Sappiamo benissimo, tutti, che nel mondo in generale, e più precisamente in quello calcistico, la coerenza e la memoria, sono doti ormai rare. È una mancanza generale, non da addossare in maniera precisa ai tifosi di una squadra o l'altra. Succede da nord a sud in tutte le città italiane fino ai paeselli più piccoli. Si fischia si insulta si odia un giocatore, un allenatore, un dirigente avversario, per poi elevarli a idoli in pochi istanti, appena approdati nella propria squadra.

Ricordo ancora molto bene quando un giorno un mio amico mi scrisse dandomi in anteprima la notizia che Capello era diventato l'allenatore della Juventus. Era il 2004 e subentrò ad Ancelotti. Non riuscii ad essere felice, rimasi freddo e distaccato da un allenatore che fino a quel momento non portava proprio una grande simpatia e considerazione per la Juventus, non lo aveva mai nascosto e quella sua famosa frase "io non allenerò mai la Juve" per me aveva un peso. Nonostante questo, vidi molti tifosi bianconeri felici e contenti del suo arrivo, che dimenticarono in fretta tutto per convenienza.

Diverso, invece, fu l'arrivo di Ancelotti e Allegri, che non avendo sulle spalle molta considerazione non vennero presi molto bene. Per Allegri le cose cambiarono in meglio fino ai giorni nostri. Per Ancelotti la scintilla non scoccò mai. In questi giorni sono abbastanza perplesso a riguardo dell'atmosfera che circonda l'arrivo di Antonio Conte all'Inter. Si perché ancora deve arrivare ed è già aspettato come un messia, un guru, il salvatore della patria. Sento tifosi nerazzurri, giornalisti, opinionisti di fede nerazzurra parlare di Conte come il più forte, importante allenatore della storia del calcio. Addirittura qualcuno disse che avrebbe perfino lasciato la qualificazione alla Champions pur di averlo in squadra. Mi rendo conto che c'è qualcosa che non va. Ma stanno parlando dell'Antonio Conte che conosco io? Perché il Conte che conosco io, ex giocatore e capitano della Juventus, nonché allenatore per tre anni con tre scudetti vinti, era sempre criticato, sminuito come allenatore che alla Juventus ha fatto brutte figure in Europa con Galatasaray e Benfica, che non aveva un gioco europeo, era solo un arrogante, presuntuoso, antipatico nonché DOPATO E CORROTTO. Quindi non può essere che ora tutte queste persone si stiano rimangiando tutto per convenienza. Onestamente io non ne sarei capace, e non lo sono stato. Capisco che tutto ciò che è juventino è brutto e cattivo, però appena è disponibile tutti si fiondano sulla preda come avvoltoi, ma qui stiamo esagerando. C'è stato Lippi, poi Marotta ora Conte, e pensare quanto ci prendono in giro per il motto "vincere è l'unica cosa che conta" e non stanno facendo altro che prendere gli artefici delle vittorie bianconere.

Insomma, ho visto tifosi fare capitano in un secondo un giocatore della Juventus che fino al giorno prima era in curva bianconera a rappresentare l'orgoglio bianconero, ora devo assistere ad un Antonio Conte idolo nerazzurro? No è troppo. Ok la professionalità, ok accettare un allenatore o un giocatore, che era uno storico rivale, ma almeno con un po' di coerenza e decenza. Sarebbe come se io esultassi o fossi in trepidazione per l'arrivo di Sarri, ma anche no grazie. Se arriva ok, lui fa il suo lavoro e io lo accetto, ma da qui e dimenticarmi tutto ce ne passa. È triste constatare che non c'è più un po di senso di appartenenza. I tifosi sono pronti ad accettare cani e porci per una vittoria, e dimenticarsi in fretta di chi ci ha fatto del bene, fischiandolo e insultandolo per un cambio di squadra, e si esalta chi abbiamo sempre odiato. No non dovrebbe funzionare così. Assistere alle vittorie dell'Inter e alla esaltazione dei tifosi nerazzurri per un simbolo dell'orgoglio bianconero in panchina, sarà grottesco.