Diversamente dall'egemonia nel complesso semi pessimista e conformista dei tifosi interisti, il sottoscritto alla chiusura del calciomercato estivo ha applaudito ai movimenti in entrata e in uscita dell'Inter, dichiarando il suo consenso e la sua condivisione per l'insieme delle operazioni concluse.
Ovviamente l'appassionato non piu' di primo pelo ha notato con qualche fastidio la permanenza di Ranocchia e di Santon (che volevano andare via...), l'incapacita' di comprare almeno un centrale difensivo di piu' e la scelta dispendiosa di Dalbert ("brucia" il ricordo di Dodo' che aveva lo stesso grave difetto di "svolazzare" troppo trascurando le fasi difensive), l'assenza dagli organici di un "mediano-cagnaccio" (acquistabile in gennaio o recuperabile da una guarigione di Gnokouri) e cosi' via.

Siamo seri. Neppure l'Inter di Mourinho aveva un esauriente organico completo e a certe assenze occasionali rimediava con le riserve (poche) e con un riassetto delle posizioni in campo dei titolari.
Da mediano titolare, Zanetti faceva pure il terzino di riserva su entrambe le fasce. Materazzi e Chivu - entrambi dotati solo del piede sinistro - hanno spesso fatto i centrali, mentre Pandev e Balotelli hanno affiancato (e talvolta sostituito) Etoo' e Milito.
Quindi la iettatoria osservazione dei tifosi interisti, che da agosto hanno iniziato a temere infortuni, squalifiche e mancanze disciplinari in grado di allontanare i loro beniamini dai campi di gioco, e' apparsa subito infondata, irrazionale ed insostenibile poiche' al pari di Mourinho pure Spalletti di solito utilizza al massimo 18 giocatori (facendo pure le coppe) e pure meno senza coppe.
Ovviamente, questo non vuol dire arruolare raccattapalle e impiegati in caso di infortuni o squalifiche. Ma seguire sempre con attenzione l'evoluzione ed i progressi dei talenti Primavera. Non c'e' solo il celebrato Vanheusden tra costoro, ma anche i due superterzini Valietti e Sala, la punta Odegaard e un centrocampista avanzato come Zaniolo.
Non e' sguarnita adesso la rosa dell'Inter (non vedo tante squadre tra le grandi con una coppia difensiva centrale come Ranocchia-D'Ambrosio tra le riserve ed una coppia di terzini di rincalzo come Santon o Valietti e Dalbert) e a maggior ragione il giudizio vale per gennaio, quando qualcosa in piu' verra' almeno proposto, discusso e valutato soprattutto se in prestito e senza costosi obblighi di riscatto del giocatore prescelto.

Ma tutta questa lunga premessa non serve tanto a certificare la piu' che valida consistenza e il piu' che decoroso organico della squadra interista uscita dal recente mercato estivo, quanto e piuttosto a rilevare, evidenziare e sottolineare l'evidentissima e pur costosa inadeguatezza delle compagini che la Juventus e il Milan hanno costituito nell'ultima campagna acquisti.

Alla Juventus mancano almeno due centrocampisti titolari di alto livello e la sua mediana e' palesemente sguarnita. Fronteggiar all'estero le mediane delle grandi squadre solo con Pjanic e un altro (Sturaro ha perso convinzione e le sue prestazioni qualitative destano allarme) e' improponibile. Aver riempito la squadra di attaccanti appare ormai chiaramente una mossa sbagliata, anche perche' i difensori - accentuato lo scadimento anche fisico inevitabile e inarrestabile di Buffon, Barzagli e Chiellini - non reggono ad un certo tipo di attacchi in assenza di adeguate "coperture specializzate" nella mediana.
I pur validi o promettenti Douglas Costa e Bernardeschi non son stati ancora inseriti a fondo e con convinzione nel meccanismo, se non da riserve di titolari altrettanto validi come Cuadrado, Mandzukic, Dybala. Come si conciliano queste chiare carenze con l'entusiasmo tardoagostano della critica? Ai ben tre mediani ceduti - Rincon, Lemina, Marrone - come e' stata data sostituzione? E sempre piu' spesso acciaccati due recidivi dell'infortunio da lungodegenza come Marchisio e Khedira, come sono stati riempiti i loro vuoti?
La sommatoria - non ce ne vogliano i tifosi bianconeri - desta una certa quale preoccupazione. Tra cessioni ed infortuni frequenti la Juve in mediana "rinuncia" a cinque elementi e ne arruola uno (Matuidi), o al massimo uno e mezzo (Betancourt) tenendosi stretta Sturaro. Questa e' la mediana della squadra giudicata tra le grandi trionfatrici del mercato con politiche d'acquisto premiate da un "dieci" dalla critica? Ai posteri l'ardua sentenza.

