Negli ultimi giorni abbiamo assistito all’andata delle semifinali di Champions League. Per poche ore, all’alba di una delle settimane più frenetiche della storia del calcio, abbiamo rischiato di non vederle disputare, a causa del coinvolgimento di tre squadre su quattro nel progetto (ormai abbandonato, almeno per ora) della Superlega. Superato questo scoglio, il Manchester City ha vinto la sfida più attesa, quella contro il PSG, mettendo un piede in finale; dall’altra parte, la contesa tra Chelsea e Real Madrid appare ancora incerta sull’esito. Personalmente, non mi attira simpatia nessuno dei club residui, per motivi diversi, ma se proprio dovessi scegliere sosterrei i Citizens, per un duplice motivo. In primis, perché sportivamente è la squadra più forte del mondo in questo momento e ritengo sia giusto che vada a trionfare per la prima volta nella competizione più importante. Secondariamente, perché attendo con curiosità e impazienza i commenti dei soliti noti: “Ci mancherebbe che non vincesse la Champions con tutto quello che Guardiola ha fatto spendere” oppure “Ma che festeggiano a fare? È il minimo!”. Solfa trita e ritrita inflitta anche ai danni dell’Inter di Antonio Conte.

Detto ciò, quale è la situazione nei vari campionati nazionali? Se la corsa al titolo è chiusa in tanti dei grandi tornei, la lotta per l’accesso all’edizione 2021/22 della Champions League sta accendendo sempre più la competitività (e pensare che qualcuno vorrebbe toglierci questo sfizio), con la possibile partecipazione di rivelazioni e con molte big a rischio. A meno di un mese dalla fine, ecco il quadro.

SERIE A – Partiamo da casa nostra. L’Inter attende ormai solamente l’ufficialità della conquista del titolo, undici anni dopo l’ultima volta, ed è già certa della partecipazione in Champions League. La bagarre per i restanti tre posti è invece frizzantissima: il Milan, che pareva essere sicuro, sta vacillando. Terminare fuori dalle prime 4 sarebbe una beffa e, onestamente, eccessivo per quanto visto finora. Deve, però, fare i conti con la rampante Atalanta, che tra tutte sembra quella più accreditata per conquistare il secondo posto, la Juventus, la quale sta faticando ma che ha delle individualità che potrebbero riportarla sui binari giusti, il Napoli, che sta dimostrando solidità e che ha tutte le intenzioni di tornare nell’Europa che conta, e infine la Lazio, che con una gara da recuperare è potenzialmente a sole due lunghezze dall’ambito quarto posto. Il rischio di vedere fuori una tra Juventus e Milan è altissimo: sarebbe una mazzata per le nostre avversarie storiche, finanziariamente e non. Al momento la classifica è cortissima e risulta difficile pronosticare chi possa far parte delle grandi del Continente. Attenzione, inoltre, alla Roma, che si trova a dover lottare per accedere alla Conference League: dopo il ko di ieri sera rimediato contro il Manchester United, trionfare nella Coppa UEFA che fu è ormai utopia (avrebbe garantito l’accesso in Champions League e anche come testa di serie), dovendo adesso fare i conti con il Sassuolo, che ha tutte le intenzioni di soffiare il settimo posto, coronando una rimonta che sarebbe eccezionale e la quale decreterebbe una brusca frenata al progetto capitolino.

