in primavera, due svincolati di lusso (De Vrij e Asamoah) e un prospetto interessantissimo come Lautaro Martinez, pagato tanto ma non troppo in relazione all'età e al potenziale. Successivamente, brava Suning ad aprire i cordoni della borsa, regalando a Spalletti i vari Vrsaljko, Nainggolan, Keita Balde e Politano. Ora il tecnico toscano ha finalmente le alternative che chiedeva e la possibilità di puntare al ruolo di anti-Juventus (per quanto possibile).

MILAN: 8. Archiviata l'era-Li e con essa certe follie di mercato della coppia Fassone-Mirabelli, il Milan targato Elliot ha affidato le chiavi della nuova gestione alle vecchie glorie e i risultati si sono visti. Via l'indesiderato Bonucci, la difesa composta da Calabria (o Conti), Caldara, Romagnoli e Laxalt può rappresentare un blocco in grado di durare parecchi anni. Un pezzo da novanta come Higuain al centro dell'attacco è la risposta all'insensata scelta di spendere sessanta milioni per due centravanti di medio livello piuttosto che per uno in grado di fare la differenza; infine, Bakayoko appena dodici mesi fa era conteso da mezza Europa: a ventiquattro anni difficile pensare che possa essere diventato un brocco.

ZONA UEFA

LAZIO: 7. Se assumiamo che Acerbi possa valere De Vrij (anche se le carriere dei due giocatori farebbero pensare il contrario), i biancocelesti non si sono indeboliti, anzi. Leiva trova in Badelj un alter-ego (peraltro prelevato a parametro zero) di livello internazionale, il Tucu Correa difficilmente farà rimpiangere il discontinuo Felipe Anderson e i nuovi Durmisi e Berisha aggiungono comunque due alternative interessanti al parco-giocatori di Inzaghi. Il vero colpo da novanta è aver trattenuto Milinkovic-Savic, salvo offerte da capogiro da qui al 31 agosto.

ATALANTA: 6. Acquistare (o pescare dal vivaio), valorizzare, rivendere. E nonostante questo rimanere ad alti livelli. Quest'anno, visto il livello della A, non sarà semplice ripetere quanto accaduto nelle due annate precedenti, ma Pasalic e Zapata possono non far rimpiangere i loro predecessori Cristante e Petagna. Manca casomai un sostituto di Caldara, quantomeno per portare la rosa al livello di un anno fa.

SAMPDORIA: 6. Una mezza rivoluzione dagli esiti difficilmente pronosticabili. Sacrificato Torreira, si è scelto di puntare su una batteria di giovani tutti da testare in A per rinforzare il roster a disposizione di Giampaolo. E se su Jankto ci sono pochi dubbi ed Ekdal rappresenta un usato sicuro (sempre che non si voglia fare di lui un regista classico, non lo è mai stato), i vari Audero, Colley, Junior Tavares e Ronaldo Vieira sono tutti da testare a certi livelli. E c'è da sperare che Defrel non sia peggio di Zapata dopo l'anno passato in naftalina a Roma.

FIORENTINA: 6,5. Giusto portare avanti la politica che lo scorso anno, dopo un legittimo periodo di rodaggio e il compattamento del gruppo in seguito alla tragedia capitata al povero Astori, ha dato più di una soddisfazione ai tifosi viola. Tutto da scoprire il portiere Lafont, Ceccherini meritava una chanche in un club più importante della lotta salvezza, l'addio di Badelj costringe Veretout a fare il play con il rischio di perdere qualche importante inserimento in zona-gol, a meno che Norgaard non si riveli il sostituto perfetto del croato. Pjaca e Mirallas forniscono alternative e ulteriore freschezza a un attacco già giovanissimo.

META' CLASSIFICA

BOLOGNA: 5,5. Il salto di qualità che non arriva mai. Da qualche anno i felsinei non sono mai seriamente coinvolti nella lotta salvezza, ma non hanno nemmeno mai lottato per piazze più prestigiose. La società punta sul cambio del manico, liquidando Donadoni e affidando le chiavi della prima squadra a un Pippo Inzaghi voglioso di riscatto a certi livelli dopo l'infausta esperienza al Milan. La rosa, tuttavia, non ha subito un miglioramento significativo: Skorupski rimpiazza Mirante e sin qui ci siamo, ma affidare le chiavi della difesa allo stagionato Danilo e la fascia sinistra all'incognita Dijks potrebbero essere delle mosse a rischio. Niente di significativo a centrocampo e attacco che sembra ancora legato alle lune dell'attempato Palacio, visto che nessuno degli altri elementi del reparto avanzato - nemmeno i nuovi Falcinelli e Santander - sembrano garantire un numero cospicuo di gol. E c'è un Verdi in meno rispetto allo scorso anno...

GENOA: 6,5. Giusta la mossa di trattenere Ballardini, l'uomo della svolta. Se sarà altrettanto giusta la campagna acquisti/cessioni che ha visto una rivoluzione piuttosto importante dell'organico sarà il campo a dirlo, ma i nuovi arrivi sono senz'altro di qualità. Marchetti deve dimostrare di avere ancora qualcosa da dire dopo essere stato emarginato alla Lazio, la difesa perde Izzo e Rossettini ma guadagna Lisandro Lopez, Gunter e Criscito: sulla carta sembrerebbe un miglioramento. Romulo e Lakicevic si giocano il posto da titolare sulla destra, centrocampo rivoltato con Sandro in cabina di regia e Mazzitelli e Rolon a rimpolpare il reparto degli interni; in attesa del sostituto di Laxalt, si spera di averne beccato uno buono tra Piatek e Favilli lì davanti.

