Abdicano anche i Della Valle a Firenze. Ufficiale l'arrivo in società dell'imprenditore Rocco Commisso e insieme a lui Joe Barone, da anni in pratica come direttore tecnico nei New York Cosmos, la squadra americana di calcio di Commisso.

Dopo 17 anni finisce l'era dei due imprenditori che hanno preso una squadra sull'orlo del fallimento in C2 e l'hanno portata a vivere notti europee. In questi hanno investito 285 milioni di euro, di cui 17 spesi per il centro sportivo e la manuntenzione e messa in sicurezza del Franchi e 211 per il mercato, con saldo in negativo tra i 710 usciti per gli acquisti e i 498 incassati per le cessioni.

Sono passati tanti campioni in questi anni: da Frey a Mutu, da Gonzalo Rodriguez a Toni, da Salah a Borja Valero. Non sono stati portati trofei in bacheca ma i tifosi gigliati hanno potuto vivere molteplici e gratificanti emozioni: 4 volte la conquista della qualificazione Champions e altrettante all'Europa League, esperienza terminata in semifinale in due occasioni. La crescita internazionale è andata a pari passo da quanto mostrato in Italia. Sia in coppa, con tre semifinali raggiunte e una finale, persa contro il Napoli nel 2014, che in serie A con 843 punti totali messi in cassaforte nella massima serie, gli stessi del Napoli ( con meno participazioni in serie A) e solo sei in meno della Lazio. Statistiche che confermano il ruolo rilevante occupato alle spalle delle altre big (Juve, Inter, Milan e Roma).

I Della Valle sono solo gli ultimi della serie degli imprenditori che si sono consolidati per lunghi periodi alla guida di una società. Sicuramente Berlusconi è stato il fiore all'occhiello, il presidente più vincente, con 8 trofei in 29 anni alla guida della società Milan. Moratti all'Inter per ben 20 anni, raggiungendo la punta dell'Iceberg nel 2010 con la vittoria del triplete, e in Sensi a Roma, prima con Francesco Sensi e poi con la figlia Rossella. L'unica dinastia che sembra potrà continuare per altri lunghi anni è la famiglia Agnelli alla guida della Juve. Oggi anche la “nostra” seria A si sta abituando ad avere sempre più investitori esteri a capo di una squadra nostrana, in Inghilterra ormai è un abitué, ma in Italia dove il calcio segue un binario parallelo con la fede, vorremmo vedere sempre un presidente che veramente tifi la squadra su cui investe tempo, denaro e forze psico-fisiche. Poi ci svegliamo e capiamo che era solo un bel sogno...