Dopo un lungo periodo di critiche e di insoddisfazioni varie miste a speranze, stasera mi permetto e vi chiedo di permettermi un momento di vera soddisfazione e di elogio per la mia Juventus. Sì, perché andare a Barcellona, sì anche questo Barcellona, vincere tre a zero, è più unico che raro, ma a parte il risultato, se poi questa vittoria arriva a seguito di una prestazione di altissimo livello tecnico, tattico, atletico e mentale, la soddisfazione è doppia. Difficilmente in campo europeo ho visto una Juventus con un carattere, una mentalità come quelle messe in campo stasera. Che potesse essere una serata magica lo si intuisce subito da come la squadra di Pirlo entra in campo fin dai primi istanti. Squadra veloce, pressing alto, campo occupato bene, e soprattutto un atteggiamento propositivo che vedeva sempre molti giocatori partecipare alla fase offensiva, con i centrocampisti ad accompagnare gli attaccanti come nei tempi di Vidal, Pogba. Pirlo azzecca tutto, dalla formazione alla tattica, alle corde giuste motivazionali, ed è giusto darne atto. La Juve ha dimostrato che se vuole, può giocare e stare ad alti livelli, è una questione di volontà. Su questo aspetto mi trovo molto vicino all'Allegri pensiero, che metteva in evidenza come nel calcio moderno, molti allenatori si perdevano in tatticismi esagerati, dando poco spazio a l'inventiva dei giocatori e volendo una squadra da comandare con un joystick dalla panchina. In realtà, a mio parere, il calcio è ancora di chi sa lottare, inventare, sacrificare e pensare fuori dagli schemi. La Juve storicamente non è mai stata bella come lo era il Milan, giusto per fare un esempio, ma è sempre stata quadrata, solida, agonistica che a dispetto delle doti tecniche molte volte è andata oltre alle reali possibilità, grazie a questo dna. Stasera si è visto nuovamente quel dna, si è vista in campo una squadra con la S maiuscola, con tutti gli interpreti.
Buffon che a 42 anni tira fuori una prestazione da ventenne, Cuadrado che ormai è una certezza ad alti livelli sforna assist a volontà, il cross per il secondo gol è di rara bellezza. De Ligt è un fenomeno vero, Sandro sembra sulla via del ritorno, McKennie dopo un po di ambientamento sta diventando un nuovo Vidal, Artur è di alto livello, Morata è fenomenale e non sbaglia una partita, ed è perfetto per giocare con Ronaldo, e Ronaldo è Ronaldo. Sembra che la squadra di Pirlo stia trovando la quadratura del cerchio, con delle certezze tattiche e qualche interprete che può variare, e pian piano entreranno anche i giovani nuovi. Certo molti diranno, a ragione che questo Barcellona è tra i più scarsi della storia recente, e forse è vero, ma la prestazione bisogna innanzitutto farla, e dopo le prestazioni di Benevento, Crotone ecc... quella di stasera è stata una prova importante da parte della squadra, e mi auguro che possa dare tranquillità e certezze. Ci sono partite che segnano una stagione, a volte sono sconfitte, come il Sassuolo di qualche anno fa, a volte sono vittorie come spero questa. Per far bene, oltre ad una identità di gioco, serve in primis un gruppo che abbia voglia e fame, che stia bene fisicamente e che abbia spirito di sacrificio, che segua il mister e ci sia unione di intenti, e così si può andare lontano. Poi i campioni non mancano per mettere nero su bianco.
Il Milan quest'anno ne è un esempio chiaro. Bisogna lavorare sodo, ma allo stesso tempo divertirsi e giocare a calcio con coraggio di fare più che paura di sbagliare. Stasera il risultato non era vitale e il poter giocare con una certa spensieratezza sicuramente ha aiutato, ma proprio questo deve far capire a Pirlo e ai giocatori che volendo si può.

Stasera mi sono divertito a guardare la mia squadra, questo capita raramente, ne sono orgoglioso e per una volta mi godo il momento. Abbiamo raggiunto una qualificazione agli ottavi con due giornate di anticipo e ottenuto il primo posto nel girone davanti al Barcellona, bisogna esserne felici soprattutto per come è arrivato il risultato stasera. Ora testa al Genoa con qualche certezza in più, e con la convinzione che possiamo essere ancora noi i più forti, o almeno dare battaglia fino alla fine.