Ho potuto assistere come osservatore distaccato alle due semifinali giocate tra squadre di grande blasone, non senza sorprendermi per l'esito delle contese, non tanto per i valori espressi, ma per le vicende a volte incomprensibili che ne hanno decretato il risultato finale.
Sono ormai anni che sono un osservatore distaccato. La mia Juve non riesce proprio più a decollare, e ultimamente, più che volare, annaspa! Ma se guardo al Villareal, dominato per tre quarti da questa Juve poco brillante e poi sconfitta da episodi fortunosi, allora mi mangio un pò le dita. E più che le dita dovrebbe mangiarsi Pep Guardiola, perché al 92' della partita era virtualmente in finale. Poi cosa è successo? Analizziamo le vicende con calma.
La qualificazione è stata buttata via sia nella partita di andata che di ritorno. All'andata, se finiva 6 a 2, non ci sarebbe stato nulla da dire. Al ritorno 2 a 0 ci stava tutto, sempre per il City. Invece, ci sono stati due fattori negativi importanti. Il primo, la squadra di Guardiola non sa congelare i risultati, attacca anche se sta vincendo con tre gol di scarto, e ne avrebbe anche ragione, ma tende a scoprirsi in modo imbarazzante, si veda ad esemio all'andata, quando Vinicius ha fatto una finta a metà campo e se n'è andato in porta. Questo non è ammissibile neanche se giochi contro Flash, supereroe di nota fama. Se vinci tre a uno, non hai già vinto la partita, ma devi "congelarla", e in contropiede devi andare tu che vinci, e non chi deve recuperare. Da lì è poi successo tutto e seppure a causa di qualche episodio fortunoso per il Real, la prima sfida finisce 4 a 3 per il City.
Se nella prima partita, il dominio è assoluto, nella seconda si assiste ad una partita moto tattica, dove le difese ed i centrocampisti neutralizzano molte giocate sia dell'una che dall'altra parte. Sembrerebbe una partita scialba, ed invece per chi conosce calcio è proprio un momento di studio e di massima attenzione, che la rende poco spettacolare, ma molto "cerebrale". Perché sono quegli incontri che spesso non consentono ad una squadra di prevalere sull'altra, ma si mettono in mostra abilità nel palleggio e nel contrasto, conditi da movimenti improvvisi dei giocatori, subito sterilizzati dagli avversari. E la partita si "addormenta" fino a venti minuti dalla fine, quando Bernardo, uno dei migliori in campo, innesca Mahrez, che trova un tiro improvviso che infila Courtois alla sua sinistra. Da notare che Guardiola erano già venti minuti che voleva mangiarselo vivo, perché a suo dire"passeggiava" in campo. Si vede che le urla sono servite a qualcosa.
E la partita, improvvisamente cambia! Il Real sembra stordito, mentre il City sale in cattedra e si mangia due gol che avrebbero chiuso la storia. Il primo, il subentrato Grealish(giocatore veramente interessante), mister cento sterline, salta mezza difesa, e tira in porta, Courtois è battuto, ma sulla linea non si sa come, Mendy salva miracolosamente ed è pure fortunato: perchè la palla picchia contro un avversario davanti alla linea, ma esce. Nella seconda, sempre Grealish, salta di nuovo mezza difesa e tira in diagonale e qui Courtois riesce a deviare con i tacchetti della scarpa, portando la palla a scheggiare il palo!
Dopo si sveglia il Real, Ancelotti manda in campo due giovani, Camavinga (diciotto anni) e Rodrigo. Mentre sembra tutto già segnato, Benzema mette in mezzo un pallone vagante e Rodrigo anticipa tutti e infila Ederson, piuttosto addormentato nella situazione, insieme a mezza difesa. E' l'88', ma non basta al 92' cross di Carvajal, e nonostante una deviazione, Rodrigo trova un colpo di testa micidiale.
Si va ai supplementari. Qui Benzema trova un rigore insperato quasi subito, grazie ad una nuova dormita della difesa Citizens. Tre a uno e non si schioda più la partita. 

Che cosa è successo? La prima differenza sono stati i cambi, Guardiola ha messo giocatori come Gundogan e Grealish, bravi tecnicamente, ma poco avvezzi alla marcatura. Ancelotti ha immesso Camavinga e Rodrigo. E Camavinga e Rodrigo sono due furetti furiosi, che corrono e giocano anche con incoscienza, ma in quel momento c'è bisogno di quello, non di esteti. La Champions non si gioca sulle "uova", ma bisogna spesso distruggere il "pollaio"!
E' bastato un episodio e la partita è girata, con tutti i giocatori del Real a difendere con le unghie e con i denti. In quelle situazioni, neanche Superman risolve la situazione: è ormai segnata. In poche parole, l'umiltà ha battuto la propria presunzione. 
Ci possiamo anche mettere errori difensivi piuttosto inconcepibili, come ad esempio la poca predisposizione a fare la diagonale difensiva, a bloccarsi sui palloni vaganti, e qualche volta il "viva il parroco"serve, eccome. Il Real, un gruppo di amici, il City, degli estranei in campo!

E veniamo all'altra semifinale. Poca storia all'andata, il Liverpool domina e finisce 2 a 0! Il ritorno è più entusiasmante, infatti il Villareal gioca un primo tempo alla "morte" e trova due gol, che metterebbero in parità la contesa. Pressing continuo e furia agonistica sembrano annichilire i Reds. Ma nel secondo tempo la storia cambia. Il Liverpool entra in campo più motivato, e per prima cosa risponde con grinta alla furia agonistica dei "sottomarini gialli", anche perché lo sforzo del primo tempo si fa sentire. E qui Klopp aggiusta anche un cambio, toglie Diogo Jota e mette Luis Diaz. Infatti, nel primo tempo, le uscite sulla sinistra erano difficili, perchè Diogo non si allargava, ma tendeva ad allungarsi, così facilitava la marcatura degli avversari. Invece Luis Diaz, si allarga  molto e grazie alla sua velocità ed al suo talento, diventa una spina nel fianco del Villareal. E così, Fabinho, Diaz e Manè, stendono i gialli e portano la squadra in finale.
Qui ci sono alcune analisi da fare. La prima, la lettura di Klopp della partita, la seconda, il Liverpool ha ottimi attaccanti, ma anche ottimi difensori, perché Konaté, Van Dijk, Alexander Arnold(grandi piedi)e Robertson, rendono la vita dura  agli attaccanti. Ci metterei anche il fattore fortuna. Rulli, che contro la Juventus ed il Bayern aveva parato tutto, qui si è un po' perso. Gerrard Moreno(giustiziere della Juventus) appena recuperato per queste partite,  alza presto bandiera bianca e se ne esce con l'ennesimo infortunio. Il Liverpool è senza dubbio un insieme di campioni, ma oltre che forti fisicamente e tecnicamente hanno anche un bel carattere. Il carattere dei campioni.

Non so chi vincerà la finale, ma se Van Dijk imbavaglia bene Benzema, allora la sorte penderà verso il Liverpool.
Attenzione però alla fortuna di Carletto (Ancelotti), che potrebbe tornare a colpire. Tutto può succedere, perchè non c'è una squadra favorita!