ATTO III

 

Barman: “Signori, per voi ho selezionato una bella Coppa. La più intrigante, delle coppe. Scusate per il problema dell’illuminazione ma ho chiamato l’assistenza per rimediare il prima possibile.”
I Gemelli del Goal: “Non si preoccupi. Noi, con la lanterna, ci troviamo divinamente, carissimo.”
Barman: “Da dove venite?”
I Gemelli del Goal: “Dal porto.”
Barman: “Un momento ma… siete per caso i cugini di Grifone?”
I Gemelli del Goal: “In persona!”
Barman: “Ne approfitto per farvi i complimenti, allora, che vanno assolutamente estesi al vostro illustre parente. Le vostre dispute sono troppo emozionanti. Così… colorate!”
I Gemelli del Goal: “Riporteremo, non si preoccupi. Comunque, ottimo pranzo!”
Barman: “Vi posso portare qualcosa di supplementare?”
I Gemelli del Goal: “Non lo dica neanche per scherzo. A noi, le cose supplementari, vanno letteralmente indigeste!”

Che tipi simpatici. Vestiti con delle magliette uniche, cromaticamente speciali. Potevo non consegnare loro uno dei miei amatissimi scudetti?
Non potevano, però, fermarsi più di tanto: il loro insegnante era un personaggio tanto inflessibile quanto unico. Uno di quelli che non puoi non amare. Ma, mentre riflettevo su alcune delle sue massime, ecco che con incedere molto sicuro stava per fare il suo ingresso in scena…

Il Sergente di Ferro: “Vorrei tre piatti di cotechino con crauti. Di fila, per cortesia!”
Barman: “Agli ordini! Ecco a lei.”

Li mangiava con avidità. Non lasciava residui: aveva troppo appetito. Un modo degustare diverso da quello che avevo ammirato in altri suoi predecessori, ma estremamente efficace.

Barman: “E, per concludere, ecco a lei un bel calice di vino del Carso. E le dirò di più: vede questa coppa? Ha la forma dalle grandi orecchie ed è… differente rispetto a quelle che utilizzavo prima. È un nuovo formato che sono certo farà gola a chiunque. La provi e mi dica cosa ne pensa.”
Il Sergente di Ferro: “Ottima. Glielo assicuro, fra qualche tempo… sarà ambitissima più di qualsiasi altro pezzo d’argenteria.”

Salutando uno dei miei più fedeli clienti, un tipo con il Codino, vestito (tanto per cambiare) di azzurro, mi offrì lui, stavolta, un mix letale di emozioni, facendomi godere e piangere contemporaneamente. Una persona speciale, capace di lasciare il segno a gente del calibro di Lana Rossa, Viola, Diavolo Rossonero, Vecchia Signora, Beneamata, Dotta e, insieme a Sor Magara, alla Leonessa d'Italia. Tutti si innamorarono di lui, almeno per un istante.
Un’icona, che ho sentito tanto vicino a me, che ci ha uniti tutti, prima di spedire in cielo… quel maledetto pallone a Pasadena. Ma grazie. Grazie lo stesso, Divin Codino.

La Vecchia Signora: “Ma allora dillo che mi hai dimenticata! Sto aspettando da un po' di tempo quei tuoi gadget colorati. Confesso che mi mancano.”
Barman: “Davvero? Allora, eccoli qui. Ma sei sola?”
La Vecchia Signora: “E no, caro. Lo vedi quel signore lì con gli occhiali? Si chiama Marcello. Stiamo facendo grandi cose insieme.”
Barman: “Sono felice per voi. Ve li meritate. Anche se mi costa ammetterlo, perché sai che ho un debole per te, ma vedervi insieme è bellissimo. Siete un’accoppiata vincente e spettacolare. E poi lui, sono sicuro, ci farà felici tutti tra qualche tempo.”
La Vecchia Signora: “Senti, ho sentito che stai offrendo alcune bevande in quella coppa enorme ambita da tutti. Non è che me la puoi dare anche a me? Dopo questo pranzo, ci vuole proprio un bel finale!”
Barman: “Guarda, per stavolta sì, ma per le prossime occasioni non ci rimanere male, perché ho come una sensazione… non lo so, tu con i finali dei pasti non ci andrai molto d’accordo, secondo me.”

