Avete mai provato a tirare con l’arco? Credetemi è un’esperienza sensazionale. Dopo un po' di pratica, ci si accorge che per ciascun tiro viene usato tanto la mente quanto il corpo, al punto che non è raro percepire dopo un bel 10, massimo punteggio, la sensazione indolore di aver colpito se stessi.

Possiamo dire che l’arco è, assieme al fuoco, la seconda scoperta che ha reso l’uomo superiore agli altri animali, ed stato fino alla scoperta della polvere da sparo, una potentissima arma in mano all’uomo. Ricordiamo nella storia, epiche battaglie condotte con l’arco fino alla fine del Rinascimento. Con l’arco si difesero i nativi americani dai conquistadores che utilizzavano la polvere da sparo.

Insomma, l’arco è un simbolo universale di battaglia e di caccia, di predatori e di prede.

Nel corso dei secoli  fortunatamente ha mutato il proprio utilizzo e obiettivo.

E’ noto da tempo che il tiro con l’arco, prima ancora di essere uno sport, è una pratica che, anche a livello dilettantistico, può far crescere l’essere umano ed aiutarlo nel quotidiano, in quanto sviluppa molti aspetti fisici ed aiuta a coordinare il corpo con la mente. Ha notevoli effetti con il rilassamento, perché si sta soli con se stessi e si svuota la mente da tutti i pensieri concentrati solo sul tiro. Inoltre si migliora l’autocontrollo e l’armonia dei movimenti, contrasta lo stress e costituisce un ottimo esercizio fisico dalla respirazione ai muscoli di tutto il corpo.

Il tiro con l’arco può essere considerato uno sport sociale, sia perché si organizzano gare a squadre, sia perché necessariamente si pratica all’interno di un club dove ci sono molte occasioni per fare conoscenza. E’ indicato per chi ama la natura in quanto praticato anche nei boschi ed in montagna o in campo aperto. In condizioni metereologiche avverse può essere praticato al chiuso.

 

STORIA

A testimoniare l'uso dell'arco sin dai tempi remoti, il ritrovamento di alcune raffigurazioni nel sito archeologico di Altamira, in Spagna, risalenti a circa 20.000 anni fa. Inizialmente aveva dimensioni maggiori di quelle che assunse in seguito, ed era usato per la caccia; a partire dall'antichità classica l'arco trovò impiego sui campi di battaglia e necessariamente dovette essere ridimensionato  per ragioni di praticità, diventando nei secoli una delle armi dotate di maggior prestigio.  

Tra i primi ad usare l’arco in battaglia gli Egizi, per esempio Ramses II sconfisse gli Ittiti nel 1274 a.c. con i suoi arcieri a bordo dei velocissimi carri da guerra, su cui viaggiavano un auriga ed un arciere.

A rafforzare il  prestigio di quest’arma, vi sono i numerosi riferimenti, nella mitologia greca, e nella letteratura: nel libro XXI dell'Odissea, ad esempio, Penelope organizza proprio una gara di tiro con l'arco per scegliere, tra i Proci, colui che sarebbe diventato il suo futuro marito. Come ssppiamo la gara la vinse Ulisse: con il primo tiro trafisse tutte le scuri che costituivano il bersaglio e poi continuò prendendo a bersaglio i Proci.

Si pensi ancora al dio Apollo, indicato con l'epiteto di Aphetoros, ossia «colui che porta l'arco», oppure ad Eros, fanciullo alato capace di infuocare i cuori delle sue vittime scoccando una freccia.

Gli Egizi inserirono nell'esercito arceri di grande capacita. Furono  impegati per esempio nella battaglia di Kadesh contro gli Ittiti. Gli arcieri erano su carri veloccissimi guidati da un auriga.

Anche i Romani usarono l’arco a partire dal I sec. A.C., e fu impiegato contro i Parti .

Una svolta fondamentale all'arco fu dato dai Gallesi, i quali lo impiegarono come arma principale nella lotta contro i Sassoni.

