Siamo solo alla seconda giornata di campionato, per alcuni è stato l'esordio, visto che le partite erano state rinviate, ed i giudizi sono ancora in fase embrionale. Ma, nonostante questo, una valutazione va fatta e in copertina ci sono alcuni personaggi che meritano di essere menzionati.

La notizia principale è la “non prova” della Juventus, in quel di Roma, che ha trovato grosse difficoltà contro una squadra ben messa in campo. I giallorossi sono colpevoli di non aver chiuso la partita quando ne hanno avuto la possibilità, con due grosse occasioni sprecate, avendo anche la superiorità numerica per l'espulsione di Rabiot. Poteva mandare ko l'avversario, che ha trovato il pareggio con il solito Cristiano Ronaldo, autore di un pregevole colpo di testa, che ha fissato il punteggio sul definitivo 2 a 2.
Un risultato bugiardo per quello che si è visto in campo. Una sconfitta sarebbe stata un duro colpo per Pirlo, che si è ritrovato dagli osanna della settimana precedente alle prime critiche. Che a Torino ci sia il cartello "work in progress" è normale e allo stesso tempo sono stati esagerati i titoloni dopo la prima di campionato.
Il pareggio con la Roma, alla luce di quello che si è visto, è un punto guadagnato, mentre sono due punti persi quelli della Roma che, nel giro di due partite, si ritrova con un misero punticino. Nonostante avesse vinto con il Verona alla prima, sconfitta a tavolino dopo il caso Diawara, e ieri con il pallino della vittoria sprecato in malo modo. Soprattutto perché in tanti hanno evidenziato gli errori commessi da "Mastro Pirlo" per via delle numerose ripartenze concesse. Ho letto un articolo che ne evidenziava la portata e li definiva errori zemaniani, con corridoi aperti per contropiedi avversari, per non dimenticare d’aver messo in campo Morata, aggregato da pochi giorni alla squadra.
Un passo indietro rispetto alla precedente partita, trovando ieri un avversario di caratura maggiore rispetto alla Sampdoria affrontata alla prima giornata. Si è passati da una gara dove il risultato non è mai stato in bilico, poteva finire con un margine più ampio visto l'atteggiamento in campo della squadra di Ranieri, alla Roma che ha giocato una partita più propositiva. Questo dimostra che i giudizi su Pirlo non devono essere affrettati e precipitosi, ma devono essere procrastinati a data da destinarsi, dandogli la possibilità di trovare una quadra e far assimilare ai giocatori i suoi concetti di gioco. Invece si è osannato il tecnico quasi come fosse un Messia che cammina nelle acque del campionato italiano. Ci vuole pazienza e la pazienza è la virtù dei forti. La Juventus è forte ma probabilmente non è forte come gli anni precedenti, in più si affacciano all’orizzonte avversari che devono solo trovare consapevolezza dei propri mezzi.

L'Inter, ad esempio, recita il ruolo dell'antagonista, sabato scorso la vittoria contro la Fiorentina ha confermato di avere, dalla panchina, soluzioni alternative che possono cambiare la partita in corsa. Ci ha messo del suo anche la Fiorentina concedendo due cambi che hanno indebolito la squadra (Ribery e Chiesa non sono facilmente sostituibili) a differenza dei neroazzurri che proprio dalla panchina hanno trovato forze fresche e ribaltato in un minuto il risultato. Vedremo se Conte riuscirà a tenere una media da scudetto che possa impensierire la Juventus, anche se qualcuno rimane ancora scettico. Certamente il Mister sta mettendo sempre di più il suo peso in società (l'arrivo di Vidal ne è la conferma) e, dopo il primo anno, sta cedendo coloro che non sono ritenuti validi per il suo progetto, per poter eventualmente rinforzare la squadra, sempre tenendo un occhio di riguardo al budget.

Ma la notizia non è solo l'Inter che vince, cosa messa in preventivo, o la Juventus che pareggia in quel di Roma. In copertina metterei anche il Napoli di Gattuso che ieri con un secco 6 a 0 batte il Genoa e si conferma a punteggio pieno. Una squadra che Rino è riuscito ad amalgamare bene e che si diverte in campo. Per alcuni il Napoli quest'anno è una squadra da primi quattro posti, per altri rimarrà fuori dalla zona Champions e non gli viene data la giusta considerazione. Essere davanti aumenta l'autostima dei giocatori partenopei che si ritrovano a giocare, prima della sosta, un importante match contro la Juventus. Lì avremo qualche informazione in più, sicuramente avere un numero maggiore di pretendenti alla vittoria finale, aumenterebbe il fascino di questo campionato. Il Napoli di Gattuso c'è. Se l'allenatore riuscisse a trovare i giusti equilibri, con tutti gli uomini che si ritrova in fase d'attacco, potrebbe togliersi tante soddisfazioni e provare ad agguantare una posizione Champions senza troppi patemi d'animo. Con un Osimhen in più, con i vari Insigne, Mertens, Lozano, Zielinsky e Fabia Ruiz a creare pericolo alle difese avversarie e con un Koulibaly destinato, forse, a rimanere c'è da guardare con attenzione al Napoli e al progetto che il tecnico sta portando avanti. Siamo ancora in una fase di riscaldamento però a Napoli zitti zitti sanno che potrebbero essere una bella sorpresa e la vittoria della Coppa Italia è stata un punto di partenza che ha riunito il gruppo e la società.

