Venerdì 01/3/2019 Cagliari - Inter 2 – 1

Sabato 02/3/2019 Lazio - Roma 3 – 0

Domenica 03/3/2019 Napoli - Juventus 1 – 2

Sono 3 botti che fanno parecchio rumore! Vuoi per la nobiltà delle squadre che lasciano i 3 punti in classifica e vuoi per il margine di distacco accumulato dalle altre squadre concorrenti, che ambiscono a guadagnare le poltrone disponibili per la corsa in Champions. In ogni caso, la 26a giornata di campionato ha emesso 3 sentenze incontrovertibili. Verifichiamo più a fondo l'esito dei 3 incontri.


Cagliari – Inter 2 – 1
Esaminando in modo approfondito questa partita, si evince che i nerazzuri stiano consumando il disagio tecnico in atto, con una irreversibile drammaticità. La mia tesi è avvalorata dai risultati impietosi acquisiti dall'Inter, da quando il clan Icardi e il restante clan opposto della squadra hanno dichiarato guerra fra di loro per contendersi il predominio dei valori in campo e nello spogliatoio. Gli effetti dei risultati sono stati decisamente fallimentari, se consideriamo che durante il mese di febbraio l'Inter ha accumulato 2 sconfitte (1 – 0 in casa contro il Bologna e 2 – 1 in trasferta a Cagliari), 1 pareggio (3 – 3 in trasferta a Firenze, sia pure considerando l'avvenimento del rigore contestato nell'extra time) e due vittorie striminzite (1 – 0 a Parma con estrema fatica, e 2 – 1 al Meazza contro una Sampdoria abbastanza arrendevole e indebolita da assenze importanti).
Il bilancio è decisamente negativo se si considera il momentaneo (?) e fortunoso sorpasso da parte dei cugini del Milan. I rossoneri nel precedente mese di gennaio avevano accumulato un distacco notevole in classifica rispetto all'Inter e l'eventuale rimonta sembrava alquanto impensabile da potersi realizzare. Inoltre sarà interessante verificare durante le rimanenti 12 giornate entro la chiusura della stagione, quali effetti si potranno determinare nell'ambito delle squadre Romane, anch'esse interessate a occupare un posto utile in classifica, onde acquisire il diritto di partecipare alla Champions nella prossima stagione.
Certamente quella vista a Cagliari è un'Inter confusionaria, slegata a centrocampo e incapace di far fronte alla veemenza dei Sardi che hanno dimostrato di voler vincere a tutti i costi l'incontro, reagendo alla grande dopo il pareggio dei nerazzurri. L'atteggiamento visto in campo da parte dei nerazzurri non depone bene a loro favore, ma crea disagio ulteriore alla dirigenza riguardo la posizione di mister Spalletti. Si tratta ora di dimostrare in Europa League, in che misura allenatore e giocatori, vogliano mettersi in discussione nel difficile impegno contro i tedeschi.
Credo che Marotta dovrà fare appello alla sua proverbiale diplomazia per appianare una situazione che, oggi, sembrerebbe alquanto compromessa... e ricucire la dicotomia verificatasi nell'ambito dello spogliatoio nerazzurro con il caso Icardi. Il risultato del prossimo derby Milan – Inter tra quindici giorni, potrebbe aiutare parecchio i nerazzurri in caso di una loro possibile vittoria ad uscire da questa grave situazione, come potrebbe invece confermarsi un evento pernicioso nel caso di una inappellabile sconfitta. Vedremo come andrà a finire...
 

