Cominciamo dalla fine, da quelle curve vuote e quelle tribune rossonere che salutano con una standing ovation Ribery, il simbolo della Fiorentina, avversario di giornata, che li ha travolti, derisi, impartito una lezione di calcio. Il 36enne attaccante francese autore di una partita strepitosa, assoluto protagonista del match, con giocate di alta scuola e la ciliegina sulla torta di un gol, il terzo della squadra, degno del miglior Messi. L'ovazione che gli tributa il popolo rossonero non è solo il riconoscimento della grandezza di questo fuoriclasse, ma anche il bisogno - ormai quasi fisico - che il tifoso milanista ha di vedere calcare il prato verde di San Siro da calciatori degni di questo nome e con la camiseta a striscie rossonere. Riconosciuto alla Fiorentina e al suo fuoriclasse il giusto merito di una partita ben giocata, oserei dire dominata e il cui esito non è mai stato in discussione per la DIFFERENZA DINAMICA, AGONISTICA, TATTICA E TECNICA mostrata dalle due squadre, dobbiamo purtroppo passare alle dolenti note della disastrosa prestazione del Milan.

Ci si aspettava una squadra che - reduce dalle pesanti sconfitte con Inter e Torino - partisse lancia in resta alla ricerca del gol; niente di tutto questo. Il Milan ha iniziato CAMMINANDO, come purtroppo è solito fare dall'inizio della stagione e mostrando quella mollezza che si traduce in ASSOLUTA ASSENZA DI AGONISMO. Nessuna rabbia per le sconfitte precedenti, nessuna voglia di rivalsa nonostante 100.000 occhi di tifosi speranzosi al seguito. Quando in campo alla pochezza tecnica, aggiungi lentezza, scarsa GRINTA e assenza di organizzazione e - come non bastasse il tuo - ti trovi davanti un avversario che dimostra avere nei tuoi difetti i suoi pregi, c'è poco da fare. La partita quindi ha avuto poco equilibrio e il Milan ne è uscito con le ossa rotte.

A tutti i problemi già esistenti, da ieri si è aggiunta la sgradita novità della contestazione della tifoseria; la gente milanista che soffre ormai da più di 8 anni aveva riposto le sue speranza di rivalsa nella stagione che andava a cominciare e si presentava con promettenti auspici. Intanto una proprietà finalmente economicamente solida, col suo patrimonio di 35 miliardi di dollari; poi la direzione tecnica affidata a due autentiche leggende del club, infine un allenatore che lasciava presagire "raggiungimento degli obiettivi attraverso il bel gioco". Tutti hanno tradito le attese; Elliot che ha mutato le proprie strategie, impostando rigide regole autolimitative nel mercato che avrebbe dovuto essere di rafforzamento; la rinuncia alla partecipazione alla coppa europea, se da un lato ha azzerato il contenzioso UEFA, dall'altro ha fatto credere che bastasse acquistare qualche giovane calciatore di belle speranze per perseguire il piazzamento utile alla partecipazione alla CL 2020/21.

Mancando della necessaria esperienza il duo Maldini/Boban ha accettato supinamente le direttive societarie e finito per scegliere i calciatori in base a soli due parametri: età e prezzo; sicchè non solo si è rinunciato senza problemi ai mai considerati Mappè, Neymar, Joao Felix la cui quotazione è effettivamente assurda, ma anche ad altri  he con un pizzico di elasticità economica si potevano raggiungere, come Barella, Tonali, Zaniolo, Sensi, Torreira etc oppure con un pizzico di elasticità sull'età lo stesso Ribery, Ibrahimovich, James Rodriguez, Hazard, Kovacevic, Roben, Quagliarella, Mandzukic, Bale e una lista di altri lunghissima... Risultato: squadra disorganizzata, giocatori fuori ruolo e privi di personalità, assenza di leader a cui aggrapparsi per risolvere le difficoltà.

Ma un altrettanto grave errore è stato non avere in mente una idea di gioco. Già in partenza si sapeva che Giampaolo prediligeva giocare col trequartista: nessun trequartista è stato acquistato, né risultava già presente nella rosa! L'allenatore, che abbia o no condiviso la campagna acquisti, ma il dettaglio è tutt'altro che trascurabile, ha a sua volta tradito il suo credo e i tifosi quando ha abiurato il suo schema preferito; ma non solo. Giampaolo è entrato nello spogliatoio del Milan come un elefante in una cristalleria. Dapprima ha creato una immaginaria linea divisoria tra chi ha iniziato il ritiro della squadra a luglio e chi si è presentato dopo; poi ha cominciato a sganciare immotivati siluri contro alcuni calciatori (Paquetà, Piatek, Leao, Hernandez...), mentre in contraltare ne lodava o difendeva altri (Biglia, Suso, Chanalogu, Rodriguez....); questo significa spaccare lo spogliatoio e creare figli e figliastri. Anche nello svolgimento delle partite l'allenatore del Milan non è sembrato lucido: perplessità hanno destato le sostituzioni: talvolta ha persino rinunciato a sfruttarle compiutamente, talvolta è ricorso - in situazioni di estrema difficoltà - a calciatori che da mesi non giocavano (Bonaventura a Torino, Krunic ieri); in alcuni casi le scelte sono apparse punitive (Piatek e Kessie ieri), col rischio di creare fratture in spogliatoio.

Infine i colpevoli più colpevoli: i calciatori. Non si vede coesione di gruppo, organizzazione, collaborazione; ieri Donnarumma ha parato un rigore, ma nessun compagno si è complimentato con lui... la squadra sembra giocare senza grinta, senza agonismo, senza voglia. E siamo solo alla sesta giornata. Quarta sconfitta in sei giornate, un passo catastrofico che - se mantenuto - ci spalancherebbe il baratro della retrocessione; chi ha qualche anno ricorderà per sempre il campionato in cui il Milan retrocedette per demeriti sportivi. Un campionato che era partito con un allenatore Radice, su cui tutti riponevano enormi speranze. L'avvio fu penoso come ora, ma tutti dicevano che non era possibile che il Milan potesse retrocedere; Radice, che poi era un ex rossonero, fu difeso con tutte le forze, ma infine il club si arrese all'incredibile serie di risultati negativi e decise per l'esonero dell'allenatore! Ma era già troppo tardi e il Milan si ritrovò incredulo retrocesso. Ieri Maldini ha difeso Giampaolo a oltranza, col Milan che domenica prossima ha un confronto diretto col Genoa: ove perdesse i rossoneri si ritroverebbero in classifica tra le ultime tre: IN PIENA ZONA RETROCESSIONE! Spero di non sentire nessuno dire NON E' POSSIBILE CHE RETROCEDA. Sarebbe un errore fatale.