Ma quando si parla di fase di riscaldamento viene male associarlo a due squadre, il Milan e l'Atalanta, che stanno continuando a fare bene come nel periodo post lockdown. L'atalanta continua ad essere una macchina da gol. I bergamaschi trovano con facilità la porta avversaria, merito di Gasperini e dei giocatori che, a memoria, esprimono concetti tattici deleteri per gli avversari. La società è un ambiente sano per valorizzare e rilanciare giocatori, e c’è un gruppo solido e ben consapevole delle proprie possibilità. Sabato, il solito copione con reti di Gomez, Muriel, Hateboer e De Roon, e a farne le spese è stato il Torino di Giampaolo a cui non è bastata la doppietta di Belotti. Una squadra che diverte, con cui bisogna fare i conti. Tra poco ci sarà il recupero contro la Lazio, in una sfida tra due formazioni che lo scorso anno si sono date battaglia per le prime posizioni.
Tra coloro che possono ambire alla zona Champions c'è anche il Milan di Pioli che si sta confermando nei risultati. Anche nella scia di un inizio di campionato non difficoltoso (Bologna, Crotone e domenica Spezia) compito dei rossoneri é provare a chiudere a punteggio pieno, prima della sosta, per poi trovarsi a giocare il derby in una condizione ottimale. Ieri ha vinto meritatamente ed il risultato non è mai stato in discussione. Un gioco non fluido come nel periodo scorso, ma eravamo abituati male visto che la condizione di quel periodo non rispecchiava certamente i valori tra le squadre. Oggi il Milan soffre maggiormente perchè non ha una condizione atletica notevolmente superiore a quella degli avversari e deve fare i conti con un livellamento di forma con le altre, visto che siamo anche all'inizio ed è impegnato anche nei preliminari di Europa League. Però, pur mancando Ibra, il Milan ha conservato quell'identità che è stata portata avanti nei mesi precedenti, e che ha portato alla conferma di Pioli in panchina. Ieri lo svedese è stato sostituito da Rebic (sfortunato ed infortunato per una lussazione al gomito) ma è la squadra che cerca di non far pesare le assenze in zona d'attacco. Se in coppa ci aveva pensato Colombo (ieri il ragazzo entrato al posto di Rebic non ha fornito la stessa prova di giovedì ma, in un articolo in cui parlavo di lui, ritengo sia normale vista la giovane età e le pressioni che non devono intaccare la sua crescita), ora ci ha pensato la squadra. Sempre con il solito Calhanoglu, ma anche con Kessié (ieri migliore in campo) a recuperar palloni e punto di riferimento per i compagni, ed in difesa con Kjaer che tiene la baracca, aspettando il ritorno di Romagnoli e l'acquisto di un centrale in più, gestendo il reparto e aiutando Gabbia in fase difensiva.
Il Milan deve fare qualcosa in più già da giovedì, dove in Portogallo, contro il Rio Ave si giocherà l'accesso ai gironi di Europa League, sia contro lo Spezia per chiudere a punteggio pieno in queste prime tre gare di campionato e presentarsi al derby in una condizione ottimale sia sul piano fisico (recuperando anche qualche giocatore), che sul piano mentale. Essendo poi la settimana finale di calciomercato andranno fatte le giuste valutazioni perché al Milan serve qualcosa in difesa (un centrale ed un terzino), c'è sempre la pista Bakayoko da tenere viva e valutare anche qualche occasione davanti (Hauge potrebbe essere una di queste, ma anche guardando in casa del Real nel caso dovesse cedere in prestito Jovic), vista l'assenza di Rebic per infortunio e lo stop di Ibra per Coronavirus.

Chiudo la copertina facendo un plauso al Benevento di Pippo Inzaghi, delle squadre neopromosse è l'unica che ha vinto ed è stato l'esordio in questo campionato perché la prima gara era stata posticipata. Ha vinto recuperando una partita persa ed Inzaghi dovrebbe esser soddisfatto della sua squadra. Delle tre salite in serie A, in questo momento, sembrerebbe avere più certezze di salvarsi, ma sappiamo bene che la stagione è lunga e basta poco per cambiare le carte in tavola. In questo momento però i miei dieci centesimi gli metterei sulla conferma della "strega" nella massima serie. I fratelli Inzaghi, vittoriosi in questa giornata, festeggiano le due vittorie. Mentre Simone ha già trovato una sua dimensione, Pippo è alla ricerca della consacrazione in un campionato, che per ora lo ha visto protagonista più da giocatore e meno da allenatore, per ritagliarsi giustamente il suo spazio. Simone è già un allenatore affermato, Pippo deve conquistare non tanto la Serie A, cosa che ha fatto anche in passato, ma tenerla e dimostrare di essere un allenatore di questa categoria. Subito tre punti e nella sua storia il Benevento ci ha messo molto più tempo a farli nella massima serie. Ciò non vuol dire che sarà sempre così, ma la grinta con cui hanno ribaltato il risultato è un bel biglietto da visita da presentare alle prime difficoltà.
Ciao e Buon lunedì a tutti!