I Vichinghi, utilizzavano un particolare arco lungo, da cui fu poi derivato il long-bow, dalla caratteristica curvatura unica. Nei secoli successivi, il long-bow si diffuse in tutto il Regno Unito, fino a diventare l’ arma fondamentale in guerra. Fu così che, a partire dal Medioevo, si arrivò alla mitizzazione dell'arciere: personaggi come Guglielmo Tell e Robin Hood divennero dei veri e propri eroi popolari,. La pratica del tiro con l'arco, come sport, fu iniziata diversi secoli fa e venne introdotta nei Giochi Olimpici nell'edizione parigina del 1900, restandovi sino al 1920. Dopo un periodo di esclusione, dovuto alla mancanza di un regolamento generale che vincolasse tutte le Nazioni, venne inserito nuovamente tra le specialità olimpiche a partire dai Giochi di Monaco del 1972.

 

CURIOSITA’

1. Il Regno di Buthan, piccolo regno dell’Himalaya, (con un solo caso di Covid), ha adottato il tiro con l’arco come sport nazionale.

2. Durante il Medioevo un arciere era in grado di lanciare una freccia ogni 5/6 secondi.

3. L’antico arco composito turco aveva una gittata di quasi 900 metri.

4. In una competizione di tiro con l’arco le frecce volano mediamente a 241,4 Km/h.

5. Una delle più grandi vittorie inglesi fu merito delle abilità degli arcieri. Nella battaglia di Crécy, (1346) nella guerra dei cent’anni, infatti, gli arcieri inglesi riuscirono a colpire 2000 cavalieri francesi perdendo soltanto 50 uomini.

6. Secondo alcune fonti Enrico V nel 1421 ordinò di produrre 500.000 frecce impennate con penne d’oca che furono stoccate nella Torre di Londra sotto la sorveglianza del “responsabile delle frecce del re”. Tutte queste frecce erano necessarie a combattere una sola battaglia.

7. Il tiro con l’arco fu introdotto alle olimpiadi nel 1900; i primi bersagli non erano paglioni come quelli a cui siamo abituati adesso, bensi’ dei tubi rivestiti di piume, perché sembrassero uccelli.

8. per avere un' idea di quanto sembri piccolo il centro di un bersaglio dalla linea di tiro olimpica, provate a tenere una puntina da disegno di fronte a voi con il braccio teso.

9. Le donne furono ammesse per la prima volta alle olimpiadi del il tiro con l'arco nel 1908.

10. Lucilla Boari è stata la prima donna italiana a vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi del tiro con l’arco nel 2020 a Tokio.

11. Il tiro con l’arco è considerato, secondo il National Safety Council, uno sport più sicuro del golf con un solo infortunio ogni 2000 atleti.

12. In Giappone il tiro con l’arco è una vera e propria forma d’arte conosciuta come Kyudo. I materiali impiegati e la tecnica di tiro sono molto diversi da quelli occidentali.

 

 

 

OLIMPIADI DI LONDRA 2012

Adesso arriviamo ai nostri giorni, alle Olimpiadi di Londra 2012, bellissima e riuscitissima festa dello sport.

Ogni finale è un grande spettacolo, ma quella di tiro con l’arco tra USA e Italia prometteva veramente bene.

Gli USA avevano battuto in semifinale la Corea del Sud, nettamente favorita per la vittoria. Per questo sulla carta erano loro i favoriti, ma, si sa, ogni incontro fa storia a sé. Gli Italiani avevano trovato la forma strada facendo e tiravano molto bene.

Le attuali regole delle competizioni ,  prevedono l’incontro di due squadre avversarie composte da tre arcieri ciascuno che si alternano al tiro con una sola freccia. Nel singolo un arciere scocca tre frecce, in squadra occorrono tre atleti per tirare tre frecce. Si potrebbe allora pensare che una squadra componga un arciere con tre atleti diversi, ma non è così. I tre arcieri sono uniti e si aiutano uno con l’altro. Non solo ma fanno gara anche tra di loro per darsi ulteriori stimoli.

