Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. Tre sostantivi che rimarcano ispirazioni da menti e anime creative di un Paese, l'Italia, che in quanto a genio e creatività, almeno fino a qualche anno fa, na ha sempre avuto in abboddanza. Peccato che da lunedì sera a Ferrara questa definizione stia stretta, perché dopo questo meraviglioso inizio di campionato della Spal, Ferrara, i ferraresi e gli spallini si sono riscoperti pure un po' folli e un po' sognatori.

Non scherziamo le anti-Juve sono altre, però in città si gode come matti nel leggere e guardare la classifica e i tifosi e non sorridono se ripensano alla loro squadra, che era in Lega Pro fino a poco più di due anni fa e oggi, al termine della gara contro la Fiorentina, potrebbe ritrovarsi in testa alla classifica di serie A, anche solo per una notte, e far realizzare, così, i sogni di un'intera città, ossia quello di poter dire un giorno: "Siamo primi in classifica".

Nove punti in quattro partite, un solo gol subito – quello di N'Koulou contro il Torino – difesa meno battuta nei cinque principali campionati europei, il club biancazzurro si ritrova al terzo posto in classifica alle spalle e dell'incredibile Sassuolo di De Zerbi – che ha giocato una partita in più – e dell'invincile Juventus di CR7. Alla sua seconda stagione in Serie A, dopo una lunghissima assenza, e con tre vittorie e una sconfitta, la Spal ha eguagliato le migliori stagioni della sua storia, che risalgono, addirittura, agli anni Sessanta (1959/60 e 1962/63), e con una vittoria al Franchi, oggi, potrebbe ottenere, al di là del primato in classifica – cosa non di poco conto – il suo miglior inizio stagionale di sempre, in qualunque categoria disputata. La Spal rischia, quindi, di soffrire di un grave caso di acrofobia (paura delle altezze)!

Certo non sarà facile, i biancazurri vanno a Firenze, dove i gigliati hanno ottenuto entrambe le vittorie stagionali, una delle quali è stato uno schiacciante 6-1 contro il Chievo, che fanno dei viola il 'capocannonieri casalingo' del campionato (7 gol totali); la Juventus va a Frosinone, con i padroni di casa che hanno raccolto un solo punto in quattro partire; Il Napoli a Torino. Non dovrebbe succedere, ma se succede...

Insomma non si sa mai e le redazioni ferraresi, infatti, sono in allerta, pronte, dopo questa giornata di campionato, a fare il titolo che tutti i ferraresi sognano: "È la Spal l'anti-Juve!"

Andrea Petagna ha segnato, sei giorni fa, i suoi primi gol in Serie A con la maglia biancazzurra, ed è dalla doppietta contro la sua ex squadra, l'Atalanta, che vuole spiccare il volo e con lui quello della Spal. Un investimento importante per lui in caso di salvezza, ben 15 milioni, per un ragazzo dalle spalle larghe, dall'aspetto navigato, grazie a quella barba incolta che lo fa sembrare più grande, ma di solo 23 anni e killer del gol senza licenza di colpire, pochi, infatti i gol in A finora. Bocciato, illuso, Petagna muove i primi passi nel calcio che conta nel Milan, appena promosso dalla Primavera rossonera, dove massimiliano Allegri, allora allenatore del diavolo, manda un sms ad Andrea dal sapore più di un addio che un arrivederci. Da quel momento inizia il suo giro da Latina, Vicenza, Ascoli e Bergamo, in un'Atalanta che crede in lui ma poi lo disillude, questione di feeling con Gasperini. Nel linguaggio del calcio si dice la vendetta dell'ex: due reti contro la dea e sembra una nuova vita per un giocatore che ha conosciuto la Champions col Milan, ha vissuto la discesa e la risalita. Si ispira a Zaza, che come lui è mancino, viene paragonato a Vieri, anche se non è il classico centravanti d'area, piuttosto un attacante di manovra, un giocatore moderno che svolge entrambe le fasi e non disdegna di rincorrere l'avversari per muovere il primo pressing, gli è sempre mancato l'istinto 'alla Inzaghi' per diventare un attaccante da doppia cifra, oggi per lui c'è la sfida alla Fiorentina.

Momento da incorniciare anche per Alfred Gomis, portiere biancazzurro e autentica saracinesca invalicabile in queste prime giornate di A. Da riserva a titolare inamovibile che fa le fortune degli estensi, il senegalese ha trovato a Ferrara il porto sicuro per provare a volare. In estate partiva, nelle gerarchie di Semplici, alle spalle di Minkovic-Savic, ma un suo infortunio ha dato l'opportunità da titolare a Gomis. Un occasione saputa sfruttare in pieno dal senegalese, che anche grazie alle sue parate sta contribuendo alla favola della Spal.

Un avvio di campionato così non si vedeva dal 1962, Lazzarri primo spallino a giocare in Nazionale dopo 66 anni. Gli exploit dei ragazzi di Semplici hanno avvicinato ancora di più i tifosi alla squadra, complice il 'Mazza' restaurato e inaugurato in occasione della vittoria sull'Atalanta. Un gioiello, un qualcosa di inaspettato, che sa di miracoloso, un po' come la salvezza estense della scorsa stagione. Frutto del lavoro e dell'impegno quotidiano, della determinazione e della consapevolezza della propria forza.

Saranno circa duemila i biancazzurri previsti a Firenze. Una trasferta in terra Toscana, proprio dove 50 anni fa la Spal conobbe la sconfitta decisiva per la retrocessione, era il 5 maggio – verebbe da dire che ognuno ha il suo 5 maggio – e alla guida degli estensi c'era Francesco Petagna, il nonno di Andrea. È proprio vero che il pallone fa sempre giri immensi... ma oggi è un'altra storia, una nuova favola.

In campo dovrebbe scendere in campo lo stesso undici cha ha battuto la Dea, d'altronde squadra che vince non si cambia, per il turnover ci sarà spazio solo dal prossimo turno infrasettimanale, perché in questa quinta giornata di campionato non succede, ma se succede...