Ancora piu' nitide - ma evidentemente sottovalutati dalla critica in agosto -  le contraddizioni e le carenze d'organico del Milan, malgrado una spesa esorbitante e fondata tutta sui debiti e sui prestiti, con architetture finanziarie arditissime e rischiose.
Tre anziani campioni (Bonucci, Biglia, Montolivo) appaiono "doppioni" ed alternative l'uno all'altro perche' giocano in posizioni analoghe come play maker bassi, pero' insieme l'uno ruba la palla ed i tempi di gioco all'altro.
Suso - chiave strategica del gioco di attacco - non dispone di un sosia come riserva. Quattro centroavanti - Kalinic, Borini, Adrian Silva, Cutrone - di livelli non dissimilissimi assomigliano a un nonsenso tattico. Anche a farne giocare due insieme, si finisce per escludere l'unica vera fonte di gioco ed assist, che e' Suso. I due rifinitori in organico - entrambi abituati a portar la palla quindi a rallentare il gioco come Calanoglu e Bonaventura - ancora non hanno capito chi dei due debba andare dove e per fare che cosa. Anche i cinque terzini dotati di talenti sostanzialmente identici (Antonelli non e' piu' scarso di Rodriguez, pero' tira e segna di piu', cosi' come la coppia Abate e Calabria non e' affatto inferiore al giovane, imprudente e confusionario Conti) non sono certo giocatori risolutivi.
Non era evidente e palese gia' immediatamente dopo la chiusura del calcio-mercato la costosa incompletezza del Milan? Dopo i gravissimi sconquassi commessi (e pagati...) nell'Inter, aveva senso e logica affidare a Fassone e a Mirabelli (sempre e soltanto un osservatore di talenti...) la ricostruzione del Milan? Ai posteri l'ardua sentenza.

Impossibile infine giudicare l'operato della Roma e del Napoli, giacche' - esageramdo solo un tantinino per comodita' di critica giornalistica - nessuna delle due squadre ha partecipato concretamente al mercato.
Il carneade Ounas e' stato l'acquisto qualificante di AdL e Mario Rui l'eccezionale rinforzo. Ieri sera in Ucraina si e' visto un Napoli in difficolta', che avrebbe potuto far certamente qualcosa di piu' sul mercato. Ed oltre ai due infortunati Shick e Karstendorp, la Roma si e' sì aggiudicata le prestazioni di un volenteroso DeFrel, pero' rinunciando ai validi Rudiger e Paredes.
Si sono rafforzate le due grandi centromeridionali? Ai posteri l'ardua sentenza.

Pero', dal calciomercato estivo del 2017 non sono comunque emerse - da parte di nessuna delle squadre in lizza salvo soltanto e probabilmente il Torino - quei progressi tecnici evidenti ed incontestabili in grado di giustificare il montante ingentissimo delle spese affrontate.
L'Inter si rivelera', quindi, l'eccezione che conferma la regola? Qualche segnale del genere e' stato gia' rilevato, oltre a un cospicuo riequilibrio della spesa e del debito. Ma esattamente come per le altre concorrenti al titolo, spettera' ai posteri l'ardua sentenza sugli acquisti.
Pochi e azzeccati, sembrerebbe finora...