Ha avuto una crescita pazzesca negli ultimi anni, confermandosi uno degli idoli della tifoseria partenopea e guadagnandosi il rispetto di tutta Europa sul campo, ma attirando anche su di sé l’attenzione di club come Barcellona, Manchester United e Real Madrid.
Quella che stiamo per raccontarvi è la splendida storia di Kalidou Koulibaly, un giovane ragazzo franco-senegalese che aveva il sogno di giocare a calcio. Ma andiamo con ordine.
Koulibaly esordisce nel Saint-Dié, squadra della sua città, nella quale il giovane Kalidou è nato e cresciuto calcisticamente per poi trasferirsi nel settore giovanile del Metz, dove vince un trofeo di categoria: la Coppa Gambardella. E’ proprio qui che alcuni osservatori della prima squadra si accorgono di lui ed immediatamente il difensore viene portato in prima squadra, dove esordirà in Ligue2 nella partita contro il Vannes. Koulibaly giocherà per due anni al Metz segnando un solo gol in 41 presenze nella serie cadetta francese. Il fisico e l’esplosività, portano il Genk su di lui, che sborserà 1,2 milioni per strapparlo alla squadra francese. Kalidou fatica ad ambientarsi ma riesce a trovare poi il suo spazio e a prendersi il posto da titolare. In questa stagione esordirà in Europa League e addirittura vincerà la Coppa di Belgio contro il Cercle Brugge. Tutto sembra procedere tranquillo nella vita di Koulibaly, specie dopo il secondo anno in forza alla squadra belga. Ma le sue prestazioni iniziano ad avere una certa visibilità e si fiondano su di lui il Manchester United e il Monaco. A spuntarla però è il Napoli, che ufficializza il suo acquisto nell’estate del 2014 per una cifra che si aggira intorno agli 8 milioni, poiché la cessione di Federico Fernandez era ormai annunciata: decisiva sarà la volontà di Benitez, dirà poi Kalidou dopo il suo arrivo!E’ proprio qui che la vita di Koulibaly sembra avere una piccola svolta. Ma facciamo un passo indietro.

Il primo anno è a due facce per il difensore: nella prima Kalidou mette in mostra nuovamente le sue doti di difensore veloce e forte, prendendosi il posto da titolare ai danni di Britos. Ma il campionato Italiano richiede competenza tattica e in questo Koulibaly sembra non riuscire a crescere. Il Napoli termina quinto in campionato con più di 70 gol subiti, il difensore viene scaricato e messo in vendita.Ma se non tutti i mali vengono per nuocere, è il caso di Koulibaly, perchè ormai quasi scaricato, ormai andato via Benitez, il Napoli ufficializza l’acquisto del nuovo allenatore… pardon… “maestro”, che di nome fa Maurizio e di cognome Sarri. Quest’uomo cambierà radicalmente la carriera e la vita di Kalidou Koulibaly, in cui vede un potenziale tutto da esprimere. “Bisogna prima non prenderle e poi farli”, avrebbe detto il rivale di quel maestro. Ebbene, il buon Sarri farà un lavoro sul giovane Kalidou che sarà pazzesco: la difesa a zona, il duo con Albiol, il palleggio, lo spazio, l’intelligenza tattica. Sarebbe stato lui il difensore moderno: lo disse Sarri ed oggi i risultati si stanno vedendo perchè negli “anni del comandante”Koulibaly è stato non solo il perno di una difesa fortissima, ma anche il primo uomo a gestire la manovra degli azzurri: l’asse Koulibaly-Jorginho-Hamsik era ormai la base per l’inizio della manovra.Il prezzo dal 2015 sale a dismisura, e il difensore franco-senegalese diventa idolo della tifoseria azzurra: il feeling diventa fortissimo nella notte del 22 Aprile, quando Koulibaly segna il gol che decise la partita di Torino: romantico l’abbraccio con Sarri, strappalacrime la sua esultanza a fine partita e commovente la reazione dopo la partita di Firenze. Koulibaly stava per coronare il sogno di tanti tifosi del Napoli con quella incornata, ma 91 punti non sono bastati.

Con la fine del campionato scorso, si è parlato di cessione al Chelsea, squadra nella quale sono approdati Sarri e Jorginho. Kalidou invece non ha esitato a firmare il rinnovo col Napoli“No grazie, Napoli è casa mia”. E così diventa pupillo anche di Carlo Ancelotti, che se ne innamora totalmente: genio delle coppe e del turnover, l’allenatore non fa a meno del difensore nemmeno una volta: sono tutti forti, ma solo uno indispensabile, proprio lui!Nonostante il modo di difendere sia cambiato (dalla zona alla marcatura ad uomo), Koulibaly ha trovato la sua dimensione anche in questo Napoli, che mette in risalto non solo le sue indiscusse doti fisiche, ma anche quelle tecniche. C’è chi ha l’ha paragonato a Thuram, quest’ultimo ha persino detto che può diventare più forte! E chissà che Lillian non abbia ragione, perchè nell’ultimo mese Koulibaly se l’è vista con l’attacco formato da Salah e Firmino e poi quello formato da Mbappé e Neymar. Ed è proprio nella partita col Psg, che Kalidou si è consacrato definitivamente al grande palcoscenico europeo: stratosferico prima annullando tutte le avanzate provenienti dal suo lato di Neymar e poi l’intervento perfetto: puntato dall'”enfant prodige”, Mbappé, con una prateria alle spalle: postura del corpo perfetta, si accompagna sull’esterno del campo e poi ci mette il gambone al momento giusto e nel posto giusto: è contropiede. Per molti fermare questi mostri, ai giorni d’oggi è un incubo, per Koulibaly no! Lui anche ha “un cuore a parte”, come direbbe Lele Adani: il cuore che ha donato a Napoli e al Napoli. Lo ha detto recentemente: “Quando lascerò questa città piangerò”, ed è probabilmente questa la frase che identifica l’uomo, il calciatore e il simbolo che è Koulibaly, ma che va a completare un puzzle bellissimo di una storia bellissima che ora merita il finale perfetto e chissà che Kalidou non ci pensi di nuovo… lui, il gigante azzurro!

Kalidou Koulibaly e' anche campione di solidarietà: 
è stato immortalato infatti nei pressi di alcuni semafori ad Agnano mentre regalava dei giacconi ad alcuni connazionali per aiutarli a proteggersi dal freddo. Un gran gesto quello del centrale senegalese, fatto lontano dalle telecamere, ma comunque ripreso da un attento tifoso partenopeo, ma questo dimostra che il grande Kalidou e piu' uomo di quanto un critico possa giudicarlo in campo!