"La cena delle beffe" è il titolo di un dramma di Sem Benelli, portato sul grande schermo da Alessandro Blasetti nell'ormai lontano 1942. Si parla di una rivalità feroce, che si trasforma in una vera e propria faida a base di scherzi atroci. Ecco perchè si cade nello psicodramma tragicomico se si parla di beffe a proposito delle operazioni di calciomercato.

In alcuni casi, la parola beffa è un'iperbole senza senso, come nel caso dell'arrivo di Bennacer al Milan, visto che si è cercato di gabellarla per una beffa al PSG. Parliamo di diversi giorni fa e l'affare si sta concretizzando solo ora, per cui provate a immaginare se il Psg non poteva offrire qualche milione in più del derelitto Milan di questi giorni. Difficile, no? Anche in altri casi, però, parlare d beffa è comunque un'inutile esagerazione, come nel caso del mancato arrivo in rossonero di Veretout. Milan e Roma hanno contrattato a lungo, finchè la Roma ha pensato bene o è stata in grado di offrire qualche soldino in più alla Fiorentina, titolare del cartellino. Dove sarebbe la beffa?

Una trattativa è... una trattativa, qualcosa quindi che può non andare in porto per 1000 ragioni. Non si può, tuttavia, trasformarla in uno scherzo feroce e irritante, come quello di Amedeo Nazzari, che nel film citato strappa i vestiti di dosso a Clara Calamai, per umiliare davanti a tutti Osvaldo Valenti che ha una relazione con lei.

Ma, in un certo senso, il mercato diventa davvero "La cena delle beffe", quando si incomincia a dire che l'allenatore Tizio  porta Caio e Sempronio. I giocatori li portano i soldi che hai da investire sul mercato e non gli allenatori. Stesso discorso si può fare per le storielle come quella che il giocatore X vorrebbe solo la squadra Y, balla ipergalattica, a meno che non si corregga l'affermazione che il giocatore X ha già firmato qualcosa per la squadra Y senza poterlo fare e, se firma per altri, scoppia un porcaio.

Del resto, quando un sito tematico rivela che Elliott ha concesso al Milan un budget di 80 milioni da spendere, gli si vorrebbe fare i complimenti per la familiarità con la proprietà, visto che di solito una cosa simile non la si spiattella in pubblico. E comunque il buon senso imporrebbe di correggere tale affermazione, nel senso che, dati i conti rossoneri, il Milan ha solo il permesso di esporsi per qualche settimana in attesa di vendere, ma che, se si dovesse cedere qualcuno, il ricavato andrebbe a coprire tali spese.

E' credibile poi, considerate le difficoltà rossonere nell'acquisto di uno come Veretout, che Modric sia un obiettivo plausibile? Ah ma non vi preoccupate! Il secondo uomo più ricco del mondo viene dalla Francia per comprare il Milan e, dopo il mancato acquisto di Veretout, una notizia così casca come il Valium per tenere tranquilli i tifosi.