L’unica intervista ad un uomo del fondo Elliott che non sia di circostanza, quella ad Ivan Gazidis di un paio di mesi fa, ha fatto tornare il popolo rossonero degli eterni sognatori, ad una realtà cruda che veniva occultata ai meno avveduti da anni: il glorioso Milan, di gran lunga prima squadra in Italia grazie ai trionfi internazionali ha rischiato di non iscriversi allo scorso campionato. Anni di disinteresse, soldi buttati a palate, senza per questo costruire una base tecnica decorosa sulla quale ripartire, hanno obbligato il fondo subentrante a rifare tutto da capo, giocatori a prezzi accessibili e da scoprire, occhio vigile sui conti, nessun proclama illusorio. E cosi’ si sta operando da quest’anno, scelta giusta e perfettamente in linea con la realtà: i tifosi sono stufi marci dopo sette anni di crollo totale e, credo, ben disposti ad essere, come si spera, una rivelazione del prossimo campionato, distante purtroppo da quelli che si giocheranno scudetto e Champions.

Chi sembra aver vissuto situazioni analoghe, che nella realtà si sono mostrate ben diverse, sono i cugini. La proprietà Moratti non ha mai mollato un secondo i nerazzurri, Thoir non è stato il disastro Yonghong Li e Suning non è un fondo d’investimento. Le forche caudine del FFP sono state forse più dure, ma esisteva una base tecnica di ben altro spessore rispetto al deserto rossonero.
Oggi l’Inter è abbondantemente fuori dal tunnel e, potenzialmente, con quel fenomeno che ha in panchina, può anche puntare la finale di Champions.

Mi chiedo come sarà possibile far gol ad una squadra che ha Handanovic in porta, con Skriniar, Godin e De Vrij davanti, oltre allo scudo protettivo di Sensi (mollato perché guai costava come Kessie di cui ci vogliamo disfare!) e Brozovich.
Con l’ex Sassuolo i nerazzurri ritrovano il perfetto regista che ci manca da secoli.

Per quanto riguarda Icardi è un capitolo gestito malissimo, ma la proprietà incalzata da Conte ha la potenza di fuoco per lasciarlo 2 anni in tribuna; inoltre, ne sono certo, l’Inter si assicurerà due punte di altissimo livello entro la fine del mercato, senza dimenticare che Lautaro è un vero fenomeno.
Una compagine che anche avesse punti deboli sarebbero abilmente gestiti e superati dal tecnico salentino.
Perfettamente lecito, quindi, che i tifosi dell’altra metà di Milano sognino in grande: saranno devastanti.