Alle Olimpiadi il Paglione di diametro 1,5 m. circa, è posto a 70 m. di distanza. Su questo è applicata una visuale con un diametro di 122 cm., su cui sono disegnati dei cerchi concentrici che la suddividono in zone di diverso colore disposte in ordine a partire dal centro; Giallo, Rosso; Azzurro, Nero e Bianco. L’area piu vicina al centro è l’area gialla divisa in 10 – 9 punti. Allontanandosi dall’area gialla i punti diminuiscono.

Nel 10 c’è una crocetta di pochi millimetri che indica il centro del cerchio. Ebbene durante la gara saranno parecchie le frecce che colpiranno il 10 e qualcuna la crocetta (pensate, da 70 m.!)

La gara si svolge su due sessioni di 4 Volée per un totale di 12 frecce per squadra.

Ma veniamo alla gara disputata il 21/07/2012.

Gli arcieri italiani sono:

Marco Galeazzo (già medaglia d'oro; singolo)

Mauro Nespoli (futuro madaglia d'argento; Tokio - singolo)

Michele Frangilli

L’Italia aveva iniziato molto bene e realizzato a ogni volée con punteggi molto elevati, colpendo quasi sempre l’area gialla  che assegna i 9 e i 10 Punti. La convinzione di poter vincere cresceva sempre di più.

Dopo La prima sessione (12 frecce a squadra), il vantaggio italiano era notevole:  110 Italia – media 9,16 / 106 USA – media 8,8. 

Gli Italiani sono soddisfatti, ma sanno che gli USA, dall’atteggiamento spavaldo per tutta la prima sessione, non sarebbero stati a guardare.

Nel corso della seconda sessione Galeazzo e Frangilli colpivano l’8 due volte. Nella 2° volèe gli americani recuperano 2 punti, nella quinta volèe recuperavano un altro punto.

In questo modo tutta la finale si giocava su di un punto nell’ultima volée.

Tirano prima gli americani;         8 – 10 -  9

Tirano gli italiani:                          9 – 8! 

Marco Galeazzo purtroppo per pochi millimetri centrava il rosso. Adesso per vincere bisognava realizzare10 punti, non c’era piu margine. Bisognava effettuare gli stessi punti totalizzati dagli americani in questa volè e si vincerà con il punto di vantaggio residuo. Tocca a Michele Frangilli.     

Apparentemente imperterrito, ma con il cuore che batteva molto forte, Frangilli  si avvicinava alla linea di tiro ed incoccava la freccia, l’ultima freccia. Sapeva di doveva colpire il10, in quel momento aveva montagne di responsabilità sulle spalle, si piazzava in posizione di tiro, tendeva l’arco, ma non scoccava, attendeva.

Il tempo scorreva verso il limite massimo, mancavano solo 3 secondi, perché Francilli non scoccava? Forse non voleva tirare?

In realtà, Francilli voleva silenzio dal pubblico e la sua immobilità ottenne lo scopo. Tutti tacquero. Una freccia come quella meritava la massima concentrazione, Michele voleva solo pochi attimi per sentirsi a posto, perfetto e poteva farlo solo in un rigoroso silenzio. Doveva forse sentire il suo cuore battere e scoccare in sincronia. Scoccò a 2 secondi circa dal limite, guardò la freccia volare, la sentì colpire il paglione ed attese che venisse annunciato il risultato dallo speaker ufficiale, che fu….

10 !

La freccia di Frangilli aveva fatto centro!

MEDAGLIA D’ORO!

E scoppiò la festa italiana! I nostri tre arcieri si abbracciarono, anche con il coach. Un avversario americano venne a battere il 5 con Frangilli, gesto molto sportivo. Il pubblico invase l’area di tiro, abbracciando i nostri Campioni.

Frangilli sul podio si commosse e fece commuovere tutti noi.

Ed in Italia si fece tanta festa per la prima medaglia d’oro di quelle Olimpiadi.

La Freccia di Francilli, sotto una montagna di responsabilità, all’ultimo tiro, scoccata al limite del tempo, con l’ultimo volo, aveva fatto centro!