Brindavano felici. Poco tempo dopo, una telefonata cambiò la mia giornata.
“Pronto, chi è?”
“Sono Fenomeno.”
Non potevo crederci. Era un sogno: stava arrivando dritto da me il miglior cliente del mondo! Mamma mia sono emozionato! Oddio, eccolo sta per entrare. Lo vedo. È lì, ad un passo… ma? Che succede (tra qualche tempo questa domanda verrà posta su un palco musicale facendo scatenare il web, me lo sento)? È la Vecchia Signora. Ha ostruito l’ingresso! E stanno di nuovo entrando trionfali insieme a Marcello! Qua subirò parecchie critiche, me lo sento.
Fatemi voltare pagina, che se no non ne esco più!
ZAC!
La Vecchia Signora procede spedita per l’ennesima volta, anche sotto la pioggia. Ma Olimpia e la sua aquila sono lì, alle sue calcagna. Piove a dirotto, e Madama inciampa malissimo in una pozzanghera. Avrà avuto un attacco di calor(i)? Fatto sta che… non ci credo. Ce l’hanno fatta loro: sono tornati dopo tantissimo tempo i biancocelesti!

Olimpia: “Evviva! Grazie Duemila a tutti!!”

Era il coronamento di un periodo stellare.
E, perdonatemi se mi dilungo, ma c’era anche un tale di nome Ducale che avrebbe meritato un posticino.
Un grande rimpianto…
Ma adesso onore ad Olimpia e al suo aquilotto.
Stava però giungendo anche il momento della sua concittadina.

Barman: “Ecco qui il tuo piatto preferito. Amatriciana!”
Er Pupone: “Aò, grazie mille. Lupa mia bella, vieni qui.”

Un tripudio… massimo. I gladiatori vestiti di corazza gialla e rossa erano i padroni del Tevere. Che periodo per la Capitale.
Ma poco dopo…

La Vecchia Signora: “Rieccomi qui. Ho avuto bisogno di richiamare quel fedifrago di Marcello per potermi prendere il mio luogo preferito. Me ne sono successe di ogni! E mentre lui ha flirtato (ma stavolta senza successo) con la solita Beneamata, io ho dovuto sopportare una marea di delusioni. Ma adesso mi ha promesso che mi porta in viaggio.”
Barman: “Bellissimo! E dove?”
La Vecchia Signora: “A Manchester.”

No. Lì il buon Carletto si sarebbe preso una delle tante rivincite…
Dopo quei periodi, chiusi il locale per qualche tempo. Un problema di cui non ho voglia di parlarvi.
Altri, di contro, si ostinano a tirarlo in ballo costantemente, tutt’oggi, ad ogni occasione, in cui invece sarebbe opportuno starsene in silenzio.
È stata una ferita per la dignità e il buon nome del mio bar.
Nessuno dovrebbe più riaprirla.
Fortuna che, capitanati da Marcello, vivemmo un’estate indimenticabile come avevo predetto, che mitigò quell'amarezza.
Dopo ciò che successe, persi di vista La Vecchia Signora, mentre la Beneamata si mostrava in tutta la sua bellezza, fino ad essere accompagnata dal mitologico Vate di Setubal.

Vate di Setubal: “Tre drink, grazie. E vedi che me ne accorgo se risparmi sugli ingredienti: non sono mica un pirla!”
Barman: “Tutti per lei, signore.”
Vate di Setubal: “E uno… e due… e tre! Triplete!”
Barman: “Signore, glielo debbo riconoscere. Una personalità come lei ha avuto un impatto devastante. Cioè, non si è fatto amare da tutti, ma, diamine, che cosa mi ha combinato! È stato eccezionale. E poi, berne tre come ha fatto lei: non lo ha fatto nessuno prima d'ora!”

Anche in questo caso fu un periodo breve ma intensissimo.
Una breve parentesi per il Re Zlatan di Svezia, prima del suo ritorno… lei, risorta dalle ceneri, con un capitano del Salento, anche lui oggi ammaliato dal fascino dell’eterna miss neroazzurra, il quale, con costanza e serietà, ha permesso di far tornare il sorriso alla bianconera. Il Conte Max ha poi mantenuto la sedia, provando a fare anche lui qualche viaggio in terra straniera ma, anche in questo caso, non è andata benissimo… e adesso, con il buon Maurizio, cercano di continuare su questa scia, sebbene Olimpia abbia tutte le intenzioni di provare a sfilare via dal sedere l’agognato trono.

La profezia di tanto tempo fa si era avverata: la Vecchia Signora aveva superato se stessa.

E con questo mio monologo, siamo giunti, solo temporaneamente, al termine di questa avventura.
Io, per un po' di tempo, devo chiudere la baracca ma ritornerò.
E, potete contarci, continuerò ad essere spettatore interessato delle vicende dei vostri protagonisti preferiti.
Io tornerò, e questa è una promessa.
Ma, fino ad allora, prendiamoci tutti una pausa.
Non venite qui, troverete tutto chiuso.
Fate una cosa buona, fin quando non riaprirò: STATE A CASA!!!!!!!!
E ricordate: certe luci non si spegneranno mai. Andranno solo spente per un periodo. Poi, torneranno a brillare più luminescenti di prima.

A presto!

 

Soggetto e sceneggiatura di Indaco32




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