Da qualche anno la campagna acquisti del Torino è caratterizzata da una telenovela. Ricordiamo i numerosi giocatori che hanno assunto il ruolo di “Lepre” per correre davanti a tutti senza essere presi. In questo modo l’attenzione  veniva deviata sulle vicende di quel giocatore, dimenticando gli altri acquisti indispensabili. Ed oggi chi  ha assunto quel ruolo? Il nostro capitano Belotti. Belotti!? Proprio lui. Solamente che sussiste una differenza notevole con i suoi predecessori: Lui svolge un ruolo attivo, rifiuterà e accetterà, se il caso, una nuova società. Rifiuta un rinnovo inopportuno e tardivo, proposta dopo il tentativo di cessione allo Zenit da parte della società, poi respinge dal medesimo (secondo logica, a mio avviso). Belotti quest’anno conduce una sorta di battaglia da artefice del suo destino.

Servono forse i i capitali conseguenti ad una sua cessione per la campagna acquisti del Torino? Ebbene in alternativa si cedano quelli che già scalpitano per andarsene, e non da ieri. Se c’è bisogno di capitali, ecco come trovarli.

D’altra parte  se si decidesse di proporre il rinnovo a Belotti, per venderlo l’anno prossimo,  è perché quest’anno  la campagna acquisti verrebbe condotta a risparmio vendendo gli esuberi, magari a prezzo di saldo. Ottenendo forse un’ennesima squadra mediocre?

Tutti questi ragionamenti, non dimentichiamolo, riguardano una persona ed in particolare Andrea Belotti, capitano del Torino.  Leggendo certi commenti può sembrare che costui non sia considerato nel modo dovuto. Stiamo parlando di una persona corretta, che ha tenuto in piedi il Torino tante volte, e che potrebbe essere stufo di giocare in compagini di molto inferiori al suo valore, deprezzandosi e interpretando ruoli che non possono essere i suoi. Tutto questo dovrebbe ricordarsi chi lo critica  impietosamente e ingiustamente.

Un giocatore a cui sono state tappate le ali facendolo giocare nelle squadre che negli ultimi anni abbiamo visto. Mai una parola di lamentela sui compagni, sempre una partita dopo l’altra sacrificandosi per portare a casa quei punti salvezza che alla fine sono serviti. Ed ora viene trattato come un  pacco postale? Puoi andare, ci servono i  soldi. Rimani che ti vendiamo meglio l’anno prossimo…. E via dicendo. Molti tifosi e la Presidenza si meritano Belotti? Direi di no.

Ed ecco che lui si guarda attorno, ed è il minimo  che possa fare. Il Torino ed i suoi tifosi, dovesse andare via, secondo me, perderebbero un’ottimo capitano e giocatore, bravo si, ma male utilizzato. Se invece l’esimio nostro Presidente decidesse di creare le fondamenta di una buona squadra, ecco che Belotti sarebbe  un bel pezzo pregiato che consentirebbe un immediato salto di qualità. Invece l’allenatore gli chiede di andare con lui in battaglia sulla fiducia. Quanti allenatori ha cambiato il Torino negli ultimi anni. E Belotti è sempre rimasto, giocando partite rocambolesche, aiutando Sirigu a tener unito il gruppo.

Nel nuovo Torino servirà un uomo spogliatoio, un centravanti ed un capitano. Un capitano che sappia salire al Colle di Superga per leggere degnamente i nomi degli Invincibili. Ce lo abbiamo già un capitano cosi, vogliamo darlo via per quattro soldi? O vogliamo dargli le risposte che lui cerca: una squadra degna del nome che porta?