Il giorno dopo la partita di andata degli ottavi di Champions League l'Atalanta ci lascia una chiara idea di una squadra che gioca un calcio fantastico, il 4-1 rifilato al Valencia non è frutto di fortuna o di un caso, questa squadra ci aveva già abituato a suon di gol e di grandi prestazioni a risultati così ''rotondi''; già contro il Milan e Parma si era vista la grande forza d' urto che questa squadra può avere se in salute e soprattutto grazie alla vena propositiva di un Papu Gomez sempre più ispirato, a cui è praticamente impossibile sottrarre il pallone quando è nei suoi piedi, il suo controllo di palla con tocchi ripetuti sulla breve distanza lo rende per caratteristiche e efficacia un giocatore alla ''Leo Messi'' nella metà campo avversaria, bravo anche a proporsi sulla propria tre quarti per ricevere palla e far partire l azione, le sue accelerazioni poi palla al piede son devastanti sulla tre quarti avversaria, i suoi assist e la sua intelligenza tattica sono ossigeno puro per i polmoni della Dea.
Fenomenale.
Perfetto in coppia con Ilicic, anche lui corpo estraneo di altre squadre dove ha giocato, ma sempre più protagonista del gioco di questa Atalanta, il suo gol ieri, e non solo ieri, ha ricordato il miglior Zidane, protegge palla con successo sull arrivo di un avversario da dietro, il difensore gli copre il sinistro convinto di limitarne la pericolosità, ma lui da grande giocatore cui è, sposta la palla sul destro e conclude con un tiro forte e deciso a incrociare sul palo lontano, giù il cappello, bravo anche sul quarto gol a non partecipare all azione, trovandosi in posizione di fuorigioco, lasciando scorrere un pallone su cui Hateboer segnerà il gol del 4-0.
Proprio Hateboer forma con Gosens una coppia di esterni formidabili, due treni martellanti che timbrano puntualmente il cartellino nell'aria di rigore avversaria, è praticamente certo che se l'azione parte da destra sarà sempre il tedesco Gosens a chiudere a sinistra sul secondo palo con inserimenti imprevedibili alle spalle dei difensori avversari, e quando l azione parte da sinistra sarà invece Hateboer a chiudere a sul versante di destra, sul secondo palo nell'area di rigore avversaria. Proprio Hateboer, che ieri ha ricordato per pericolosità e concretezza il miglior Maicon, autore di una doppietta e per un terzino in un ottavo di champions alla prima esperienza, roba non da poco, roba da fuoriclasse. 

In difesa Toloi sempre più leader e ieri Caldara (titolare per l infortunio di Djimsiti nel pre-partita) che sta pian piano tornando ai livelli di due anni fa, dove a suon di gol e di belle prestazioni si era guadagnato l'attenzione degli uomini mercato della Juventus, garantiscono coi loro inserimenti centrali sulle propensioni offensive quella superiorità numerica che a volte può essere devastante per creare lo spazio agli inserimenti degli esterni. 

Si è parlato da poco del fatto che i giocatori andati via dall'Atalanta non hanno poi brillato come si aspettava in altri club, vedi Caldara stesso, Gagliardini, Conti (sul quale hanno pesato anche gli infortuni). Forse perché la Dea è una bellissima realtà, un gruppo coeso e unito capace di trasformare giocatori di buone qualità in giocatori di un altro livello, capaci di deliziarci con un calcio sublime, giocate sensazionali, e insomma diciamolo pure, un tipo di gioco che sta ribaltando il nostro modo di intendere questo sport. 

A questo punto si attende la partita di ritorno, per il definitivo salto di qualità, per il definitivo posto della Dea nell'Olimpo del calcio che conta.