"Incontrerai sempre persone che cercheranno di sminuire i tuoi successi. Cerca di non essere tu il primo a farlo". Michael Crichton 

Ci sono calciatori che vengono scoperti dal Milan e poi rendono al meglio altrove. Posso portare l'esempio di tre calciatori come Patrick VieiraEdgar Davids Yoann Gourcuff. Patrick Vieira giocò nel Milan una sola stagione, nel 1995-1996. Arrivò al Milan giovane. Il classe 76 senegalese naturalizzato francese, centrocampista, al Milan giocò complessivamente 5 presenze, di cui 2 in Serie A, 2 in Coppa Uefa e 1 in Coppa Italia realizzando 0 reti. Vinse anche un campionato con il Milan con Fabio Capello in panchina, ma a livello di prestazione individuale  diede il meglio di sé all'Arsenal, dove divenne leader e capitano dei gunners con Wenger in panchina e restò per 9 anni. Anche con la Juve e con l'Inter si fece valere ma il suo periodo più florido lo ebbe sicuramente con i Gunners. 

Edgar Davids, classe 1973, olandese ma nato in Suriname, giocò nel Milan nel 1996/97 fino a dicembre del 1997. Arrivò in una annata disgraziata con Tabarez in panchina, che poi fu esonerato e fu sostituito da Arrigo Sacchi. Quel Milan arrivò undicesimo e Davids collezionò 19 presenze in campionato complessivamente, 7 in coppa italia, 4 presenze in Champions League condite da 1 gol e 1 presenze in supercoppa italiana. Non vinse nulla in rossonero. Con la Juventus, ma anche con l'Inter successivamente, diede sfoggio delle sue migliori perfomance a centrocampo. Con i bianconeri restò dal dicembre del 1997 fino a gennaio del 2004. 

Yoann Gourcuff, classe 1986, francese, trequartista, giocò nel Milan per due stagioni, nel 2006/2007 e nel 2007/2008. Fece vedere sprazzi di talento ma non emerse del tutto. Con il Milan complessivamente tra campionato, coppa italia e Champions League collezionò 54 presenze e 3 reti. Tuttavia al suo meglio lo si è visto solo al Bordeaux, dove incantò e vinse da protagonista la Ligue 1 nel 2008/2009, oltre a due Supercoppe di Francia sempre con i girondini, per poi perdersi nella sua carriera anche per via di molti infortuni e di un carattere troppo fragile e di difficile comprensione. Con il Milan vinse 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa del mondo per club.  

Ci sono poi calciatori che nel Milan hanno avuto il loro più florido e importante periodo a livello individuale. Prestazioni super, di grande livello, che poi però non sono riusciti a ripetere in altre squadre. Sono stati al Milan con massimo splendore. Hanno dato al Milan il loro meglio delle loro carriere da calciatori. Anche qui posso portare tre esempi, ovvero Ricardo izecson Dos Santos Leite detto Kakà, Stephan El Shaarawy e Jeremy Menez.

Ricardo Kakà, classe 1982, brasiliano, trequartista, al Milan diede il suo meglio. Nemmeno nel Real Madrid riuscì a deliziare la platea come fece al Milan. Arrivò come una promessa giovane per 8.5 mln dal San Paolo come alternativa a Manuel Rui Costa, ma si consacrò ai massimi livelli in rossonero conquistando subito la titolarità. La sua prima venuta al Milan fu epica. La seconda venuta fu buona ma non esaltante come la prima volta. Kakà giocò nel Milan dal 2003/2004 fino al 2008/2009 e dopo essere stato al Real Madrid tornò al Milan e restò una stagione, nel 2013/2014. Con il Milan vinse uno scudetto, una Supercoppa italiana, 2 Supercoppe europee, 1 Champions League e 1 coppa del mondo per club. Il tutto nella sua prima esperienza in rossonero, con il quale vinse anche un Pallone d'oro e un Fifa World Player. In Serie A, con il Milan, nel periodo che va dal 2003 al 2009 in 193 presenze segnò 70 reti. Invece nel 2013/2014, sempre in A in 30 presenze realizzò 7 reti. In totale, comprese coppe e supercoppe, con il Milan Kakà collezionò 307 presenze e 104 reti. 