PREMIER LEAGUE – Se sul nostro campionato siamo tutti abbastanza “preparati”, qualche curiosità in più potrebbero destare gli altri tornei, a partire da quello più bello del pianeta. In Inghilterra, il Manchester City ha già vinto la Coppa di Lega e attende, a 5 gare dal termine, solo l’aritmetica per conquistare il 7° titolo della sua storia. L’altra squadra cittadina è distante 10 punti, ma ha un margine enorme e parteciperà alla prossima edizione della competizione continentale. Dopo, ci sono potenzialmente 6 squadre in lizza per due posti: il Leicester è al momento quella più papabile per il terzo posto, ma dovrà affrontare i Red Devils, il Chelsea e il Tottenham negli ultimi incontri: nulla è scontato. Le due londinesi appena menzionate si trovano in due situazioni differenti: i blues, attualmente, occupano il quarto posto a 58 punti, mentre gli Spurs, dopo aver esonerato Mourinho, tentano una difficile rincorsa (sono a -5 dagli uomini di Tuchel). La squadra del Presidente Abramovič ha però un’arma in più: la Champions League, possibile scappatoia in caso di mancato approdo tra le big four: non semplice, of course. Tra le altre concorrenti spiccano le rivelazioni quali il West Ham e l’Everton guidato da Ancelotti: entrambe puntano almeno all’Europa League o alla Conference League. La posizione più critica è, però, indubbiamente quella di Klopp e del suo Liverpool: la stagione è stata sicuramente sotto le attese e restare fuori dalle prime 4 sarebbe già problematico, figuriamoci non accedere neanche in una delle manifestazioni continentali UEFA: in Italia si parlerebbe già di esonero immediato, poco ma sicuro.

La cosa incredibile è che di queste squadre almeno una non parteciperà all’Europa. Perché dico almeno una? Perché l’Arsenal è ancora in corsa per l’Europa League, e nonostante il disastroso campionato (attualmente è decima in classifica) potrebbe sorprendere tutti e volare in Champions, togliendo un posto europeo alla Premier League (ricordiamo che possono partecipare massimo 7 squadre per Paese ripartite tra tutte le competizioni). Il predominio inglese a livello internazionale è talmente forte che vi possono essere degli incroci fantastici da far girare la testa: per assurdo, se il Chelsea dovesse finire fuori dalle prime 4 e laurearsi campione d’Europa e, contemporaneamente, i Gunners dovessero trionfare in Europa League, non basterebbe il quarto posto per qualificarsi: brividi!
Un’ultima parola voglio spendere proprio sull’Arsenal: se non dovesse vincere il trofeo europeo, dopo 25 stagioni non parteciperà ad alcuna competizione continentale. Per i giovanissimi potrebbe essere un avvenimento non eclatante, ma chi ricorda la corazzata di fine anni ’90 e inizio anni Duemila non può che rimanere stupito. Non vedere questa squadra ai nastri di partenza delle coppe europee sarebbe qualcosa di pazzesco. Questo ci dovrebbe far capire a che livello è arrivata la Premier: squadre blasonate hanno difficoltà a qualificarsi, e non dimentichiamoci del Leeds di Bielsa, altra bella realtà che finirà a metà classifica. La Superlega esiste già ed è nel Regno Unito!

BUNDESLIGA – Questa stagione ha visto protagonista in negativo una delle grandi storiche di Germania: lo Schalke 04, dopo 33 anni, è retrocesso nella seconda divisione. Ai piani alti, il solito Bayern Monaco dell’immenso Lewandowski (36 reti finora: mostruoso) ha in tasca il torneo, con il brillante Lipsia al secondo posto che sta scalando le gerarchie con costanza. Come negli altri campionati, la corsa alla Champions League è effervescente, con tre squadre in due punti a 270’ dal gong: Wolfsburg, Eintracht Francoforte e Borussia Dortmund, trascinate da tre cannonieri quali Weghorst, André Silva (ex rimpianto Milan) e il gioiello globale Håland, battaglieranno per i due posti residui. Sulla carta, i gialloneri sarebbero gli indiziati per un posto sicuro, ma il calendario è impegnativo e il trend stagionale non ha aiutato. Defilato il Bayer Leverkusen, che dovrà accontentarsi dell’Europa League o addirittura della Conference League: in Coppa di Germania, infatti, ci sono due squadre in semifinale che potrebbero rappresentare delle guastafeste: il Werder Brema, invischiato nella lotta per non retrocedere, e soprattutto l’Holsten Kiel, squadra di 2.Bundesliga che ha già eliminato il Bayern Monaco e che darà tutto per continuare il sogno. Se, al contrario, dovesse trionfare una tra Dortmund e Lipsia (le altre due contendenti), nella neonata competizione finirebbe il Borussia M’gladbach oppure l’Union Berlino, attualmente appaiate a 4 lunghezze dai rossoneri: anche qui la corsa rimane aperta a diverse combinazioni.