SALVEZZA TRANQUILLA

CAGLIARI: 6,5. Si poteva forse fare qualcosa in più nel reparto avanzato, dove è arrivato solamente Cerri che al momento parte come riserva di Pavoletti. Difesa sostanzialmente con gli stessi interpreti dello scorso finale di campionato, con l'aggiunta di Srna che fornisce esperienza e carisma alla linea arretrata; sarebbe però forse servito anche un centrale di livello. Bradaric e Castro aumentano il tasso qualitativo della mediana, uno dei tasti dolenti della scorsa stagione. Il resto è affidato all'esperienza e alla sapienza tattica di Maran.

SASSUOLO: 6. Posticipata di dodici mesi la fine del ciclo che avrebbe dovuto accadere contestualmente all'addio di Di Francesco. Acerbi, Goldaniga, Mazzitelli, Politano - con Missiroli in lista di sbarco - hanno lasciato i colori neroverdi. Al loro posto, tanti giovani e qualche scommessa intrigante. Chiavi della difesa affidate a Ferrari, Brignola e Di Francesco junior vanno a rimpinguare il reparto degli esterni dove Berardi è all'ultima chiamata per scrollarsi di dosso l'etichetta di eterna promessa. Suggestivo il ritorno dei Boateng, interessante il colpo-Locatelli, incuriosisce Bourabia e si spera in un buon inserimento di Djuricic che De Zerbi conosce per la comune esperienza a Benevento.

UDINESE: 5. Dopo la scorsa, tribolata stagione, era lecito attendersi qualcosa in più della solita infornata di scommesse. Si inizia dall'allenatore, il misconosciuto spagnolo Velazquez, per poi passare ai vari Opoku, Pussetto, Vizeu, Musso, Ter Avest e Machis: a parte l'olandese e il venezuelano, che non vengono certo da club di fascia alta, sono tutti alla prima esperienza con il calcio europeo. I soli Nicolas e Mandragora non possono certo bastare a far risultare come positivo il bilancio di un mercato a oggi ricco di incognite.

SALVEZZA

CHIEVO: 6. Campagna acquisti a costo quasi zero, grazie alle buone monetizzazioni delle cessioni di Castro e Bastien. La rosa perde due puntelli fondamentali come l'argentino e Inglese, ma è stata complessivamente svecchiata e può contare su una nuova coppia di centrali difensivi (Rossettini-Barba, che si giocheranno il posto con i confermati Tomovic e Bani) e su un cursore di centrocampo come Obi. Manca forse qualcosa in mezzo e si spera che Djordjevic non faccia rimpiangere il bomber ex Carpi.

EMPOLI: 6. Anche quest'anno si conferma l'oramai consueto modus operandi dell'Empoli che da sempre accosta dei calciatori di esperienza a giovani in rampa di lancio. La scommessa principale si chiama La Gumina, ben nove milioni di investimento per uno degli elementi più interessanti dell'ultima Serie B. Silvestre e Antonelli puntellano efficacemente il reparto difensivo, mentre per la cabina di regia si punta su Capezzi in arrivo dalla Samp. Incognita attacco: Caputo e lo stesso La Gumina sono coppia che può far faville in cadetteria, ma la A è un'altra cosa.

FROSINONE: 6,5. Gli Stirpe sembrano aver imparato la lezione e, dopo aver meritatamente riguadagnato la massima serie vogliono fare il possibile per preservarla. Quindi, se da un lato la gratitudine per lo zoccolo duro è rimasta inalterata, dall'altro gli arrivi di Sportiello, Goldaniga, Salamon, Zampano, Hallfredsson, Crisetig, Perica e soprattutto il suggestivo innesto del costaricano Campbell danno un chiaro segnale della volontà dei ciociari di vendere cara la pelle, senza contare qualche pronosticabile colpo dell'ultima ora già nell'aria. Si potrà notare che, a parte il portiere ex-Fiorentina, nessuno dei nuovi acquisti è stato un titolare fisso nella stagione appena conclusa: a Longo il compito di rivitalizzare tutti loro e di farli integrare nel migliore dei modi con il nucleo che ha conquistato la promozione.

PARMA: 6,5. I colpi degli ultimi giorni hanno sicuramente dato un'impennata qualitativa a una rosa altrimenti insufficiente per affrontare la massima categoria. Qualche dubbio in difesa, dove Sepe tra i pali deve confermare di non essere arrugginito dopo i tanti anni passati a guardare gli altri giocare e i possibili titolari Bruno Alves e Gobbi non sono certo di primo pelo. Ottimo l'acquisto di Grassi in mediana e interessante il colpo Stulac a parametro zero, si prospetta come estremamente stuzzicante l'ipotesi di un tridente composto da Ciciretti, Inglese e Gervinho. Squadra che, sulla carta, sembra destinata a tante gare da "over".

SPAL: 6,5. Conservare in modo quasi inalterato il telaio di una stagione conclusa con una storica salvezza è già un buon punto di partenza. Petagna garantisce sostanza in avanti, ma deve imparare a trovare confidenza con la via della rete per dimostrarsi finalmente un vero crack. L'esperto Djorou potrebbe essere una buona soluzione per i problemi difensivi palesati la scorsa stagione, mentre Fares, Dickmann e Valoti rimpinguano sapientemente il parco-alternative. Salvezza non scontata, ma sicuramente alla portata.