Non nascondiamoci dietro un dito e ricordiamo che il signor Mariani è l'arbitro del doppio match di Coppa Italia del 2022, quando le sue decisioni furono contestate dal Diavolo sia all'andata che al ritorno. C'era stato, in particolare, un gol annullato ai rossoneri per un fuorigioco di posizione non influente. La sua designazione, pertanto, appariva come un segnale di malaugurio, unitamente alla presenza forzata di Mirante, ormai un allenatore aggiunto dei portieri, come il Valerio Fiori nell'ultimo periodo rossonero.
In ogni caso, a scanso di rquivoci, l'arbitraggio di Mariani non è stato da censurare per l'espulsione di Thiaw, quanto per i continui contrasti giudicati a lungo fallosi a favore della Juventus, a fronte di un'evidente generosità, anche disciplinare, nei confronti dei bianconeri. Dopo si è messo ad ammonire, ma comunque non in maniera tale da arrivare al doppio giallo o creare il rischio di arrivarci. Ne ho viste anche di peggio nella mia vita da parte degli arbitri e riconosco che questo arbitro, sorridendo di continuo a tutti come un amicone, evita di incattivire gli animi. Ma si può dire che i signor Mariani è stato all'altezza dei timori. Bah... non sarà fortunato con il Milan, ma proprio per questo le avversarie si fregano le mani dalla soddisfazione quando viene designato per dirigere i rossoneri.
Il primo tempo stava scorrendo in maniera equilibrata, con il Milan che attaccava per tenere dietro la Juventus, sapendo di avere in porta Mirante, la cui affidabilità in un evento agonistico era ancora da verificare. Come notava l'eccellente commentatore Stramaccioni, la Juventus faceva scorrere la palla in avanti nell'intento di cogliere i difensori rossoneri fuori posizione.
L'unica palla gol del match era stata per Giroud, che aveva sfruttato la schiena morbida ed era andato al tiro con una torsione delle sue. La conclusione del mastro di chiave francese, letale per la rapidità del movimento, era stata intercettata dal guardiano di porta della società torinese. Pulisic non era stato abbastanza reattivo da mettere in porta una palla accessibile che gli rotolava davanti attraversando lo specchio della porta. Come segnalato su, il signor Mariani aveva tenuto dietro il Milan fischiando fallo per qualsiasi contrasto avesse un minimo sindacale di contenuto agonistico, lasciando però che gente come Gatti mordesse di continuo caviglie e ogni quanto altro gli cascasse a tiro di scarpone. Diciamo che è stato un arbitraggio doppiopesista
Seguiamo, comunque, in diretta uno dei momenti topici del match. Scoccato il quarantesimo, McKennie aggira Thiaw sulla sua mezza destra. Il tedesco valuta bene la pericolosità della posizione in cui si infilerebbe l'avversario, ma non valuta bene la lontananza dei compagni dall'azione. E' convinto, in sostanza, di spendere un cartellino giallo, ma questa valutazione è errata e prende il rosso. La situazione è simile a quella di Tomori contro il Chelsea un anno fa, con due positive differenze. La prima è che tutto si svolge fuori area, quindi non c'è rigore. La seconda è che Pioli in questo frangente è reattivo e non aspetta un quarto d'ora per correggere la squadra, ma manda subito in campo Kalulu per Pulisic. La Juventus, infatti, cerca opportunamente di battere il ferro quando è caldo, ma invano perché il Milan è stato veloce a ricompattarsi. Si va, quindi, al riposo in parità.
Fino al minuto 60, si è visto che l'espulsione di Thiaw non ha compromesso nulla. Il Milan giocava in salita, ma era stato riequilibrato dall'ingresso di Kelulu, quindi era in grado di attaccare e di difendersi quando lo facevano le Zebre. La partita rimaneva una di quelle destinate a essere decise da un episodio, con qualche probabile chance in più per i bianconeri nel finale, nel momento in cui, di solito, si fa sentire la fatica di chi ha corso in 10 contro 11.
Al suddetto minuto 60, però, c'èra l'episodio che spaccava il match. Pioli decideva di immettere forze fresche per il rush finale, inserendo Krunic al posto di Adli e Jovic al posto di Giroud. Per onestà, chi scrive deve riconoscere che non si è preoccupato, perché Krunic è un giocatore di rendimento e si è sempre fatto trovare pronto. Quanto a Jovic, Giroud alla sua età non può reggere la carretta ogni 3 giorni per 90' e viene ancora spremuto dalla propria nazionale. Se hai Jovic, che resta nel giro della nazionale serba, non puoi ignorarlo solo perché Giroud è troppo prezioso. Devi utilizzare il serbo proprio per far rifiatare un giocatore prezioso come il francese.
Il problema è che il bosniaco è apparso inspiegabilmente fuori partita, quasi imbambolato, se non incapace di intendere e di volere, calcisticamenta parlando, com'è ovvio. Ha subito fatto rizzare i capelli in testa ai tifosi che ne hanno, servendo un assist agli avversari proprio al limite dell'area di rigore. Pochissimo dopo non ha seguito l'azione che ha portato Locatelli a vedere lo specchio della porta all'altezza dei 20 metri. Ma quando l'ex-rossonero ha scoccato il tiro, è intervenuto ugualmente a deviare goffamente con la coscia un pallone che dava la netta impressione di andare fuori (e comunque c'era Mirante che stava seguendo la traiettoria dell'ordigno). La deviazione spiazzava il portiere ed era l'ultima occasione in cui si vedeva o sentiva nominare Krunic. Uno scempio, che ha reso inutile la presenza di un centravanti fresco e anche l'entusiasmo di Romero, subentrato più avanti.
Alla fine della fiera, il Milan ha giocato 50 minuti, solo di tempi regolamentari, in 10 uomini, diventati di fatto 9 con l'ingresso dello sconcertante Krunic. Nonostante ciò, la Juventus ha centrato lo specchio della porta con un tiro pulito solo a 10 minuti dalla fine, quando Mirante ha parato con bella reattività, dimostrandosi una nota lieta della serata. Nel finale, Allegri si è strappato le vesti di dosso rimanendo, se non in canotta, quantomeno in camicia per il nervosismo. E questo nonostante la superiorità numerica, la nefasta presenza di Krunic e il vantaggio.
Tutto ciò ci dice che il Milan è stato sul pezzo anche con un direttore di gara (magari inconsciamente) doppiopesista, in 10 contro 11 e in svantaggio. Diciamolo che, per fare risultato contro la Juventus con questi handicap, occorreva che Nostro Sigore fosse del Milan. Questo è un dato positivo. Andato giù, il Diavolo ha tenuto lo svantaggio minimo, che quantomeno lo consegna ai prossimi impegni con morale intatto. Anche questo è un altro dato positivo.
Però i rossoneri sono andato giù traditi proprio da chi è da sempre considerato una carta molto affidabile (anche da chi scrive), pur non essendo un fenomeno. E questo è un problema da risolvere, al di là dei 3 punti persi, che in uno scontro diretto non vanno mai considerati scontati. Krunic, infatti, è in fase di uscita, deluso perché la società non ha intenzione di svenarsi per trannenerlo. Ma è anche un giocatore che Pioli considera un elemento strategico e non rinuncerà a schierarlo. Il problema va risolto e Krunic deve riprendere a pedalare con convinzione e concentrazione, per evitare sprofondi improvvisi nei momenti decisivi. Sembra paradossale, ma a volte le stagioni passano proprio dai piedi di giocatori come il bosniaco.
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