Maurizio Sarri a fine gara ha snocciolato i dati forniti dall’Uefa a proposito dell’attacco della Juve: 28 tiri verso la porta della Lokomotiv Mosca e 8 occasioni da goal. Roba da non credere! 
Fabio Capello che in quel momento stava interagendo col tecnico bianconero si è lasciato andare dicendo: ”Devono aver visto un’altra partita”.
A parte questo simpatico siparietto, la partita dello Stadium ci ha fornito molte risposte e ha fatto chiarezza su certe caratteristiche tecniche dei tre attaccanti  bianconeri, che negli ultimi tempi hanno riempito le pagine di tutti i giornali. Mi riferisco al ballottaggio Dybala-Higuain, all’eventuale impiego di CR7 come centravanti classico e alla contemporanea presenza in campo dei tre giocatori.

Dybala nel primo tempo contro la Lokomotiv è stato schierato come centravanti e ha confermato di non avere le caratteristiche della prima punta. Come al solito ha giocato sulla trequarti campo, cercando il dialogo con i compagni, ma quasi mai è andato in area a chiudere l’azione. La Joya non fa i movimenti che deve fare una punta centrale e non dà profondità al gioco della squadra.
La Juve ha sbattuto per tutto il tempo contro il muro dei difensori russi, con un possesso palla fatto di prolungati palleggi per linee orizzontali al limite dell’area e senza mai trovare un pertugio o liberare un uomo negli ultimi sedici metri. 
Di questa situazione ne ha sofferto anche Cristiano Ronaldo, che con Dybala in quella posizione aveva il compito di andare a concludere l’azione in area, cosa che il portoghese ha provato a fare in un paio di occasioni ma con scarsi risultati.
E non c’è da stupirsi se il fenomeno portoghese abbia disputato una delle sue peggiori partite della stagione, perché lui preferisce partire dalla  fascia laterale (preferibilmente a sinistra) e andare verso il centro da dove di solito cerca il tiro con il destro il suo piede migliore. Ronaldo non è un centravanti e in vita sua non lo ha mai fatto. Al Manchester è nato come ala destra, poi al Real ha continuato a fare l’ala e nel corso degli anni è stato spostato sulla fascia sinistra per fargli sfruttare al meglio come dicevo sopra il piede destro. In tutta la sua carriera ha sempre giocato avendo davanti a lui un centravanti classico come riferimento (Benzema, ecc.).

La musica è cambiata nella  ripresa, quando è entrato Higuain, che ha ridato profondità al gioco e ha permesso alla squadra di ritrovare le distanze giuste fra i reparti. E il primo a beneficiarne è stato proprio Dybala che tolto dall’impaccio di dovere andare a concludere in area di rigore e liberato dalle grinfie della marcatura assillante al quale lo hanno sottoposto i difensori russi, ha cominciato a sprigionare tutta la sua straordinaria classe che è culminata con il magnifico tiro a giro dal limite che ha fruttato il pareggio bianconero e poi col successivo Tap in che ha dato la vittoria alla squadra. 
Gonzalo Higuain, per le caratteristiche tecniche di Dybala e CR7, risulta imprescindibile per il gioco offensivo della Juve. Il Pipita è l’unico vero centravanti della squadra ed è l’unico che conosce alla perfezione i movimenti che sono richiesti ad una punta centrale, e  soprattutto interpreta magnificamente i dettami tattici previsti da  Maurizio Sarri per il gioco offensivo.

Dybala con ogni probabilità non verrà più schierato come punta centrale, a meno che non si giochi sulle ripartenze, dove pur non essendo velocissimo comunque può liberare la sua facilità di corsa e sorprendere le difese avversarie come è successo nella partita di San Siro contro l’Inter nell’azione della rete iniziale. Ma lui per mettere in luce la sua classe eccezionale ha bisogno di spazio, non deve sentire il fiato grosso del difensori avversari che gli ringhiano sul collo, e ha bisogno di partire da lontano per andare al tiro dal limite dell’area col suo sinistro  che in quanto a potenza e precisione è senza dubbio uno dei migliori al mondo. Se fossi chiamato a scegliere il ruolo perfetto per lui lo schiererei sempre come trequartista, quasi mai come seconda punta, mai come prima punta.

Certo ora la palla passa a Maurizio Sarri, perché l’organico bianconero è zeppo di trequartisti, con Ramsey in prima fila, Bernardeschi in avanscoperta, e Bentancur, schierato proprio in quel ruolo contro  la formazione russa; per cui non sarà facile scegliere e prendere le decisioni.


Chiusura proprio sul Tecnico bianconero, che a fine gara ha parlato di stanchezza della squadra che a suo dire ha giocato a dieci all’ora tutta la partita senza mai fare un cambio di ritmo.
Non sono molto d’accordo con questa spiegazione e credo invece che la verità stia come sempre nel mezzo, nel senso che è vero che la squadra ha incontrato una serata di scarsa vena, ma è altrettanto vero che il tecnico ha sbagliato la partita e ha mandato in campo una squadra sbagliata. Se sai che l’avversario si chiude a riccio in difesa e fa grande densità al limite dell’area, non puoi affrontare la partita con un centravanti che non va mai a concludere in area di rigore. Ma al contrario devi schierare un attaccante che sia capace di giocare in area  e che sia in grado di creare ed aprire spazi per l’inserimento degli altri attaccanti e dei centrocampisti.
Nel secondo tempo, quando ha corretto tatticamente la squadra con l’ingresso di Higuain la partita è cambiata, sono arrivate le occasioni goal con il Pipita (due) e le due reti di Dybala.

Ma Sarri che è sicuramente un tecnico molto esperto e preparato ha certamente annotato sul suo immancabile taccuino tutto quello che si è visto in campo, e sicuramente per la prossima occasione, prima di schierare la squadra, lo andrà a rileggere.