"Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoeleste, il suo nome è Fausto Coppi" erano le storiche parole pronunciate nella radiocronaca condotta da Mario Ferretti durante lo svolgimento della tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d'Italia 1949 vinto dal campionissimo con 11 minuti di vantaggio su Gino Bartali.
Dopo cinque giornate di campionato c'è una sola squadra in testa a punteggio pieno con 5 vittorie ed 1 solo gol subito (migliore dato europeo), la sua maglia è nerazzurra, il suo condottiero è Antonio Conte. 

Ma torniamo riavvolgendo il nastro alla fine della primavera scorsa, siamo a Londra nel quartiere di Chelsea, dove Conte assieme ad alcuni suoi fidati collaboratori organizza una fuga.
Le lungaggini relative alla rescissione del suo contratto lo snervano, si contorce, non ha pace, ricorre a frequenti shampoo giornalieri, è sempre al telefono con i suoi legali... quando domenica sera 26 maggio, con la conclusione del campionato di Serie A, riceve una telefonata di un emissario per parte di un gruppo di società riunitesi in un pool per costituire una sorta di Comitato reduce dalla Giovane Italia mazziniana con lo scopo di strappare la sovranità ormai dopo 8 lunghi anni consacrata ai Savoia (pardon alla Juve!).
Antonio domandò quali squadre facessero parte della Costituente, la risposta è immediata: Inter, Milan, Napoli, Roma, Lazio, Atalanta.
Non c'è un minuto da perdere partiamo per Milano... no la risposta dal telefono... non per Milano... e per dove?... Deve andare a Marsiglia Rue de la Liberté, 3... e che c'entra Marsiglia... la Costituente è stata pensata da un pronipote di Giuseppe Mazzini tifoso della Samp che innamoratosi di Marco Giampaolo ha trasferito il suo tifo nei colori rossoneri (abbonandosi contestualmente alla rivista mensile di Frate Indovino: "Calma e Fede") ....ok ho capito... presto corriamo! 
Antonio prende di corsa le sue cose indispensabili riponendole nello zainetto: un phon, una spazzola per capelli, il carica squadre con batteria inclusa, la pozione magica a base di peperoncino salentino da somministrare postvittoria e boccetta di tisana al bromuro in caso di andamento contorto di alcune partite di coppa. 
Parte di corsa in sella alla sua Triumph Bonneville anni '40 (la stessa usata nel celebre film del 1963 regia di John Sturges "La grande fuga" da Steve Mc Queen e capelli al vento attraversa il Tamigi e sempre a tutto gas  Kensington, la King's Road fulcro della moda anni '60, e con i policeman alle calcagna è costretto a deviare bruscamente ed immettersi sulla Abbey Road, in lontananza un passaggio pedonale, lo stesso del mitico attraversamento dei Beatles, occupato da un giovane indossante una maglia a strisce bianconera e cuffiette inserite nello smartphone che non si avvede del rombante centauro in arrivo, Antonio è costretto a fare una repentina, crossistica giravolta (simile al fil di ferro che nel film spazza via il motociclista tedesco all'inseguimento di Steeve) e rivolgendosi al giovane... ma non ci vedi?... Conte!?!... Sei tu??... Ma dove te ne vai co' sta moto??... Ho fretta, devo andare in Italia... Allora torni alla Juve!!... No, no con la Juve ci ho litigato... E perchè col Chelsea... Famme scappà, che c'ho Scotland Yard che mi cerca!!... Ciao... Ciao... e allora chi mi saluti?... Ma mi sa Marotta... Marotta!?!.. Ma non c'avevi discusso??... Sì, sì, pure co' Abramovic ho discusso... ma... sì, ho capito, quando regna denari... coppe e spade perdono... ciaooo!!!   

E' notte, il nostro Antonio riesce ad eludere gli inseguitori con uno dei suoi stratagemmi dal calcio applicati alla mappe stradali, che con stretta marcatura a zona riesce a superare ad una ad una e così La Manica, la Borgogna, la Provenza ed eccolo di buon mattino a Marsiglia sotto lo studio dell'Avv. Villaggi al primo piano di Rue de la Liberté, dove l'attendono alcuni rappresentanti delle altre squadre e pronti a firmare un patto carbonaro, depositato con atto notarile validità trentennale, tipo mutuo, dal  titolo: "Lo scudetto è di tutti". 
E Antonio firma l'atto assieme ad Ancelotti, Inzaghi, Gasperini, e in seguito si aggiungeranno Fonseca e Giampaolo, e preso un caffè risale in moto e fugge inventando come scusa un appuntamento al centro di Milano.                                                                                                   

Anche io torno a casa dopo una estenuante giornata di lavoro, una doccia, indosso il pigiama e in attesa della cena accendo la Tv, nel cercare un canale di mio gradimento m'imbatto nel film "La grande fuga" che è quasi all'epilogo, tutti i maggiori protagonisti verranno ad uno ad uno catturati dai soldati nazisti ad eccezione del Tenente di squadriglia Colin Blythe (Donald Pleasence) uno degli artefici della grande fuga che verrà ucciso.         L'ultima scena del film è quella che vede il rocambolesco inseguimento ai danni del Capitano Virgil Hilts (Steeve McQueen) sulla mitica Triumph e che terminerà tra i verdi prati elvetici con la sua cattura. 

Rivedo in chiave odierna quello stesso backstage non in Svizzera, ma attorno ai colli comaschi in un luogo di allenamento dove non prevale il verde profumoso dell'erba fresca, bensì il nerazzurro della Pinetina e intravedo entrare a tutto gas una moto d'epoca!... Un uomo solo al comando e per ora meritatissimo Antonio Conte!


Un abbraccio 

Massimo48