LIGA – Le quattro partecipanti alla prossima Champions League sono già decise, ma per conoscere la regina di Spagna servirà probabilmente attendere l’ultima giornata: Atletico Madrid 73 punti, Real Madrid e Barcellona 71, Siviglia 70. Un campionato che sembrava dominato dalla squadra di Simeone si è invece riaperto e adesso la volata finale sarà assolutamente tutta da gustare. Attenzione anche al possibile inserimento del Villareal, via Europa League. Il sottomarino è comunque pienamente in lotta per tornare nella seconda competizione europea con Real Sociedad e Betis: chi si accontenterà della Conference League tra le tre? Tutto ciò a meno di mancati inserimenti dell’ultim’ora di Granada e di un più distante Athletic Bilbao.

LIGUE 1 – Anche qui 4 squadre in corsa, ma con una netta differenza rispetto al campionato iberico: in Champions ci andranno solamente tre squadre, due direttamente e una ai preliminari (a meno che una squadra già qualificata dal piazzamento in campionato vinca la Champions o l’Europa League, condizione molto probabile). Il PSG insegue il decimo titolo, che lo renderebbe il club con più campionati vinti in Francia insieme al Saint-Étienne, ma al momento è secondo a un punto dal Lille, a 4 gare dalla fine. Terza a due lunghezze dalla vetta il Monaco, mentre si è leggermente staccato il Lione, che rischia di rimanere la grande esclusa dai primi tre posti. La competizione è però molto agguerrita, anche in zona Europa League. Lens, Marsiglia e Rennes sono raccolte in quest’ordine in due punti: giallorossi davanti ma con un calendario pazzesco (deve affrontare 3 delle prime 4 in classifica!) e le altre due sono pronte ad approfittarne. Una resterà fuori da tutto, mentre le altre parteciperanno rispettivamente all’Europa League e alla Conference League, a meno che Montpellier o la sorpresissima GFA Rumilly-Vallières non sovvertano i pronostici e trionfino in Coppa di Francia.

ALTRI CAMPIONATI – Sembra finalmente giunto il momento per lo Sporting Lisbona di vincere a 19 anni di distanza dall’ultimo successo in campionato, spezzando il duopolio Porto-Benfica, che probabilmente si contenderanno la seconda piazza valida per l’accesso diretto ai gironi, con possibile minaccia del Braga. Dopo aver perso una posizione nel ranking a favore dei lusitani, il campionato russo vedrà una sola squadra direttamente ai gironi: tutto lascia presupporre che sarà lo Zenit, con Lokomotiv Mosca o Spartak Mosca a giocarsi i preliminari. La rappresentante del Belgio sarà quasi certamente il Club Bruges, con Dinamo Kiev già Campione d’Ucraina e Ajax ormai a conti fatti vincitore dell’Eredivisie. Se, come probabile, le due competizioni continentali verranno vinte da squadre già qualificate in Champions League, insieme alla terza del campionato francese andrà ai gironi anche la squadra vincitrice del campionato turco: favoritissimo il Besiktas. A queste, naturalmente, si aggiungeranno le sei squadre che giungeranno dai turni preliminari.

ASSETTO CHAMPIONS LEAGUE 2021/22 – Allo stato attuale, questa è la sintesi della situazione di partenza della fase a gironi dell’edizione ventura della coppa dalle grandi orecchie (in grassetto quelle certe), a cui si aggiungeranno le altre sei squadre provenienti dai preliminari.
Atletico Madrid-Real Madrid-Barcellona-Siviglia (Villareal (via Europa League))
Manchester City-Manchester United (2/3 tra: Leicester/Chelsea (anche via Champions League) /West Ham/Everton/Liverpool/Tottenham/Arsenal (via Europa League))
Inter (3/4 tra: Atalanta/Napoli/Juventus/Milan/Lazio/Roma (via Europa League))
Bayern Monaco-Lipsia (2 tra: Wolfsburg/Eintracht Francoforte/Borussia Dortmund)
2/4 tra: Lille/PSG (anche via Champions League)/Monaco/Lione
Sporting Lisbona (1 tra: Porto/Benfica)
Zenit
Bruges
Dinamo Kiev
Ajax

Probabile: Besiktas