Sfatiamo per l'ennesima volta, in quanto ce n'è bisogno, una delle false leggende intorno al Derby di Milano, ovvero che di solito vince chi non è favorito.
Se ripercorrete a ritroso la storia della stracittadina meneghina vedrete che le sorprese clamorose, degne di questo nome, sono state molto poche e rientrano nella normale alea di una partita di calcio. Il derby si gioca fra squadre di valore paragonabile, per cui, se anche una delle due è più forte delle altre, non lo è al punto da essere certa di vincere, dato che nei 90 minuti possono entrare in gioco fattori estemporanei (la giornata storta di un giocatore decisivo, ad esempio).

Milan e Inter sono separate da un solo punto e, anche se il Milan ha messo in pratica una buona rimonta, potrebbe a sua volta accusare la fatica e prendere dai cugini il testimone della squadra in crisi. All'andata, inoltre, la partita è stata decisa da un gol in pieno recupero, a testimonianza di un equilibrio di fondo fra le due compagini.

Il rischio del Milan è di sopravvalutarsi alla luce del filotto di punti messo in classifica negli ultimi due mesi. Nelle ultime partite, infatti, il Milan è stato bravo ad arrivare sul traquardo con una testa di vantaggio sulle avversarie, ma si trattava di Sassuolo e Chievo. Non è, pertanto, possibile capire se i rossoneri valgono solo una testa in più di queste squadre oppure se si sono comportati cone quegli atleti che, nelle gare di corsa, arrivano terzi o quarti in batteria, perché interessa loro giocarsi alla grande solo la finale. In effetti, trattandosi di una squadra allenata da Gattuso, di estrazione centrocampista rubapalloni, il Milan potrebbe davvero essere una squadra che si adatta all'avversario. Dal momento, tuttavia, che i "potrebbe" lasciano il tempo che trovano, dovremo vedere il diavolo rossonero in azione contro l'aspide nerazzurra per capire dove porre il segnalino del suo valore.

Il Milan, in realtà, è una squadra più forte di quella che in estate si è presentata alla partenza del campionato. Lo è non solo perché ha comprato Piatek, ma perché si è liberata di una zavorra inutile come il presuntuoso Higuain. Lo è anche in quanto ha arricchito il patrimonio tecnico della squadre con Paquetà e perché ha cementato l'intesa fra i componenti della difesa, uno dei quali, Calabria, ha ingranato davvero solo a partire da gennaio. Fra le altre cose, Bakayoko a settembre era qualcosa di peggio di un oggetto misterioso, potendosi classificare come un'autentica palla al piede. 

L'Inter arriva al derby in sordina, ma giovedì potrebbe ritrovarsi nei quarti di Europa League, traguardo che il Milan ha fallito per demeriti e non perché non fosse interessato alla competizione, visto il baccano che ha fatto in estate per esservi riammesso.
I nerazzurri, piuttosto, hanno finora reso meno di quanto potevano, forse per demerito di Spalletti o, magari, semplicemente perchè la stagione non è ancora finita e devono dare il meglio di se.

Mettiamola su questo piano: è un derby e si gioca per vincere, ma a partita finita, dal momento che il Milan ha un punto in più dell'Inter, il pareggio non farebbe schifo.