Senza voler mancare di rispetto o offendere nessuno, la gestione della trattativa per il possibile (scongiuri del caso inclusi) passaggio di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus mette ancor più in evidenza una differenza abissale tra le figure dirigenziali dietro alle società protagoniste della vicenda. 

Andiamo per ordine.
Ronaldo ha dei problemi con il fisco spagnolo e dopo un procedimento lungo e snervante, patteggia una sorta di condono da 14,7 milioni di euro (avete letto bene). Il portoghese lamenterà da subito la completa assenza di supporto da parte del Real in questa vicenda. "E che doveva fare il Real, pagare di tasca propria?" vi chiederete. La risposte è ovviamente "no"e non è quello che il giocatore imputa alla società e a Perez in prima persona. Nel corso della gestione di questo processo, non c'è mai stato, da parte della società Real, un segno di vicinanza al giocatore per quanto stesse vivendo. Questo è esattamente quello che Ronaldo avrebbe voluto: un sostegno pubblico da parte della società. 

Poi arriviamo alla questione ingaggio / risultati. Cristiano Ronaldo porta a casa 4 Champions League consecutive, 1 Liga, 1 campionato europeo con il Portogallo, associa la sua immagine (da 45 milioni di euro l'anno in profitti del suo brand) al Real e quando chiede un adeguamento dell'ingaggio sulla stessa linea di Lionel Messi (che in questi anni vince sì 3 campionati, ma 1 sola Champions) e Neymar, che percepiscono entrambi più del portoghese (40 milioni l'argentino e 36,8 il brasiliano contro gli "appena" 20 del campione d'Europa in carica), si sente rispondere picche. 

Da qui, a quello che forse sancisce la rottura definitiva è davvero un attimo. Finale di Champions League a Kiev: Ronaldo ha appena alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie e in conferenza stampa sgancia la bomba, dicendo che non sa se resterà al Real. Anche in questo caso, non una mosca vola da Madrid. 

Il resto è storia recente. La Juventus si espone pubblicamente e si preparare ad uno sforzo economico senza precedenti. Ronaldo, oltre a gradire l'offerta economica, apprezza il progetto e la decisione con cui i bianconeri c'hanno messo la faccia, tanto da lanciare segnali sparsi sul suo gradimento per la destinazione.

In ultimo, Andrea Agnelli, numero 1 della Juventus, prende un volo privato per andare in  Grecia, dove il portoghese è in vacanza. Magari il Presidente bianconero è semplicemente andato in vacanza, chissà, ma i tasselli combaciano troppo perfettamente per pensare che si tratti solo di un caso. 

Ecco, questa è la differenza tra me e te.
Sostituite a "me" e "te" i nomi di Perez e Agnelli e tutto prende forma. Una società, quella spagnola, che fa sentire un giocatore abbandonato a se stesso e un'altra, quella bianconera, che lo corteggia come si corteggia la più bella e seducente donna che tu abbia mai visto.
Ancora qualche giorno e sapremo se questa storia d'amore in tinte bianconere sboccerà o se si sarà trattato solo di un bel sogno che, al risveglio, ti lascia l'amaro in bocca come nemmeno il peggiore degli incubi saprebbe fare.