In questa seconda parte del 2023, il calcio italiano è caratterizzato da diverse ventate provenienti dal mondo medio orientale. Pagine di giornali, articoli, news in tempo reale, con titoli riguardanti le cifre monstre offerte dai petrodollari dell'Arabia Saudita per convincere gli atleti dei club di campionati europei a sposare nuovi progetti in una meta ancora inesplorata (calcisticamente parlando), hanno pervaso i nostri canali di informazione e comunicazione sportiva. Di punto in bianco è come se il vecchio continente fosse stato annichilito dal potere del Levante. Uno scenario che nessuno avrebbe mai pronosticato, eppure è ormai divenuta una realtà affermata. Molti ricorderanno ancora lo sgomento che provocò la scelta della FIFA di disputare il campionato del mondo in terra qatariota. Era difficile all'udito del tifoso, dell'amante di questa disciplina sportiva, sentir parlare di partite di Calcio disputate in questi territori. Risultava un accostamento utopistico.
L'arrivo di CR7 all' Al-Nassr Football Club è stato l'inizio di una nuova era dello sport più amato al mondo. Anche nel Bel Paese ci sono stati diversi capovolgimenti: infatti, diversi calciatori, hanno deciso di volare in Arabia per continuare la propria carriera agonistica, tra questi, il trasferimento che più ha fatto parlare è stato quello del centrocampista serbo Sergej Milinković-Savić. Una forte scossa ha subito il mondo biancoceleste per questa perdita, o meglio, forse non proprio tutto... In molti si chiederanno chi o che cosa non è stato assorbito da tale dispiacere, anche se forse, con un pizzico di intuito, si potrebbe arrivare ad una conclusione. C'è una persona nello scenario calcistico italiano, una figura Zen imperturbabile, impossibile da influenzare e da destabilizzare, cammina dritta verso il proprio obiettivo, sicura di se stessa. Con pazienza e astuzia svolge la propria mansione. Di chi stiamo parlando? Del patron biancoceleste Claudio Lotito.
Perché questo accostamento? Una figura Zen? Cosa c'entra un presidente di una squadra di calcio italiana con una figura tipica del mondo nipponico? Mettiamo subito in chiaro che l'intento, cari lettori e lettrici, non è quello di farvi fare un viaggio alla scoperta del Calcio nel mondo, parlandovi prima di Medio Oriente e poi di Asia, ma di portarvi ad una riflessione su una figura molto particolare, che ormai da vent'anni è fissa, è una parte costituente di questo settore agonistico. È un dato di fatto che spesso è stato protagonista di forti dibattiti, situazioni di protesta da parte dei tifosi della Lazio. Un rapporto d'amore e odio, alti e bassi hanno costituito un ventennio all'ombra del Colosseo. Spesso lo zoccolo duro del tifo biancazzurro è rimasto a bocca asciutta per delle scelte ritenute al di sotto delle aspettative, ma allo stesso tempo, in diverse occasioni, si è dovuto ricredere. Dalle vittorie in Coppa Italia e in Supercoppa che hanno reso le aquile una delle squadre più vincenti della seconda decade del duemila, le qualificazioni in Champions League (la più recente ottenuta proprio nell'ultima stagione), l'aver portato sulla panchina un allenatore di livello come Maurizio Sarri e diversi calciatori come Klose a vestire la maglia celeste. Insomma, un ventennio con un bilancio più positivo che negativo se si pensa che il tutto è stato fatto tenendo in considerazione in primis l'incolumità societaria che non è stata mai a rischio.
Quella appena trascorsa, è stata una stagione che ha visto la Lazio tornare nella cosiddetta Europa che conta, un piazzamento al secondo posto in classifica, inferiore solo al Napoli campione d'Italia. In virtù di ciò era palese che la sessione di Calciomercato estiva di quest'anno doveva essere più infuocata che mai, soprattutto con i nomi in entrata. Lo stesso presidente aveva promesso grandi colpi per rinforzare la rosa in vista di una stagione molto intensa che si aprirà tra un mese. I tifosi, ma soprattutto il tecnico auspicava all'arrivo di innesti di qualità. Ad oggi, l'unico nome in entrata è stato quello dell'argentino Valentín Castellanos. Un giocatore che il campionato italiano non ha mai avuto modo di vedere, una vera e propria scommessa, ma che vanta nel proprio passaporto da attaccante una quadripletta nei confronti dei Galácticos del Real Madrid. Il patron, a conferma del suo carattere e modi di pensare, ha messo a tacere ogni lamentela proveniente dalle bocche di qualche tifoso che mostrava incertezza nei confronti di questo acquisto, e lo ha fatto affermando: Ho preso Castellanos, un fenomeno vero!
Lotito, con il suo arrivo nella giornata di ieri sotto le Tre Cime di Lavaredo, dove è in ritiro la squadra, si è lasciato andare in una conversazione molto accesa, di botta e risposta con i tifosi lì presenti rassicurandoli sul fatto che non si devono preoccupare, perché la Lazio è forte e continuerà ad esserlo anche senza determinati nomi ( un chiaro riferimento al centrocampista serbo). Ha tranquillizzato i supporter dicendo loro che la società è lucida, è consapevole delle mosse di mercato da effettuare per il bene della squadra e per venire in contro alle necessità del suo allenatore.
Oggi siamo sempre più consapevoli del fatto che nello sport non vi sono solo atleti, ma delle vere e proprie figure che si contraddistinguono attraverso i propri tratti peculiari, non solo estetici come le acconciature o i tatuaggi che mostrano i calciatori in campo, ma anche quelli caratteriali, di presidenti dal carattere forte e deciso, che sanno tenere saldo, stabile l'equilibrio di un'équipe, di un organo così importante come quello societario che è al pari del cuore per il corpo umano. Pensiamo ad immaginare una persona con dei battiti cardiaci al di sopra della norma, sarebbe una persona che gode di un buono stato di salute? È importante mantenere i nervi saldi e per farlo bisogna seguire lo stile de La dottrina del Maestro Zen.
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