Andare allo stadio per una persona appassionata di calcio è un'esperienza fuori dal comune.
Sentire l'eccitazione dell'evento, salire le scale che ti portano al tuo seggiolino, guardarti attorno ed ammirare la bellezza del panorama del rettangolo di gioco, annusare l'odore dell'erba che sale fino alle tribune, partecipare al tifo cantando, urlando e saltando per incitare la tua squadra del cuore è un momento unico. Purtroppo però non tutti sono dello stesso parere, per alcuni (spero la minoranza), è soltanto l'opportunità per esprimere la propria stupidità, violenza ed inciviltà. Perché andare a vedere una partita di calcio non può essere come andare al cinema, a teatro, ad un concerto o a qualsiasi altro sport (tennis, pallavolo, basket...)? Perché un gruppo di persone si sente in obbligo di partire da casa armato fino ai denti per un evento sportivo? Perché molta gente urla contro i giocatori il proprio odio razziale?
Ecco il razzismo! 
Il problema fondamentale che accomuna il calcio e la vita dell'essere umano. Eliminare questo problema dalla faccia della terra è molto difficile e pressoché impossibile (purtroppo!), però nello sport, soprattutto nel calcio, non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile se ogni persona si prendesse la propria responsabilità. Penso ad esempio all'arbitro e ai calciatori che dovrebbero trovare il coraggio di rifiutarsi di continuare a giocare interrompendo il match, penso alla maggioranza di veri tifosi che sono allo stadio che con, i loro boati, potrebbero sormontare i cori incivili ed, infine, alla nostra classe politica, che invece di stroncare questi fatti, li giustifica o ci passano sopra incitando questa gente a non fermarsi. Gli individui razzisti esistono in ogni nazione, chi ne ha più, chi ne ha meno. 
Ma perché negli stadi in Inghilterra, in Germania, in Francia, in Olanda, nei maggiori campionati esteri si può andare allo stadio con i propri figli senza aver paura per la loro incolumità fisica e psicologica? Facciamoci questa domanda e speriamo che se la pongano anche chi ha più potere decisionale nel nostro paese. Noi tifosi, nel nostro piccolo, cominciamo a darci da fare: le persone che si ritengono esseri superiori per il colore della pelle non si rendono conto che ognuno è lo straniero per qualcun altro.