Un allenatore differente. E un personaggio particolare. Jürgen Klopp è, insieme al CT della Germania Joachim Löw, il tecnico tedesco più conosciuto al mondo.
Il manager del Liverpool, due volte campione di Germania con il Borussia Dortmund e finalista nel 2013 in Champions League con i gialloneri, ha segnato il calcio tedesco dell’ultimo decennio. Klopp era, come lui stesso si è definito, un giocatore di seconda divisione di medio livello. Il suo passaggio da calciatore a tecnico è avvenuto quasi dalla sera alla mattina.
Pochi giorni prima di essere nominato allenatore, era ancora in campo come giocatore del Mainz. La squadra stava lottando per la salvezza e il tecnico fu esonerato. Inaspettatamente i vertici del club scelsero Klopp come nuovo manager, per portare la formazione biancorossa fuori dalla zona retrocessione, anche se Jürgen non aveva il patentino. Nonostante questo, Klopp, il giocatore del Mainz con la migliore conoscenza tattica, riuscì a raggiungere l’obiettivo.
Il suo inizio in panchina fu veemente, la squadra vinse sei dei primi sette match e alla fine ottenne la salvezza in 2 Bundesliga. In realtà Klopp doveva essere una soluzione temporanea, alla fine è rimasto al Mainz per sette anni.” “Rivoluzionaria è l’intensità con cui Jürgen Klopp faceva e fa giocare a calcio. Un calcio che toglie le energie, che richiede ai suoi il massimo sotto il profilo fisico. Rivoluzionaria è anche la convinzione con cui nel 2008 a Dortmund l’allenatore ha puntato su Neven Subotić e Mats Hummels, in quel momento entrambi 19enni: formavano la coppia centrale più giovane della Bundesliga.. Il primo lavoro del tecnico è stato quello di ringiovanire la rosa a propria disposizione. Attorno allo storico capitano Sebastian Kehl, ha costruito un "esercito" di giovani fortissimi.
Dal vivaio del club ha promosso Mario Gotze ('92), Marcel Schmelzer ('88), Kevin Großkreutz ('88) e İlkay Gündoğan ('90); a pochi euro ha invece portato in giallo-nero alcuni dei più interessanti giovani: Neven Subotic ('88), Robert Lewandowski ('88), Marco Reus ('89), Mats Hummels ('88), e Sven Bender ('89). Alla faccia della poca esperienza. Il gruppo ha iniziato a seguire alla lettera le istruzioni di Klopp, che ha plasmato una squadra bella ed efficace.

La compagine tedesca dà vita ad un calcio totale, basato su di un modulo tattico ben definito: 4-2-3-1. Gli esterni sono il fulcro del gioco di Klopp, tanto in offesa quanto in difesa. La loro velocità ed imprevedibilità permette da un lato di aprire qualsiasi difesa, dall'altro di chiudersi rapidamente. Ne sa qualcosa il Real Madrid di Mourinho, schiantato al Westfalenstadion ed inchiodato su un fortunoso 2a2 (per gli spagnoli) al Bernabeu. Il portiere, Weidenfeller, sebbene non sia un fuoriclasse del ruolo sa comandare la difesa. I compagni hanno totale fiducia in lui, così come il tecnico. La coppia di difensori centrali è un perfetto misto di potenza e tecnica. Subotic è insuperabile sulle palle aeree, Hummels ha tempismo e piedi dolcissimi per essere uno stopper. Sulle fasce Schmelzer e Piszczek sono due mastini, chiedete ad Angel Di Maria e Cristiano Ronaldo, in difficoltà per tutti i 180 minuti contro i tedeschi. Davanti alla difesa due molossi, Kehl e Bender. Sono loro a dare equilibrio alla squadra e, allo stesso tempo, i primi a far partire l'azione. Hanno due polmoni infiniti, grande grinta, ma anche visione di gioco e lungimiranza tattica. Klopp chiede ai due di essere una diga difensiva, ma anche di far partire l'azione. La palla passa sempre dai loro piedi, in ogni azione.
La tranquillità con cui giocano i due mediani è direttamente proporzionale alla qualità dei quattro uomini che hanno il compito di offendere. A destra gioca Marco Reus, squisito mix di corsa e tecnica. Il giovane tedesco è uno dei "ragazzini terribili" di Klopp. Ha pedi sopraffini, intelligenza tattica ed uno spietato senso del goal. Non è solo un trequartista bravo con i piedi, sa inserirsi come pochi al mondo. In attacco aveva Robert Lewanwdoski attaccante devastante che concretizza il gioco della squadra. 

L'8 ottobre 2015 viene ingaggiato dagli inglesi del Liverpool per sostituire l'esonerato Brendan Rodgers,firmando un contratto triennale da sette milioni di euro all'anno e al momento del suo approdo la squadra si trova al 10º posto con 12 punti in classifica. Fa il suo esordio con i Reds il 17 ottobre, pareggiando per 0-0 sul campo del Tottenham. Al termine della stagione il Liverpool chiude il campionato all'8º posto, mancando la qualificazione alle competizioni europee, mentre in Europa League raggiunge la finale, dove viene però sconfitto per 1-3 dal Siviglia. Nella stagione successiva porta il Liverpool al 4º posto in campionato, qualificandosi ai preliminari di Champions League, mentre nelle coppe nazionali viene eliminato per mano di Southampton e Wolverhampton.
Al terzo anno sulla panchina dei Reds, la squadra giunge a sorpresa in finale di Champions League per la prima volta dopo 11 anni, grazie soprattutto al rendimento offensivo che fissa il nuovo record di reti realizzate nella competizione. Tuttavia in finale il Liverpool perde per 1-3 contro il Real Madrid a causa di due errori del portiere Loris Karius. In campionato la squadra di Klopp termina nuovamente al 4º posto. Questa forse é una stagione memorabile per il Liverpool e per Klopp dopo l'impresa di questa sera contro il Barcellona. Una delle imprese che rimarrà nella storia del calcio dopo il 3 a 0 dell 'andata, il Liverpool vince 4 a 0 ad Anfield con doppietta di Origi e Wijnandulm e annienta il Barcellona di Messi.
Non dimentichiamoci che mancavano Salah e Firminio. In Premier League si giocherà fino alla fine la vittoria del campionato contro il City vista la poca differenza di punti tra le due squadre. Klopp si è dimostrato un grandissimo allenatore ed è in questo momento il migliore al mondo.
Il nostro calcio deve ripartire da uno come lui, con il suo calcio totale. Farei salti mortali per portare uno come lui in serie A... Complimenti davvero!