La trasferta a Cagliari ha riflesso l’attuale situazione del Milan. Una squadra interessante con un rendimento troppo altalenante, a tratti propositivo e a tratti fragile difensivamente e prevedibile nella costruzione delle giocate, gli stessi problemi visti lo scorso anno.

Capitolo a parte per l’idea tattica di Gattuso, le necessità a inizio mercato erano tre: un centravanti top-player, un esterno desequilibrante e un centrocampista di qualità.

Per il primo, con l’arrivo di Gonzalo Higuain, Leonardo si è tolto il cappello. Il Pipita in solo tre partite ha già dimostrato il suo valore e il motivo per il quale era necessario. Sull’esterno è arrivato Samu Castillejo, ala mancina, veloce e con buon dribbling. Però, al momento è ancora un incognita, sebbene lascia ben sperare, col tempo si vedrà se è una certeza, mentre il pezzo mancante è stato proprio il centrocampista di qualità. Nonostante  l’ arrivo a centrocampo di Timotue Bakayoko, il ruolo di mezzala tecnica rimane vuota, il francese possiede caratteristiche diverse, più simili a quelle di Franck Kessie. In estate i nomi sono stati svariati, da Rabiot a Kovacic, passando per il sogno Milinkovic-Savic a opportunità come Wilshere e Meyer, tra tanti. Al finale non è arrivato nessuno, i motivi sono sconosciuti, mancanza di fondi o direttamente Leonardo non ha provato a intervenire in quel ruolo.

Adesso, dopo appena tre giornate, l’assenza di quel tipo di giocatore si fa notare. Se Bonaventura non è in giornata, come con il Cagliari, il Milan non gira, la manovra è lenta, monotona e prevedibile. Troppo orizzontale, per creare si deve affidare alle individualità dei singoli. Manca l’asse che possa connetare il centrocampo con l’attacco, rompendo la barriera di squadre ordinate difensivamente.

La soluzione si trova nel mercato, il Milan se avrà le disponibilità, FPF permettendo, deve intervenire. Lo disse Bonucci (delle poche cose buone fatte al Milan) dopo un match contro la Juventus: “Manca esperienza”, di fatto aveva ragione. Se il Milan vuole tornare a competere ai massimi livelli, il solo Higuain non basta, serve qualcosa in più. I nomi non sono molti, ma sono certezze, giocatori del calibro di Rabiot e Ramsey sono top-player capaci di dargli una impronta distinta alla squadra, non a caso le due squadre con i migliori centrocampi dominano da anni la Seria A (Juventus e Napoli).

Questo sarà l’arduo compito di Leonardo, per il resto Gattuso e compagnia dovranno utilizzare al meglio il materiale in possesso. Con una evoluzione del gioco, un maggior affiatamento, sommato alla ciliegina sulla torta (più essenziale che opzionale) ha tutto per tornare ai posti dove la storia merita di stare.