E' la bellezza del calcio, signori miei. La palla è rotonda, il campo da gioco è fatto da migliaia di millimetri, di rimbalzi sbagliati, di fili d'erba o di plastica, di un terribile magnifico caos. Ovviamente può esserci il dispiacere forte quando il risultato non arriva, ci si può arrabbiare vedendo i propri beniamini sbagliare un passaggio od uno stop. Ma proprio quella cultura sportiva che a volte urliamo ci manca, deve farci aprire gli occhi e guardare la partita nella loro interezza. 

Proprio noi italiani che abbiamo fondato per decenni il nostro concetto di gioco sulla sofferenza e le ripartenze, sul contropiede e su difese insuperabili, dobbiamo ricordarci che c'è una bellezza anche nel vedere la partita degli avversari. A volte calciatori dai nomi sconosciuti si ritrovano a correre per il campo dando tutto, inseguire ogni avversario, tentare rovesciate che forse non avranno il clamore mediatico di alcuni gesti dei Grandi Calciatori, ma che restano di bellissima fattura e impressi negli occhi di quei pochi innamorati delle squadre meno quotate.

Ieri durante Juve-Young si è vista la bellezza di chi gioca di squadra, di chi vede l'obiettivo diventare realtà, lo sente ad ogni minuto, ad ogni azione che si infrange sulle gambe dei propri compagni, a pochi centimetri dalla porta o sbattono sul palo strozzando le urla di gioia dei propri avversari.
Ed è bellissimo il gioco del calcio, e lasciando fluire tutta la rabbia per la sconfitta non resta che alzarci in piedi ad applaudire le gesta dei propri avversari. 

Si chiama Calcio, ed è bellissimo.