Che cos’è la musica? Una domanda alla quale forse nessuno di noi riesce a dare una spiegazione concreta e allo stesso tempo esauriente. La musica è tutto ciò che ruota attorno al nostro io, una melodia magica che combacia con il sogno e con la possibilità di volare oltre le stelle, per osservare da vicino quelle meraviglie sognate nel Parnaso dei poeti classici. Un moto uniforme di sensazioni, emozioni che corrono a spasso nel tempo e che accompagnano le voci malinconiche dei marinai, assoggettati al suono della campana che indica la fine del giorno, oppure i pellegrini, che camminano con la meta nel cuore per raggiungere lo scopo sudato e sognato anche dalle vecchie generazioni. È difficile dare una spiegazione a questo flusso di note che giorno e notte ci accompagna, anche perché nel nostro quotidiano la musica riesce a condensare i momenti brutti con un attimo di riflessione, volta a dare un impulso di coraggio all’animo trafitto dal dolore per il ricordo di una persona scomparsa o di un amico che si trova dall’altra parte del mondo. Un insieme di eventi che possono incidere in maniera netta sulla mente dello sconfitto, ma come diceva il superbo Oderisi da Gubbio nella Divina Commedia, la gloria è come il vento, oscilla da una parte all’altra e cambia nome, a seconda della provenienza. Ecco che allora musica e poesia si uniscono in un aiuto reciproco, e come diceva un saggio della composizione delle note, dove le parole non arrivano, la musica parla.

Storie burlesche e culture che danzano a ritmo musicale. Il giusto mix di emozioni per dare vita ai concerti, eventi illustri del palcoscenico artistico e capaci di far penetrare gli ascoltatori in un idillio senza fine, sponsorizzato dalle casse che battono in modo continuo e dalle parole sopra la base, emozionanti e ricche di quella magia che solo una persona che ama veramente può capire. E poi, quando tutto il contorno da favola si sviluppa all’interno di uno stadio, il bozzetto artistico è ancora più speciale, perché così come lo stadio incarna la passione calcistica per una squadra, la musica va a spasso con un ideale, stipulato di volta in volta dagli artisti che salgono sul palco. Così, da un San Siro che aspetta il ritorno in campo di Inter e Milan per popolarsi come in passato, lo stadio dei sogni al momento è quello di Roma, l’Olimpico, che domani sera ospiterà un evento da urlo. Sì, perché la capitale italiana si vestirà con materiale dorato per accogliere il giovane poeta che salirà sul palco. Stiamo parlando di Niccolò Moricone, in arte "Ultimo", che nella serata di domani si troverà davanti un Olimpico sold out, pronto a consegnare il titolo di primo giovane artista italiano ad essersi esibito da protagonista in uno stadio. E che stadio. Neanche per Roma-Barcellona si respirava un’aria del genere, anche perché le numerose famiglie e i vari adolescenti che parteciperanno domani sera al live sprigioneranno la loro passione con la riflessione e la luce dei loro telefonini, che daranno l’assist perfetto agli amori proibiti, quelli che in una notte così possono diventare una concreta realtà. Ma quali saranno le canzoni più famose che faranno emozionare di più il pubblico?

RONDINI AL GUINZAGLIO

Cosa si prova davvero quando una storia d’amore si interrompe? Un senso di rabbia che sfocia nella nostalgia e che non riesce ad essere colmato; sentimenti contrastanti che vengono affrontati proprio in questo brano, dove l’autore esprime il desiderio di essere portato altrove, in un luogo idilliaco in cui è possibile conoscere il vero amore, quello che ti accetta per come sei e che rifiuta ogni giudizio da parte del mondo esterno. Un mondo immaginario soprattutto ai tempi d’oggi, ma “Colpa delle Favole” indica proprio questo, e Ultimo lo presenta alla folla, affinché possa cogliere a fondo quello che al mondo d’oggi si cela sotto al concetto metaforico di amore.

LA STELLA PIU’ FRAGILE DELL’UNIVERSO  

Immagino già il silenzio della folla e l’inizio del brano. Una serie di luci, caldeggiate dalle torce dei telefoni che sembrano lanterne in riva al mare, pronte per emozionare e coronare quei sogni oscuri che vengono sempre strozzati da un vorrei ma non posso.  "La stella più fragile dell’Universo" è una ballata classica, incentrata sull’amore vero, forte e unico in un mondo privo di sentimento; il classico amore che resta un appiglio in un mondo di mostri, per citare proprio un verso del cantautore romano. Spettacolo assicurato, sponsorizzato dalle tribune dell’Olimpico e dai classici cori silenziosi che non saranno fischi come accade molto spesso per le partite casalinghe della Roma, ma che lasceranno spazio ad un grido di stupore sotto il cielo stellato, quel cielo che ospita stelle e che sottolinea la fragilità dell’uomo in confronto alla grandezza infinita dell’Universo.

PIANETI

Dopo le stelle amorose dell’Universo, è impossibile non citare i pianeti, anche perché hanno da sempre affascinato la storia dell’uomo e qui risultano centrali nella mentalità di Niccolò. Si tratta di una considerazione sulle anime vagabonde, su quella parte errante che vaga nella psiche del mondo e che è incentrata su quel viaggio di ricerca che ognuno compie per ritrovare la propria autenticità. Come affermava Pessoa, per viaggiare basta esistere, e qual è il modo migliore se non viaggiare ascoltando le note di Ultimo?

UN MESSAGGIO ALLA SUA ROMA

Un concerto che non solo porterà con sé un’enorme carica di adrenalina, ma potrà essere considerato come un vero e proprio “messaggio" alla sua squadra del cuore, quella Roma che sta naufragando in un progetto inesistente e che si ritrova con un’Europa League da affrontare e con un basso di livello di convinzione agonistica. La squadra del nuovo arrivato Fonseca oscilla tra il voler fare e il non poter ottenere di più, un po’ come il disturbo effettuato nel corso di questi giorni su Barella, pupillo nerazzurro che vuole solo e soltanto andare all’Inter. L’unico affare andato in porto è stato lo scambio fra Pellegrini e Spinazzola, anche se la Juventus acquistando il gioiello dell’Italia under 20 ci ha visto giusto, e il tempo dirà chi effettivamente ha trionfato in questa manovra inattesa e spensierata. Insomma, un po’ troppo poco fino ad ora. Il concerto di Ultimo rappresenterà per una notte l’ideale del sogno, quella realizzazione fantastica che popolava l’Olimpico quando a guidare la squadra giallorossa si piazzavano Totti e De Rossi, oggi relegati ad una posizione esterna e fuori da quel club che hanno sempre amato con onore. Di pagine cupe ne abbiamo viste tante nel calcio, ma la situazione che si respira a Roma, anche per l’influenza delle radio locali, è sicuramente tesa, con una serie di turbolenze destinate a scoppiare da un momento all’altro. L’unica possibilità è sospendere per un attimo questo periodo ritornando al passato e assaporando le parole del poeta in musica, quel Niccolò che così giovane prenderà in braccio uno stadio per trasmettere qualcosa, quel qualcosa che solo la vera musica può protendere all’infinito.