Secondo quanto riporta l’Enciclopedia Treccani il Sarrismo è: la concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva. E in queste prime due righe  si trova già la spiegazione della  filosofia di gioco che ha reso famoso l’attuale tecnico bianconero, e che probabilmente non vedremo mai più.
Di sicuro non la vedremo applicata alla Juve.
Dato che è stato lo stesso Sarri a dichiararlo nella conferenza  dopo la vittoria sul Brescia. In cui ha specificato che se qualcuno  pensa di vedere alla Juve lo stesso gioco che si è visto ad esempio al Napoli (dove in un certo senso è nato il Sarrismo) rimarrà deluso, perché non lo vedrà mai. E ha concluso spiegando che alla Juve i giocatori sono tutti fortissimi individualmente; ma hanno caratteristiche diverse da quelle dei “napoletani”.

Insomma si tratta di  “un’abdicazione” in piena regola. Il re del Sarrismo abbandona lo scettro. Per cui si ritorna all’antico, o meglio ancora si ritorna alla realtà; che è quella di cui si dovrebbe sempre tenere conto. Nel senso che ogni squadra va costruita secondo le caratteristiche dei giocatori a disposizione. Ed è sulla base di queste caratteristiche che poi si può scegliere il modulo tattico da utilizzare,   al fine di ottenere il miglior rendimento possibile sia dei singoli giocatori che dell’intera formazione. Questa, da sempre, è  una vecchia regola non scritta del calcio. E si può dire che è  nata nello stesso momento in cui è nato il gioco del calcio. E non si può prescindere da questa.

E allora, ai male intenzionati sorge spontanea una domanda: ma Sarri, se n’è accorto solo ora? Esattamente. Nel senso che dopo sette mesi che è a Torino si è reso conto che il gioco che praticava al Napoli non può essere attuato nella Juve. Per cui, come dicevo sopra  si ritorna alla realtà. E anche se  tutto questo a prima vista  potrebbe sembrare una sconfitta del tecnico bianconero; in effetti, si tratta di una chiara  dimostrazione di intelligenza calcistica, e non solo. Dato che intrinsicamente conserva un’ammissione di colpa, ma nello stesso tempo è un invito che viene rivolto con forza al mondo bianconero, come a dire: abbiate fiducia, perché ho trovato la soluzione. Quindi, niente più trequartista, e debutto del nuovo assetto tattico che è una via di mezzo tra il 4-3-3 e il 4-4-2, o forse, è solo il secondo.

Infatti la chiave di volta di questo nuovo modulo varato da Sarri è rappresentato dall’avanzamento a centrocampo di Quadrado, che  è in grado di giocare  sia come esterno in entrambe le fasce (destra -sinistra), che come centrocampista puro. Il colombiano nella fase di possesso palla, va all’attacco come faceva prima da terzino. E  quando la palla ce l’hanno gli avversari, si trasforma in mezzala in un centrocampo cosiddetto a quattro. Questa, a livello tattico è la grande novità ideata da Maurizio Sarri. Ed è una novità  nella sostanza radicale, perché la squadra  da subito è apparsa più equilibrata, e soprattutto si è vista una difesa bianconera più sicura del solito. Certo non è la panacea a tutti i mali della Juve attuale, ma indubbiamente si tratta di un grosso passo in avanti da parte del tecnico bianconero. Anche se resto dell’idea che con una difesa a tre , quattro centrocampisti e tre attaccanti la squadra potrebbe essere ancora più equilibrata. Vale a dire una sorta di 3-4-3, molto simile a quello praticato dalla Lazio di Simone Inzaghi.

Ma il vero problema della Juve di questi tempi è la condizione atletica che anche contro il Brescia è apparsa molto precaria. La squadra sembra imballata, fatica vistosamente nella corsa, e manca di sprint. E questo appare il problema più grosso da risolvere, che difficilmente potrà essere sanato in pochi giorni. Servirà del tempo, perché la condizione atletica non si riesce a migliorare dalla sera alla mattina. E sinceramente si fa fatica a capire il motivo per cui la squadra, a Febbraio inoltrato , si possa trovare in una condizione atletica tanto precaria. Forse (azzardo) si è “forzato” troppo il “richiamo” della preparazione estiva,  che di solito si fa nel corso della pausa invernale. Forse.

 Naturalmente chi scrive non ha nessuna intenzione di sostituire Maurizio Sarri. Come del resto sembra fare anche Pep Guardiola (da tempo accostato alla Juve), che proprio nelle ultime ore ha dichiarato che resterà al City anche se rimarrà fuori dalle coppe europee per i prossimi due anni (?).

Inoltre le novità in casa Juve non si fermano solo al cambiamento del modulo tattico, ma riguardano anche il ritorno di capitan Chiellini; uno dei monumenti della squadra pluriscudettata. Il Chiello sicuramente porterà classe, eperienza, e determinazione  e la squadra non potrà che beneficiarne. Così come anche il rientro imminente di Khedira si rivelerà altrettanto positivo per il rendimento del centrocampo. E qui il pensiero corre subito a Borussia Dortmund- Paris San Germain, ed a Emre Can che nel vederlo solo con la maglia giallo nera già si fa rimpiangere (il centrocampo bianconero ancora non si capacita del perché sia stato venduto).

Per cui tutto il mondo Juve vive già nell’attesa del match di Ferrara contro la Spal di sabato prossimo, dove sicuramente Sarri riproporrà il suo nuovo 4-4-2. E dove, secondo le ultime notizie che arrivano dalla Continassa, tornerà in campo CR7 che verrà affiancato da Dybala (in versione falso nueve). Mentre Higuain, che soffre di mal di schiena, cercherà di riposare al meglio per essere pronto per la sfida di mercoledì prossimo in Champions contro il Lione di Rudy Garcia. Per il resto, Danilo dovrebbe essere confermato come terzino destro, mentre Rugani dovrebbe sostituire lo squalificato Bonucci. Con Chiellini ancora in panchina, pronto ad entrare nel corso della gara. De Ligt e Alex Sandro dovrebbero completare il reparto difensivo. A centrocampo sicuri del posto Pjanic, Bentancur e Quadrado. Mentre per la quarta maglia si prevede un grande ballottaggio fra Ramsey, Matuidi e Rabiot.