Stephan El Shaarawy, italiano di origini egiziane,attaccante classe 1992, al Milan ha avuto il suo momento migliore. Ha giocato con i rossoneri dal 2011/2012 fino al 2014/2015. Tra campionato, coppa italia e Champions League realizzò 27 reti in 102 presenze. Con il Milan vinse una Supercoppa italiana nel 2011 anche se non giocò. In particolare si esaltò e diede sfoggio del suo meglio nell'annata del 2012/2013. In un Milan giovane e modesto, che aveva ceduto sia Ibrahimovic che Thiago Silva, lui divenne leader e trascinatore sfornando prestazioni epiche e gol memorabili come una serpentina in Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo che lo vide fare uno dei gol più belli della sua storia rossonera. In quella annata in A fece 37 presenze e 16 reti. In quell'annata si mise davvero il Milan sulle spalle.

Jeremy Menez, francese, classe 1987, nel Milan ha fatto vedere il suo massimo splendore calcistico. Era uno dei calciatori più talentuosi della rosa messa a disposizione di Filippo Inzaghi. Un blitz di Adriano Galliani, a quel tempo amministratore delegato del Milan e Filippo Inzaghi a Ibiza, che era allenatore di quel Milan  convinsero il francese, che era a parametro zero e si era svincolato dal Psg, a sposare la causa del diavolo rossonero. Nel 2014/2015 l'annata fu deludente per il Milan ma positiva per Menez. Lo ha dichiarato anche lui stesso affermando che è stato un calciatore che per rendere al meglio ha bisogno di sentire massima fiducia. Dichiarò che in allenamento era forte come Kakà ma poi nelle partite aveva qualche pausa. Filippo Inzaghi ebbe l'idea vincente di metterlo centravanti, ruolo che non aveva mai fatto nella sua carriera, poichè era un trequartista o un esterno d'attacco. Decisione vincente perchè Menez, come lui stesso ha dichiarato, al Psg e al Milan ha fatto vedere il suo meglio. Con i rossoneri complessivamente tra campionato e coppa italia, in due stagioni, quella del 2014/2015 e nel 2015/2016 fece 47 presenze e 20 reti. Da ricordare individualmente per Menez l'annata 2014/2015 dove in A  fece 33 presenze e 16 reti. Quel Milan arrivò decimo, ma Menez non deluse e tutto sommato al Milan ha lasciato un buon ricordo, anche se la seconda annata in rossonero non fu come la prima anche per via di un infortunio, e in A fece 10 presenze e 2 reti,mentre in Coppa Italia 2 reti e 2 presenze. Tuttavia il miglior Menez, parole sue, se lo sono gustati i tifosi rossoneri. Non vinse trofei al Milan ma a livello individuale Menez incantò come un gol di tacco che fece contro il Parma in A che resterà negli annali del calcio.

Kakà, El Shaarawy e Menez, al Milan hanno dato il loro meglio. Ed è giusto riconoscere loro tutto questo.

"Penso che Dio abbia previsto una strada per ognuno di noi, ma questo non ci esime dallo scegliere, dal prendere le nostre responsabilità". Kakà 

"Rino Gattuso appena si è accorto delle prime aggiustatine alle sopracciglia ha cominciato a cazziarmi di brutto: "tu devi solo pensare solo a giocare, hai capito?" El Shaarawy 

"San Siro è un posto pazzesco, è come un bufalo che ti fiata addosso per 90 minuti. Dal campo lo senti tantissimo. E sa io allora cosa faccio? Semplice: pedalo, vado a mille, inseguo tutti i palloni, perché la gente alla fine è questo che vuole". El Shaarawy 

"Ero come Kakà, mi sono cullato sul talento. Mentre dormivo sognavo il calcio". Menez, detto anche FenoMenez​​​​​​​​​​​