E' il 19 Agosto del 2003.
Dall'aereo, appena atterrato a Malpensa, accolto da Galliani e Braida, scende un giovane ragazzo brasiliano,
con la faccia da studente universitario e l'atteggiamento di chi non ha ancora realizzato cosa stesse succedendo. 

Quel ragazzo diventerà una parte importante della storia del Milan e del calcio mondiale. Ricardo Izecson Dos Santos Leite, o più semplicemente, Kaka è stato acquistato dal San Paolo per 8.5mln su segnalazione di Leonardo, quando, ancora 21enne, era già reduce da una convocazione al Mondiale Coreano del 2002. Di lui in Europa si sa poco, ma in molti garantiscono che sarà un ottimo giocatore, con la possibilità di crescere e migliorare. Qualcuno usa il suo soprannome per "sfottere" i rossoneri(Moggi ndr), qualcun'altro parla dell'ennesima scommessa brasiliana del Milan che non porterà risultati.  Kaka, invece, non parla tanto. Davanti a lui, nel ruolo di trequartista di quel Milan, c'è Manuel Rui Costa, che con i rossoneri ha totalizzato una infinità di assist. Lui non si scompone, lavora e si allena e Carletto Ancelotti, apprezzandone l'umiltà e la disponibilità al sacrificio, decide di dargli una chance subito, in campionato, ad Ancona.
Il Milan convince, è in vantaggio, ed ad un certo punto della gara, questo ragazzotto che sembrava timido, sfodera una personalità paurosa. Stop fantastico volante, palla in profondità per Cafu dosata con il contagiri e rete di Shevchenko. Sprazzi di grandissimo talento, assaggi di grandi giocate. Kaka, dopo appena 60 minuti, ha già conquistato tutti.  Esattamente 15 anni fa, il 5 Ottobre del 2003, il brasiliano trova anche la prima gioia personale con la maglia dei Rossoneri. Lo fa in una partita speciale, importante, un derby che il Milan vince per 3 a 0, e quel ragazzino timido, spaesato di qualche mese prima non c'è già più. Ha lasciato il posto ad un apparente fenomeno, capace di strappare in velocità come pochi, con una classe immensa e una ferocia, fino a quel momento, inimmaginata.

In quella stagione, dopo 10 reti in campionato e 4 in Champions League, aiuterà i rossoneri a vincere lo Scudetto e si consacra definitivamente come rivelazione del Calcio Europeo.
La stagione successiva Kaka conferma quanto di buono fatto, continuando nel percorso di crescita iniziato dal suo arrivo al Milan. In quella stagione, la sfortunata finale di Istanbul gli negherà la gioia della prima Champions, nonostante quella squadra fosse di altissimo livello. Appuntamento solo rimandato, in quello che sarà l'anno migliore della sua carriera. 

Nel 2006-07, infatti, Kaka diventa un extraterrestre. I suoi continui cambi di ritmo, la precisione negli assist, la confidenza con la rete, gli permettono di trascinare il Milan alla settima Champions League, con rivincita sullo stesso Liverpool che due anni prima aveva battuto i rossoneri. Il 22 chiuderà la Champions con 10 reti ed il titolo di miglior cannoniere della competizione, il premio come miglior giocatore del torneo e a fine anno, con il più alto riconoscimento che un calciatore può ricevere. Kaka viene premiato il 2 Dicembre a Parigi con il Pallone D'oro, battendo Ronaldo e Messi con il doppio dei voti ricevuti. 

La definitiva consacrazione del fantasista brasiliano, inizia ad attirare le attenzioni di altri club, anche se Kaka continua a rimanere fedele ai colori rossoneri ed a regalare perle ai tifosi, nonostante non riesca a bissare i successi degli anni precedenti. Nel 2009, a Gennaio, il Manchester City si presenta da Galliani con una offerta da 120mln. La società è sembrata intenzionata ad accettare la proposta, e questo ha scatenato le proteste dei tifosi, legati a quel ragazzino, ormai uomo, idolo assoluto della Curva. Il 19 dello stesso mese, però, Kaka comunica di avere rifiutato il trasferimento, e affacciatosi alla sua finestra, mostra con orgoglio quel numero 22 rossonero accendendo i cuori dei tifosi(Celeberrima, inoltre, la chiamata di Berlusconi alla trasmissione di Biscardi).

Questa, forse, l'unica macchia sulla splendida carriera del brasiliano al Milan. Pochi mesi dopo, infatti, il Real Madrid annuncia l'acquisto di Kaka per 68mln di €. Una scelta inspiegabile per molti, vista la differenza economica tra questa proposta e quella del City, ma tant'è... 

Il suo bottino con i diavoli è di 193 presenze e 70 gol. Uno Scudetto, una Champions League, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club.

Kaka sbarca a Madrid il 30 Giugno del 2009, accolto da una marea di tifosi, speranzosi di godere delle prodezze che avevano già estasiato San Siro e l'Europa. 

Il primo anno coi blancos, però, viene condizionato dalla pubalgia di cui il brasiliano soffre, e i numeri non saranno esaltanti. Addirittura, ad Agosto del 2010, un intervento al menisco lo terrà fermo per 4 mesi, e al suo rientro, non sarà più lo stesso calciatore ammirato a Milano. La sua avventura a Madrid non gli regala molte gioie, se non la Coppa del Re del 2011, la Liga del 2012 e la Supercoppa di Spagna nella successiva stagione, vittorie si, ma non da protagonista assoluto come negli anni precedenti. 

Nell'estate del 2013, l'approdo in Spagna di Gareth Bale, toglie ancora più spazio al brasiliano. Galliani fiuta l'affare e con una trattativa lampo, riesce a trovare l'accordo con società e calciatore, e cosi Kaka ritrova la sua Milano, la sua maglia numero 22 e una fascia da vice-capitano che porterà con onore.

Il Milan, comunque, non è quello delle stagioni precedenti e Kaka prova a trascinare i rossoneri verso buoni risultati. La stagione, per lui, è comunque molto positiva e "Smoking Bianco" totalizza 37 presenze e 9 reti, che gli valgono il titolo di vicecannoniere della squadra alle spalle di Mario Balotelli.  Al termine di questa annata, però, Kaka rescinde il contratto con la società meneghina, chiudendo la sua carriera rossonera con 307 partite totali giocate e 104 gol realizzati, diventando il nono marcatore di sempre del Milan e ventesimo nel numero di presenze.  Dopo una parentesi in prestito al San Paolo, Kaka approda in MLS, con gli Orlando, di cui è stato il capitano, e dopo due stagioni, 75 presenze e 24 gol, nel 2017 ha annunciato il proprio ritiro dal calcio giocato.

Noto anche per il suo impegno umanitario e la sua Fede nella Chiesa, Kaka è sempre stato un esempio comportamentale per tutti. Mai una parola fuori posto, mai un episodio controverso, la sua carriera è stata costellata di grandi riconoscimenti e grandi successi. 

Oltre ai successi con i Club, annovera, anche se non da protagonista, il Mondiale del 2002, e gli ori in Confederations Cup nel 2005 e nel 2009. 

Oggi, il brasiliano, ha deciso di tornare per la terza volta a Milano, questa volta nei panni dirigenziali. Secondo quanto detto da Leonardo è stato lui stesso a chiedere di potere dare una mano al suo Milan, per tornare ai livelli del passato, ai successi che lui stesso ha contribuito a realizzare.   

E' sempre stato il bravo ragazzo, l'uomo dalla faccia pulita... ma anche uno dei più grandi fenomeni dell'ultimo decennio, dalla innata classe e dalla spiccata personalità. Semplicemente, Ricardo Kaka