Lazio – Roma 3 – 0
Nella serata di sabato si è giocato allo stadio Olimpico il derby Romano. Grande serata e grandi motivazioni per entrambe le compagini capitoline. E' stata una bella serata e per fortuna priva di manifestazioni violente, ci sono stati solamente 3 episodi di poca entità subito stroncati dalle forze dell'ordine con relativa ordinanza di daspo. Gran tifo da ambo le parti come vuole la tradizione per questo derby sempre molto sentito da entrambe le tifoserie.
Malgrado fosse un periodo non troppo felice, la Lazio ha vinto alla grande questa gara imponendosi alla fine per 3 – 0. I giallorossi sono stati molto deludenti e non hanno minimamente preoccupato il portiere laziale Strakosha, tranne in un paio di occasioni magistralmente sventate dal portiere laziale. La difesa dei biancoazzurri è stata sempre molto attenta, coadiuvata da un centrocampo assai volitivo e ben organizzato, pronto sempre a sfruttare le ripartenze in velocità. Proprio in una di queste ripartenze dopo 12 minuti dal fischio d'inizio, scattava, con un lancio ben calibrato, Caicedo (preferito inizialmente a Immobile da Simone Inzaghi) dopo aver partecipato a una bella triangolazione in velocità. Il centravanti Ecuadoriano superava un difensore rapidamente e aggirava il portiere Olsen uscito dalla sua porta per chiudere l'angolo di tiro, ma l'attaccante biancazzurro con una finta lo superava defilandosi leggermente a sinistra, controllando molto bene il pallone e depositandolo infine in rete nella porta incustodita. Era il primo goal laziale che mandava in visibilio i sostenitori biancazzurri.
Sospinta dal suo pubblico, la Lazio insisteva creando ulteriori pericoli alla porta difesa da Olsen, infatti l'assenza di Manolas tra le file giallorosse incideva parecchio sull'andamento della partita, mentre si registravano solamente un paio di timidi tentativi giallorossi culminati con un tiro di Dzeko, il quale obbligava Strakosha a intervenire con autorevolezza.
Nel secondo tempo si registrava una concreta reazione da parte della compagine giallorossa che, (sia pure disordinatamente) mostrava di avere la volontà di pareggiare, ma i biancazzurri giocando in scioltezza e con determinazione non concedevano nulla se non un paio di tentativi effettuati da Florenzi e Pastore. Troppo poco per impensierire la squadra di Inzaghi che guadagnava alla mezzora un calcio di rigore indiscutibile. Si incaricava di batterlo Immobile (subentrato a Caicedo), raddoppiando e ipotecando il successo laziale, completato più tardi da Cataldi con un bel goal che coronava il suo sogno di tifoso laziale sin dalle formazioni giovanili biancazzurre.
Inutile nascondere l'evidente disagio accusato da parte della Roma, compagine che si trascina da troppo tempo in periodi involutivi che non passano affatto inosservati. Di Francesco ha avuto parecchie difficoltà a gestire un gruppo che, tra assenze dovute a infortuni e squalifiche e tra scadimenti di forma di parecchi ragazzi, si trova ora a essere obbligato a superare il turno nella delicata trasferta di Oporto. Qualora non dovesse riuscire nell'impresa, alla Roma si prospetterebbe una probabile bocciatura dell'allenatore che coinvolgerebbe inevitabilmente pure il settore dirigenziale, ultimamente molto contestato da parte della tifoseria giallorossa.

 

Napoli – Juventus 1 – 2
Francamente ho avuto l'impressione che, aldilà delle polemiche e le solite contestazioni che non aiutano mai nessuno, la gara del S. Paolo sia stata caratterizzata da una netta superiorità da parte del Napoli. Ciò significa che, se da una parte viene premiato il lavoro di Ancelotti, teso a innalzare il tasso tecnico-atletico e la personalità della squadra in questo tipo di competizioni, dalla parte opposta invece, dimostra in modo inequivocabile l'incapacità della Juventus di sapersi imporre con la giusta autorità. Non me ne vogliano i tifosi Juventini, ma è sembrato troppo evidente la differenza in campo e cioè: il Napoli sembrava che giocasse con una formazione di 11 uomini e non di 10, mentre la Juve sembrava che giocasse con una formazione ridotta a 10 giocatori invece di 11. Chiedo scusa per l'intreccio del paragone, ma spero di aver reso comprensibile il mio pensiero.
Si è visto un Napoli produrre gioco e portare costanti pericoli alla porta difesa da Szczesny e una Juve subire costantemente la supremazia degli azzurri Napoletani. Il risultato finale che, personalmente io giudico bugiardo, non cambia il mio giudizio. In ogni caso, qualsiasi fosse stato l'esito finale della partita di ieri sera, nulla sarebbe cambiato agli effetti della classifica, determinando in modo inevitabile l'ennesimo scudetto appannaggio della juve, ma che non renderà (tutto sommato) certamente orgogliosa la tifoseria juventina.
Si potrebbe ipotizzare un risultato completamente diverso se ambedue le formazioni non avessero subito le rispettive espulsioni, ma questa è la storia dei se e dei ma che non approda mai a certezze possibili. Di sicuro però mi sento di affermare che Ancelotti rispetto ad Allegri possa enunciare con diritto l'inconfutabile assioma e cioè: “meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora”.
Non me ne vogliano gli amici juventini ripeto, ma credo che questo modo di giocare non sia del tutto producente per sperare di conquistare la qualificazione ai quarti in champions. Secondo il mio modesto avviso, ieri Allegri avrebbe dovuto fare le prove generali per capire come aggredire la formazione avversaria in vista dell'impegno di champions e il Napoli sarebbe stato lo “sparring partner” più adatto simulando di avere di fronte l'Atletico Madrid e invece...
Vero è che il Napoli non è la squadra spagnola, ma quello che contava sarebbe stato lo spirito in campo e l'atteggiamento giusto per affrontare l'impegno di champions.
Con tutta franchezza dirò che la partita non mi è piaciuta proprio per questi motivi. Le polemiche le lascio agli altri.

Ho apprezzato di più il minuto di sosta al 13° per ricordare l'uomo DAVIDE ASTORI.

 

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