Archiviato il primo derby della Madonnina della stagione.
Vince meritatamente l’Inter con un gol in pieno recupero del suo capitano, Mauro Icardi, al termine di una partita non bella, decisamente al di sotto di quelle che erano le aspettative della vigilia, dove l’Inter comunque ha fatto il suo, facendo la partita che si era prefissata, cercando, per altro, di ovviare al forfait a metà primo tempo di Nainggolan, che sicuramente ha un po’ scompaginato i piani di Spalletti, per come aveva preparato la partita.
Chi ha deluso è sicuramente il Milan, reduce da 6 risultati utili di fila e da prestazioni decisamente convincenti dal punto di vista del gioco. Ieri qualcosa in casa Milan non ha funzionato, squadra troppo contratta, baricentro basso, quasi ad accontentarsi più del pari, che a cercare di vincere la partita, atteggiamento che ha penalizzato i giocatori offensivi di Gattuso, comunque in giornata no di loro.

E principalmente, il Milan è stato tradito da quei giocatori che, ad oggi, erano stati il punto di forza della squadra, vale a dire Donnarumma, Bonaventura, Calhanoglu, Higuain e Suso, con Kessié e Biglia unici a salvarsi, come la difesa, buona per 90 minuti, ma disastrosa in occasione del gol, infatti se Donnarumma è indifendibile, in occasione del gol, anche Musacchio per come si perde Icardi, e Romagnoli per come faccia crossare Vecino, che era completamente chiuso accanto al fallo laterale, non sono esenti da colpe.

Su Donnarumma siamo alle solite, dopo partite prodigiose, alterna prestazioni imbarazzanti.
Ieri a tempo scaduto, una sua cattiva lettura dell’azione, ha fatto sì che restasse tagliato fuori dalla traiettoria del cross, spalancando la porta a Icardi, ma la colpa in quell’occasione non è solo sua. Ma ciò non toglie che, forse, in casa Milan sia il caso di iniziare a fare qualche riflessione su questo ragazzo.
Da troppo tempo, quando si parla di lui si dice che è giovane, ci può stare qualche battuta a vuoto nel processo di crescita, che sono errori di gioventù. Il ruolo del portiere è il più delicato, perché se sbaglia lui, non troverà nessuno dietro di lui a porre rimedio.
Detto ciò, va ricordato che comunque il Milan non è un ente benefico e che quindi questo ragazzo non deve giocare per forza. Se non è ancora pronto per questa responsabilità, faccia la primavera o vada a fare la gavetta, e non si bruci prima, come si sta rischiando. Non tralasciando i limiti tecnici che si porta dietro da sempre.
Sicuramente molto deludente anche Bonaventura, che alla sua scarsa attitudine alla fase difensiva, ieri è venuto meno anche in fase d’impostazione. Abulico e poco propositivo, sono venuti meno anche i suoi inserimenti, che sono un suo punto forte e che tanto male possono fare alle difese avversarie, ma a parziale scusante, le sue non perfette condizioni fisiche. Stesso discorso per Calhanoglu, ma con l’aggravante che, se per Bonaventura si è trattato di una partita storta, per il Turco si è trattata dell’ennesima partita abulica. Da inizio anno, ancora non si è visto il vero Calhanoglu, è sta iniziando a diventare un caso, ma, per il bene del Milan, bisogna recuperarlo, perché è uno dei pochi ad avere qualità e perché il miglior momento del Milan targato Gattuso (i primi mesi del 2018), coincide con i miglior Calhanoglu visto da quando è in Italia.
Suso, degli avanti rossoneri, è stato il meno peggio, ma sicuramente al di sotto di quello che ci si aspetta da un giocatore del su livello, con qualche lampo qua e là, e tante pause in mezzo, ma Suso è questo, prendere o lasciare!
Decisamente male anche Higuain, meno trascinatore e più insofferente rispetto alle altre partite sin qui disputate con la maglia del Milan, che lo hanno visto sempre tra i migliori in campo.
Sicuramente non ha aiutato l’atteggiamento della squadra, molto remissivo e rinunciatario, ma di certo, da un calciatore del suo lignaggio ci si aspetta molto di più in queste partite, a maggior ragione dopo l’investitura a leader ricevuta al suo approdo al Milan.