"Seconda stella a destra, questo è il cammino...". Iniziava così uno dei brani più famosi e noti di Edoardo Bennato. E questa frase, si può dire che sia stata ripresa, senza alcuna modifica degna di nota, dalla UEFA che ha deciso di sbattere la porta in faccia alla Roma, a un'altra italiana dopo la Juventus, cantandole: "Secondo muro a destra, questa è la via d'uscita...". Perché i torti arbitrali che i giallorossi hanno subito nella sfida di ritorno contro il Liverpool hanno del clamoroso. Due rigori negati che si vanno ad aggiungere alla lunga "lista nera" degli erroracci della Champions League di quest'anno. Quello che ha fatto la UEFA è l'aver pilotato i quarti e le semifinali di C.League. Abbiamo visto tutti come la Juventus sia stata fatta fuori dall'Europa. Con un'espulsione fiscale ai danni di Dybala, reo di aver ingannato il "piccoletto Cakir" (che si è reso protagonista in negativo anche nella semifinale di ritorno tra Real e Bayern). Con un rigore inesistente negato a Cuadrado che avrebbe cambiato la storia della qualificazione in semifinale. Con un penalty concesso a Vazquez che lascia ancora discutere riguardo la veridicità di quella partita e del percorso tracciato dal Madrid (grazie alla classe arbitrale comandata da Collina).

Quindi, la Roma.
Di Francesco e i suoi ragazzi hanno compiuto un'impresa straordinaria contro il Barcellona che ha, però, mascherato le distrazioni macroscopiche dell'arbitro in entrambi i match. All'andata non sono stati concessi due calci di rigore alla società capitolina. Al ritorno il tiro dagli undici metri fu assegnato solo perché non si poteva non dare, vista la vicinanza assurda dell'assistente d'area che aveva da subito comunicato il contatto a Turpin. Tuttavia, quest'ultimo aveva anche avuto il coraggio di esitare prima di mettere il fischietto in bocca.. Dunque, arriviamo a ieri sera.
Arriviamo agli altri due (è diventato un numero ricorrente come il tre nella Divina Commedia) rigori NEGATI alla Roma. Nel primo caso se ne vedono di tutti i colori: l'assistente di linea alza la bandierina per un fuorigioco che non c'è di Dzeko, il quale involandosi verso la porta viene steso a terra. Ma nulla. Nel secondo, invece, Arnold compie una parata miracolosa sostituendosi al suo estremo difensore su tiro di El Shaarawy. La decisione corretta, ossia quella di dare il penalty ed espellere il difensore, non viene presa. 

Monchi a fine partita ha espresso la sua rabbia condivisibile citando anche la Juventus, dimostrando almeno in Europa, almeno sotto l'aspetto societario (non sia mai il tifo sia legato!) l'unione italiana: ""Complimenti al Liverpool per la finale, ma è ora che il calcio italiano alzi la voce. Non è normale quello che è successo. All'andata abbiamo subito un gol in fuorigioco. Stasera non ci hanno dato due rigori netti. Anche la Juve è stata danneggiata in Europa: questo è il momento di farsi sentire. Così non si può andare avanti, meritavamo noi. Là abbiamo subito un gol in fuorigioco, qui non ci hanno dato due rigori clamorosi e in uno c’era anche l’espulsione. E’ il momento di alzare la voce, non solo la Roma. Anche la Juve ha sofferto col Real Madrid, il calcio italiano deve alzare la voce perché è clamoroso quello che è successo. Dobbiamo fare i complimenti al Liverpool ma dobbiamo fare i conti anche con altre cose. Ripeto, là abbiamo preso il terzo gol in fuori gioco e stasera c’erano due rigori per noi".

Se vai a dire una roba del genere a tifosi interisti o milanisti che la Champions non la vedono dall'età preistorica, caro Direttore, ti viene anche rinfacciata. "Facciamo sempre le vittime. Sono stati superiori. Abbiamo preso una bella lezione!" Se ci fossero state le loro squadre, avrebbero ragionato con i piedi come si stanno ostinando in questi giorni (non è infondato, perché ho letto da diverse parti discorsi simili)? Qui non si tratta di essere juventini, romanisti, milanisti, napoletani, interisti eccetera. Si tratta di, come ha detto giustamente il dott.Monchi, "alzare la testa!" se non si vuole rimanere schiacciati dal sistema politico UEFA che si sta comportando nei confronti del calcio italiano in maniera vergognosa. Facendolo apposta! Questo è il duro prezzo che il nostro calcio sta pagando dal 2006, da Calciopoli. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: fuori dai gironi ai Mondiali 2010, ai Mondiali 2014, mancata qualificazione a Russia 2018.
E chi, con le fette di prosciutto davanti agli occhi, pensa che con Farsopoli sia stata distrutta solo la Juventus, si sbaglia. Con quella farsa a cadere è stato un intero movimento calcistico, quello italiano davanti alla giustizia sportiva. La stessa giustizia che non c'è più in Europa, che stiamo continuando a pagare dopo 12 anni...