La 9 a Lukaku rappresenta l’ultimo atto di una vicenda iniziata non bene, gestita grossolanamente e conclusa nel peggiore dei modi.
Ha ragione Massimo Moratti quando afferma: “hanno voluto fare i duri con lui”. E sono parole sante quelle pronunciate dall’ex Patron nerazzurro, perché peggio di così “un capitano” non poteva essere trattato.  In queste ore  sul web la tifoseria nerazzurra si sta facendo sentire  con tutta una serie di frasi del tipo:  anche i grandi amori finiscono; ora Icardi avrà capito che se ne deve andare dall’Inter. Oppure: Icardi se ne deve fare una ragione.

Certo, tutti nella vita  non solo quella sportiva,  siamo stati lasciati almeno una volta; ma quando si convive sotto allo stesso tetto, non si porta l’amante in casa, e lo si riceve in pompa magna
La maglia n 9 appartenuta ad Icardi per cinque anni  ed impreziosita dalla fascia di capitano non doveva essere assegnata a nessun altro fino a quando il giocatore fosse rimasto in casa Inter.  Perché  l’argentino, checché se ne voglia dire, fa ancora parte della famiglia nerazzurra, tanto è vero che per quanto riguarda la parte atletica, si allena regolarmente insieme alla squadra nella casa di Appiano Gentile. Mentre viene escluso dalle esercitazioni tattiche per ragioni cosiddette di “spionaggio sportivo”, perché  Antonio Conte non vuole che Icardi  prenda conoscenza degli schemi di gioco sviluppati dalla squadra. Inoltre l’attaccante argentino come è noto è stato incluso nella lista ufficiale della squadra nerazzurra  che disputerà il prossimo  Campionato, mentre è stato escluso da quella consegnata all’UEFA per la disputa della Champions.

Insomma, se qualcuno in casa Inter pensava che assegnando la 9 a Lukaku avrebbe messo fine alla vicenda Icardi  si è sbagliato di grosso; non solo, ma c’è il rischio concreto che il fatto possa andare ad ingrossare il fardello di prove che via via si sono accumulate in questi mesi e che potrebbero essere utilizzate dall’Entourage di Icardi per intentare una causa per Mobbing nei confronti dell’Inter. In proposito, recentemente Paco D’Onofrio, avvocato di valenza Internazionale, si è espresso sull’argomento e ha fatto intendere che lo sviluppo della situazione  fra il giocatore e l’Inter sta andando sempre più verso la direzione di un accumulo di prove che cominciano a giustificare e a rendere sempre più fattibile una eventuale querela della Società nerazzurra per Mobbing.

Staremo a vedere come si evolverà la situazione e soprattutto come si concluderà il mercato, perché a questo punto lo scenario che si configura è quello che l’Inter ha assoluto bisogno di vendere, e di realizzare una corposa plusvalenza di bilancio per rientrare dal grosso esborso di denaro che ha dovuto sostenere per l’acquisto di Lukaku;  e l’unica possibilità vera è quella della cessione di Icardi, che figura a Bilancio per una somma irrisoria di 2,4 milioni di euro. Per cui l’ex capitano diventa  probabilmente l’unica ancora di salvezza per chiudere l’enorme buco di bilancio che si è determinato. Anche perché oltre ad Icardi, altri giocatori da vendere per realizzare una plusvalenza non ce ne sono, a parte Joao Mario che comunque con una valutazione che si aggira sui 18 milioni non porterebbe quasi nessun plusvalore. Inoltre è inutile ricordare che  giocatori come Nainggolan e Perisic, che potevano portare nelle casse nerazzurre dei bei soldini, sono stati in pratica svenduti come ferri vecchi.  Il primo è stato dato in prestito al  Cagliari  per 1,5 milioni d’euro (un terzo dell’ingaggio percepito dal giocatore), con la restante parte di 3 milioni che  continuerà a gravare sul bilancio dell’Inter.  Mentre Perisic sta per andare in prestito oneroso al Bayern di Monaco per  la modica somma  di 3 milioni d’euro – con diritto, ripeto diritto di riscatto a favore della Società tedesca pare di una trentina di milioni; somma che probabilmente non verrà mai pagata dal Bayern per un giocatore che nel Febbraio dell’anno prossimo compirà 31 anni!

Quindi il tanto vituperato Icardi, “schiaffeggiato” pubblicamente fino al limite del dileggio, può diventare una sorta di salvatore della patria  o  meglio dire salvatore del bilancio dell’Inter.  
E adesso il gioco si fa veramente duro, perché Icardi che lo scorso anno veniva valutato intorno ai 100 milioni (c’era una clausola rescissoria  per l’Estero di 110 milioni) oggi non vale più di 40-50 milioni. Non solo ma bisogna trovare una Società che sia in grado di mettere il contante sul piatto.  Ed allora, come nella scena della più classica commedia all’italiana, la vicenda Icardi non si può che concludere con la sua cessione, all’attuale prezzo di saldo,  e alla squadra più nemica dell’Inter che esista sulla faccia della terra e che risponde al nome quasi impronunciabile (per i tifosi nerazzuri) di: JUVENTUS.