La Juve è appena uscita da una mini serie disastrosa di incontri.

  • Lazio-Juve 1-2 (serie A): Partita dominata dalla Lazio su ogni fronte, solamente l’innesto di due giocatori importanti come D. Costa e Bernardeschi hanno permesso di portare a casa il risultato
  • Atalanta-Juve 3-0 (Coppa Italia): Bergamaschi che strapazzano la formazione Torinese, stendendo gli “invincibili” con un secco 3-0 che non recrimina nulla se non la scarsa condizione atletica degli uomini di Allegri
  • Juve-Parma 3-3 (serie A): Match scintillante, un pareggio conquistato all’ultimo respiro da un Parma mai domo ed avvantaggiato da una difesa bianconera insolita. L’accoppiata Caceres-Rugani non può garantire certi automatismi consolidati e la mancanza di entrambi i titolari (Chiellini-Bonucci) rende la retroguardia debole. In netta ripresa la fase d’attacco.

Tutto questo in soli 6 giorni, 6 giorni in cui la Juve ha incassato la bellezza di 7 reti, evento che solitamente non avviene nemmeno in un solo mese.

La stampa ha già celebrato il funerale della Vecchia Signora, l’eliminazione dalla Coppa Italia è un fallimento, il triplete è ormai andato, CR7 è troppo vecchio, Allegri non sa dare un gioco alla squadra, Dybala vuole andarsene e Paratici ha fallito il primo mercato invernale senza la supervisione del buon vecchio Beppe, infine Caceres veste la maglia bianconera per la terza volta ma è D.Costa a fare un incidente stradale (allucinante)!

Il mondo del calcio vive sempre di emozioni, è una montagna russa velocissima, come una vittoria ti catapulta verso l’ennesimo successo stagionale o l’ennesimo record, una sconfitta od un pareggio decreta la fine di un ciclo.

Fortunatamente esiste la razionalità, esistono i numeri e le analisi statistiche che aiutano a capire e comprendere una situazione.

Analizzando i dati della Juventus notiamo che:

  • Ad oggi la Juve è l’unica formazione nelle principali Leghe Europee ad essere imbattuta in Campionato
  • Ha il miglior attacco con 46 gol segnati e la miglior difesa con 15 gol subiti
  • Il capocannoniere della serie A è il “vecchio” Cristiano Ronaldo con 17 gol fatti e 6 assist forniti
  • Si è qualificata prima nel proprio girone di Champions League
  • In CL, nel proprio girone, ha avuto il miglior attacco con 9 gol segnati e la miglior difesa con 4 gol subiti assieme al MU

La sosta invernale è servita alla squadra torinese per un richiamo di preparazione in vista del ritorno di Campionato e l’inizio delle fasi ad eliminazione della Champions League, le ultime partite hanno mostrato una pesantezza nelle gambe che non ha aiutato a sviluppare un gioco fluido e veloce.

Il prossimo obiettivo vero è superare l’ottavo di finale di Champions e rischiare di uscire prematuramente dalla Coppa Italia era calcolato, non che faccia piacere essere eliminati da una competizione, ma considerando anche le ultime 4 vittorie di fila, era anche fisiologico che prima o poi questa streak venisse interrotta.

La società è comunque intervenuta, richiamando all’ordine i giocatori. La visita del Presidente Agnelli, post sconfitta con i bergamaschi è un segnale importante, il rimprovero è servito per ricordare che alla Juve non si deve mollare mai, non si deve mollare nulla, nemmeno se l’eliminazione dalla coppa nazionale era una possibilità calcolata e forse anche ipotizzata basandosi su una mera valutazione probabilistica.

Oggi la Juventus è ben salda al primo posto, con ben 9 punti sulla seconda in classifica, lo stato di salute è in netta ripresa, il pareggio contro il Parma è scaturito anche da alcuni errori in fase di disimpegno e la mancata lucidità mostrata negli ultimi minuti è da attribuire alla preparazione invernale.

Il gruppo è unito e coeso, la leadership tecnica aiuta i più giovani ad attraversare questo momento di difficoltà, gente come CR7 o Capitan Chiellini sono uomini senza paura che sanno trasmettere fiducia alla squadra.

Il tecnico Allegri è colui che ha saputo vincere 10 trofei negli ultimi 4 anni centrando ben 2 finali di CL.

La società è gestita da manager capaci come Agnelli, Nedved e Paratici & co. che hanno dimostrato con i fatti come si possa coordinare un progetto economico/finanziario con un progetto tecnico ottenendo importanti risultati su ogni fronte societario. Lo stadio di proprietà, l’aumento del fatturato, lo sviluppo del marchio “Juventus” e la continua crescita tecnica della squadra, sono solo alcuni dei risultati ottenuti in questi ultimi anni.

A questo punto possiamo veramente decretare la fine del ciclo della Juve? Possiamo veramente accusare questa società di scarso impegno? Dobbiamo farci abbattere dalla critica? Il mondo del calcio è spietato e non ti lascia possibilità di errore, soprattutto se ti chiami Juventus.

La verità è che nel rettangolo verde le partite si possono anche perdere, anche se sei il più forte e nessuno come uno juventino può capirlo, le sette finali perse di CL ci hanno segnato, ma non ci devono mai far perdere la voglia di sognare, la voglia di tifare una squadra che non molla mai. Guardiamoci attorno, nel 2006 eravamo in serie B mentre le milanesi si dividevano trofei italiani ed internazionali, ma ora?
Ora abbiamo in squadra CR7, si lui, il marziano e continuiamo a sognare la coppa dalle grandi orecchie, che prima o poi arriverà, ma anche l’ennesima sconfitta non sarà mai la morte della Juve, lei sarà sempre lì a lottare su ogni fronte, ci saranno altri saliscendi, ma dovremo avere i nervi ben saldi, sapendo che alla guida abbiamo piloti capaci.

 

#FinoAllaFine